Giovanni Savalle, imprenditore nel settore alberghiero e immobiliare, è uno dei tesorieri più importanti del super latitante Matteo Messina Denaro, e più in generale di altri esponenti delle famiglie mafiose del trapanese. Oggi è stato colpito da un sequestro di oltre 60 milioni di euro, ma ha negato ogni accusa, in primis quella di essere vicino a Cosa nostra. A far partire le indagini l’evidente sproporzione tra redditi percepiti e quelli dichiarati nell’arco di tutta la sua carriera. Utili le dichiarazioni di alcuni pentiti, come il boss calabrese Marcello Fondacaro, e l’esame dell’esito di diversi procedimenti penali, alcuni conclusi altri ancora in corso in tutta la Sicilia. Tra i numerosi beni sequestrati spiccano, come riportato dal Meridionews, il fabbricato adibito ad albergo di lusso a Mazara del Vallo, gestito attualmente da una società che però è totalmente estranea ai fatti e che prosegue regolarmente nella sua attività, oltre che alcuni conti correnti bancari, almeno un paio, trovati in Svizzera e al momento sotto indagine. Nel mirino dei finanzieri sono finiti 22 complessi aziendali, 12 pacchetti di partecipazione al capitale di altrettante società, 28 rapporti bancari (in Italia e all’estero), 47 fabbricati e otto veicoli. Le società sequestrate, quelle che Giovanni Savalle non ha fatto in tempo a svuotare e fare fallire, sono state affidate a un amministratore giudiziario. Alcune amicizie e rapporti, per la procura, gli avrebbero fruttato un finanziamento da Banca Etruria in un periodo in cui le aziende del suo gruppo erano prossime al fallimento: i soldi sarebbero arrivati grazie ai suoi rapporti privilegiati con un membro del Consiglio di amministrazione dell’istituto di credito. (agg. di Silvana Palazzo)



MESSINA DENARO, SEQUESTRO DI BENI AL SUO “TESORIERE”

Mafia, sequestro da 60 milioni a imprenditore “vicino a Matteo Messina Denaro”: blitz del nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Palermo ed il Ros dei Carabinieri nei confronti di Giovanni Savalle. Come riportato dai colleghi di gds.it, le forze dell’ordine hanno sequestrato beni per sessanta milioni all’esperto fiscale-tributario ed imprenditore operante nel settore alberghiero e immobiliare: l’operazione è stata coordinata dalla Procura della Repubblica di Palermo, con il provvedimento di sequestro che è stato emesso dal Tribunale di Trapani. Beni immobili e disponibilità finanziarie, un maxi sequestro i cui dettagli verranno descritti oggi, giovedì 2 agosto 2018, nel corso di una conferenza stampa in programma al comando provinciale della Guardia di Finanza di Palermo alle ore 10.30.



SAVALLE VICINO A MESSINA DENARO

Un altro colpo nei confronti della criminalità organizzata e, soprattutto, al super boss Matteo Messina Denaro. U siccu, così è soprannominato, è considerato tra i latitanti più ricercati al mondo: capo della mafia di Trapani, è il boss più ricco e potente di tutta Cosa Nostra. Inoltre, secondo gli inquirenti, Messina Denaro sarebbe l’attuale capo assoluto della famiglia criminale. Le forze dell’ordine lo provano a stanare da anni e nelle ultime settimane abbiamo registrato un altro blitz nei confronti di una persona a lui vicina: parliamo di Nicolò Clemente, imprenditore edile di Castelvetrano; il cinquantotenne, molto vicino a Messina Denaro, è stato accusato di associazione a delinquere di stampo mafioso, rimpinguando le casse del sodalizio criminale. Ora un altro importante intervento: attendiamo i dettagli dalla conferenza stampa odierna.

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