Se El Chapo è in carcere da due anni, il più importante boss dei cartelli della droga messicana, ciò non significa che l’incubo sia finito. Nemesio Oseguera Cervantes, detto El Mencho, un ex poliziotto, ha facilmente preso il suo posto diventando ancora più importante dell’uomo che ha gettato il Messico in una sorta di anarchia e guerra civile per condurre il suo mercato della droga. El Mencho in realtà era già attivo sin da quando El Chapo era ancora il bosso dei boss, da una decina di anni, ma da quando Joaquin Guzman è finito in carcere, non ha più avuto rivali, anche grazie all’immenso sforzo dell’anti droga che ha ridotto gli altri cartelli allo sbando. Ma il suo è attivissimo, tanto da essere “l’uomo più ricercato al mondo”. Su di lui pende una taglia di un milione e mezzo di dollari. Se El Chapo non aveva scrupoli a compiere autentiche stragi, specie di giornalisti che indagavano su di lui, facendo ritrovare i loro corpi senza testa alla periferia della capitale come monito, il nuovo boss è ancora più feroce: due minorenni arrestati recentemente hanno detto di essere stati obbligati a mangiare i corpi delle loro vittime come prova di iniziazione. Jalisco Nueva Generation è il cartello della droga da lui diretto, numerose le stragi addebitate al suo gruppo, circa un migliaio i componenti del suo “esercito” personale. Che non si fermano davanti a niente: un anno fa un elicottero dell’esercito messicano venne abbattuto con un lanciarazzi.



HA PRESO IL POSTO DI EL CHAPO

Solo nel 2017 gli omicidi legati al traffico della droga sono stati circa 30mila, tra scontri tra bande, poliziotti e anche uomini di Chiesa che difendono i contadini dalle violenze e dallo sfruttamento degli spacciatori. Un totale più alto delle vittime in Afghanistan e in Iraq, ma del Messico quasi nessuno parla. Molte le fossi comune scoperte, tanto che il procuratore generale dello stato di Veracruz, lo ha definito una sola grande fossa comune. Uno dei suoi boss, Josè Guadalupe Rodriguez Castillo, è stato arrestato per aver fatto rapire i tre napoletani scomparsi in Messico mesi fa. Il JNG è attivo non solo in Messico, è infatti presente in dozzine di nazioni: «Il CJNG ha allargato le sue operazioni come nessun’altra organizzazione criminale prima d’ora», sostiene un rapporto confidenziale dell’intelligence messicana, ottenuto dal quotidiano El Universal. La sua specializzazione è la metanfetamina, più lucrosa di cocaina e eroina. La crudeltà di El Mencio è considerata una forma di sadismo, non come El Chapo che uccideva per necessità. Nel 2011 vennero trovati 35 copri legati, torturati e abbandonati per le strade di Veracruz. Nel 2015 un padre con la figlia vengono fatti esplodere dopo aver legato su di loro candelotti di dinamite, azioni degne dell’Isis. Di El Mencho esistono poche foto: alto un metro e 65, occhi e capelli marroni. Una sorta di fantasma che si nasconde non si sa dove.



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