Non sono bastate le scuse di Roberto De Pascali e del figlio Federico in merito al lancio di uova ai danni dell’atleta azzurra Daisy Osakue. La polemica continua ad imperversare su giornali e social network con le posizioni distanti da parte dei vari partiti politici. A mettere a tacere quello che è diventato un vero e proprio dibattito sul razzismo, ci ha pensato la discobola, dopo avere ottenuto il via libera per gli Europei in programma a Berlino. Ora che gli aggressori sono stati presi, Daisy preferisce pensare soltanto allo sport, ringraziando tutti coloro che sono stati al suo fianco in questi giorni difficili: “Sono strafelice, l’incubo è finito e gli aggressori sono stati presi. Vado a Berlino e quindi è come se non fosse successo niente in questi ultimi giorni e voglio che la situazione resti così”, ha spiegato ai microfoni della Federazione di atletica. “Ringrazio tutti quanti per gli auguri, per i fiori e i regali, ho ricevuto tantissimo affetto e non so come descrivere la mia felicità. Ovviamente spero che tutti quanti facciano il tifo in questa trasferta, ci divertiremo e speriamo di fare divertire voi”. [Agg. di Dorigo Annalisa]
CONTINUANO LE POLEMICHE
Nelle ultime ore sono arrivate le scuse non solamente di Roberto De Pascali, consigliere in quota dem al Comune di Vinovo, e successivamente di suo figlio Federico, uno dei ragazzi che hanno partecipato all’aggressione col lancio di uova contro Daisy Osakue ma ad alcuni esponenti della Lega non è andato giù come la vicenda, che solo fino a ieri era considerata l’emblema del clima di razzismo montante nel Paese, adesso venga derubricata a una ragazzata. E dopo che presso l’aula del Consiglio Regionale della Regione Liguria alcuni esponenti del Carroccio abbiano inscenato un singolare flash mob con tanto di uova per denunciare la doppia morale, a loro dire, di chi tra i partiti di opposizione li attaccava, a rincarare la dose ci ha pensato il Presidente del Consiglio Regionale del Veneto, Roberto Ciambetti, chiedendosi come mai ora che tra gli aggressori compare il figlio di un esponente del Pd il tutto si parli di una goliardata: “Mi chiedo cosa sarebbe successo se tra i lanciatori di uova ci fosse stato il figlio di un leghista veneto” ha scritto in una nota, aggiungendo che per lui il Paese reale non è affatto in preda a rigurgiti razzisti come “le élite vorrebbero far credere”, e augurando poi a Daisy un pronto e pieno recupero. (agg. di R. G. Flore)
PARLA UNO DEGLI AGGRESSORI, “CHIEDO SCUSA”
Prima era stato suo padre, Roberto De Pascali (consigliere comunale del Pd a Vinovo) a chiedere scusa a nome del figlio a Daisy Osakue per l’aggressione perpetrata col lancio di uova e nelle ultime ore a parlare è stato proprio uno dei ragazzi accusati della “goliardata” e che ha provato a chiedere pubblicamente scusa alla discobola azzurra, anche per averla messa nella condizione di non poter partecipare agli Europei di atletica di Berlino: Federico De Pascali, intervistato dalla Stampa, ancora non sapeva che la ragazza invece potrà gareggiare e ha spiegato il suo gesto con una bravata nata per emulazione. “Perché abbiamo lanciato le uova? Non sapevamo cosa fare, l’abbiamo sentito in giro e lo abbiamo fatto anche noi” ha detto il ragazzo, precisando che nel gesto non c’era alcuna matrice di stampo razzista e che della gravità di cosa avevano commesso si sono accorti solamente il giorno dopo, a seguito del trambusto originatosi anche sui social network. “Lanciavamo le uova per sporcare i vestiti, e prima non era mai successo nulla” ha provato a difendersi l’aggressore che poi accenna al fatto che, assieme ai suoi amici, aveva anche pensato di andare subito dai Carabinieri ma non ha poi spiegato perché non hanno dato seguito a questa idea. “Siamo stati dei cretini” conclude, dicendosi rammaricato per aver impedito a Daisy di andare agli Europei, non sapendo ancora che la ragazza aveva ricevuto prima il via libera. (agg. di R. G. Flore)
LEGA PORTA UOVA IN CONSIGLIO REGIONALE LIGURIA
Sospiro di sollievo per Daisy Osakue, la discobola azzurra colpita ad un occhio da un uovo lanciato da una macchina a Moncalieri. Ieri la notizia della svolta nelle indagini, con l’individuazione dei tre aggressori, oggi il via libera dai medici in vista degli Europei di atletica a Berlino. Dopo i controlli all’Oftalmico di Torino, i sanitari della Federazione di Atletica hanno fissato una nuova visita a Roma, presso l’Istituto di Medicina e Scienza dello Sport, per valutare se la terapia fosse compatibile con la partecipazione agli Europei. Il rischio era di saltare la kermesse per problemi di antidoping. Ma gli esami sono nella norma e dunque non ci saranno problemi di ammissione alle gare. Il caso Daisy Osakue però è approdato anche nel consiglio regionale della Liguria, o meglio all’esterno: i consiglieri della Lega hanno dato vita ad una sorta di flash mob bevendo delle uova. «C’è chi ha parlato di razzismo, chi di aver creato nel paese un clima d’odio. Poi si è scoperto che il razzismo non c’entrava niente con quell’episodio e che, anzi, uno dei protagonisti è figlio di un esponente del Pd, quindi bisogna essere molto cauti prima di lanciare certi messaggi. Lo deve essere la politica e lo deve essere l’informazione», ha dichiarato il leghista Alessandro Piana, presidente dell’assemblea legislativa ligure, come riportato da Telenord. (agg. di Silvana Palazzo)
“CURE PER FERITA NON SONO DOPING”
E alla fine Daisy Osakue ci sarà: l’atleta campionessa italiana del lancio del disco andrà agli imminenti Europei di Atletica di Berlino nonostante le cure che sta prendendo per far guarire l’occhio ferito dal lancio di uova. La notizia ufficiale è arrivata poco fa dai medici del Coni e degli organi di controllo internazionale: la discobola avrà il permesso di partecipare agli Europei nonostante i farmaci al cortisone che deve prendere per l’occhio, non ci sarebbero problemi per il doping. Oggi i sanitari della Federazione di Atletica l’hanno sottoposta a un nuovo controllo a Roma, all’Istituto di Medicina e Scienza dello Sport, «per valutare se le condizioni cliniche e la terapia in atto siano compatibili con la partecipazione agli Europei di Berlino»: tutto a posto, via libera e partenza per Berlino dove proverà a conquistare una difficilissima ma non impossibile medaglia. (agg. di Niccolò Magnani)
PAPÀ CONSIGLIERE DEL PD: “ANCHE I NOSTRI FIGLI FANNO CAVOLATE”
Gli autori dell’aggressione a Daisy Osakue, la discobola raggiunta all’occhio da un uovo lanciato da un’auto in corsa a Moncalieri la notte tra il 29 e il 30 luglio, sono stati identificati. Come riportato da La Stampa, si tratta di tre ragazzi italiani residenti a Vinovo, La Loggia e Moncalieri, denunciati per lesioni e omissione di soccorso. Tra loro c’è anche il figlio di Roberto De Pascali, consigliere Pd del comune di Vinovo ed ex candidato sindaco, chiamato in causa anche da Matteo Salvini nel suo ultimo post su Facebook sulla questione. Come riportato da La Stampa, De Pascali è apparso evidentemente turbato per il lato umano della vicenda:”Anche i figli dei consiglieri comunali del Pd fanno delle cavolate. Da padre mi chiedo dove ho sbagliato…Quando senti di certi episodi, non pensi mai che tuo figlio sia coinvolto. Mi dispiace per quello che è accaduto. Ora lui e i suoi amici, che vorrebbero chiedere scusa a Daisy, se ne assumeranno le responsabilità..”. (agg. di Dario D’Angelo)
“UNO DEGLI AGGRESSORI E’ FIGLIO DI UN CONSIGLIERE COMUNALE PD”
Matteo Salvini ha commentato gli sviluppi dell’inchiesta sull’aggressione a Daisy Osakye, la discobola colpita ad un occhio da un uovo lanciato da un’auto in corsa a Moncalieri. Sono stati identificati i tre ragazzi, denunciati poi per lesioni e omissione di soccorso. Il ministro dell’Interno si è concentrato sulla matrice del gesto, confermando che non c’è razzismo dietro l’aggressione. «L’informazione “ufficiale” ha occupato pagine di giornali e ore di telegiornali per denunciare l’emergenza Razzismo, alimentata da quel cattivone di Salvini. E invece… Grazie alle indagini dei Carabinieri, a cui vanno i miei complimenti, sono stati presi i cretini lanciatori di uova di Moncalieri, che erano mossi non da razzismo ma da semplice stupidità», questo il messaggio pubblicato dal leader della Lega sui social. Salvini ha poi aggiunto un dettaglio destinato a far discutere: «Pare che uno dei “lanciatori” sia il figlio di un consigliere comunale del Pd. Avete capito bene. Scommettiamo che i tigì faranno fatica a dare la notizia? Per fortuna c’è la rete, e per fortuna gli italiani non sono scemi». (agg. di Silvana Palazzo)
DAISY OSAKUE, PRESI GLI AGGRESSORI: “ERA UN GIOCO”
I tre ragazzi che hanno aggredito la discobola Daisy Osakue colpendola con un uovo ad un occhio sono stati identificati. Le indagini dei carabinieri di Moncalieri sono partite dopo le prime dichiarazioni dell’atleta azzurra. I tre ragazzi abitano a Vinovo, La Loggia e Moncalieri. Inoltre, hanno usato una Fiat Doblò intestata al padre di uno di loro. Tra l’altro è lo stesso segnalato la sera del 25 luglio in strada Genova, sempre a Moncalieri, quando tre donne erano state bersagliate da altri due lanci. Gli investigatori nella mattinata di oggi si sono recati a Vinovo, dove abita il proprietario del furgone, che era regolarmente parcheggiato sotto casa e che riportava sulla fiancata destra striature di residui di uova. Il proprietario è stato accompagnato in caserma e ha chiarito che il veicolo veniva usato spesso dal figlio 19enne, soprattutto di sera. Il ragazzo, alla presenza del difensore di fiducia, ha ammesso le sue responsabilità in almeno sette episodi analoghi avvenuti in un paio di mesi e ha fatto il nome dei suoi complici. Si tratterebbe, come riportato dal Corriere della Sera, di due coetanei. Tutti verranno denunciati per lesioni e omissione di soccorso. «Era per gioco», la giustificazione del giovane.
POLEMICHE PER IL PASSATO DEL PADRE
Intanto montano le polemiche per le “ombre” sul passato di Iredia Osakue, padre di Daisy. Nell’insieme delle voci sui fatti di Moncalieri spunta una vecchia notizia del 2002, evidenziata dal Giornale. Si fa riferimento ad un episodio di sfruttamento della prostituzione per il quale vennero arrestati tre nigeriani, tra cui il padre dell’atleta azzurra. Il Primato Nazionale, inoltre, rivela che l’uomo fu condannato a 5 anni per due tentati omicidi e cita l’ufficio stampa del Comando Provinciale dei carabinieri di Torino. Il passato del padre di Daisy Osakue non c’entra nulla con l’aggressione subita dalla figlia, ma c’è chi sostiene che cozzi con l’immagine “buonista” offerta dai media. D’altra parte potrebbe essere solo un tentativo di spostare il focus della questione su altro e non sull’aggressione, la cui matrice razzista sembra al momento apparentemente smentita da uno degli aggressori.