A Ospitaletto è grande il turbamento per la morte di Manuela Bailo per mano dell’amante Fabrizio Pasini, e anche a Nave, la cittadina di cui la vittima era originaria. Per Manuela, nei giorni della sua scomparsa erano state forti le pressioni della mamma, che aveva sottolineato di non credere alle dichiarazioni che aveva rilasciato Pasini prima della sua confessione, indicando subito l’amante come possibile assassino, mentre si confidava con amici e parenti. Una sensazione divenuta tragicamente realtà, con le ritrattazioni di Pasini che al momento sembrano servire solo ad aumentare la costernazione di chi voleva bene a Manuela. L’assassino ha affermato di non aver colpito la donna per uccidere e il suo avvocato ha sottolineato di averlo visto estremamente pentito, ma questo non può placare l’orrore per la fine della povera Manuela. (agg. di Fabio Belli)



ATTESA PER L’ESITO DELL’AUTOPSIA

Non è ancora stato fissato l’interrogatorio di garanzia per la convalida del fermo di Fabrizio Pasini, l’uomo che ha confessato di aver ucciso Manuela Bailo e di averla sepolta ad Azzanello. Intanto è in corso l’autopsia sul corpo della 35enne bresciana di Nave uccisa dall’amante: il sostituto procuratore di Brescia Francesco Milanesi ha conferito l’incarico al medico legale che avrà novanta giorni di tempo per depositare la relazione. Il sindaco di Ospitaletto ha commentato il delitto compiuto dal concittadino Fabrizio Pasini: «Il primo pensiero è per Manuela e per il dramma della sua famiglia, un dramma che coinvolge anche i familiari dell’omicida individuato, di cui posso dire che siano buone famiglie. Rimango costernato per vedere un nostro concittadino coinvolto in un delitto efferato». Il sindaco ha annunciato di aver messo a disposizione degli inquirenti tutti gli strumenti in proprio possesso, e il supporto della Polizia locale, in particolare con la messa a disposizione del sistema di video sorveglianza che risulterebbe avere fornito un ausilio importante alle indagini. (agg. di Silvana Palazzo)



L’AVVOCATO DEL KILLER: “STA MOSTRANDO PENTIMENTO”

Fabrizio Pasini, il sindacalista Uil reo confesso del delitto di Manuela Bailo, la donna uccisa a Brescia il 28 luglio scorso e il cui corpo è stato occultato dallo stesso amante nelle campagne cremonesi, sarebbe pentito. Lo ha dichiarato, come riportato dall’Ansa, il suo avvocato Matteo Scapaticci, secondo cui il killer “da domenica si è reso conto di quello che ha fatto e sta mostrando pentimento. E’ consapevole della gravità della situazione”. Stando al legale di Fabrizio Pasini, l’uomo agli inquirenti avrebbe spiegato la dinamica della morte di Manuela, sopraggiunta al culmine di un litigio in casa:”Ci siamo spinti ed è caduta dalle scale”. In attesa di capire quando il suo assistito sarà sottoposto alla convalida del fermo, l’avvocato ha spiegato:”Il reato contestato prevede la colpa o la preterintenzione. Le indagini non sono ancora concluse ed è una vicenda da ricostruire”. (agg. di Dario D’Angelo)



IPOTESI CHOC: MANUELA ERA INCINTA?

Ipotesi choc quella riportata dai colleghi de Il Giorno sull’omicidio di Manuela Bailo, la trentacinquenne di Nave uccisa dall’amante Fabrizio Pasini. Nel piccolo paesino del Bresciano è grande la rabbia per la morte della giovane, vittima del sindacalista della Uil con cui aveva una relazione da diverso tempo. L’uomo, che dopo il decesso di Manuela Bailo è andato in vacanza in Sardegna insieme alla sua famiglia, ha confessato di essere stato lui ad ammazzare la giovane. E c’è un dettaglio che potrebbe aprire uno spiraglio importante riguardo il movente: la 35enne avrebbe potuto essere incinta. Una sua amica di lunga data della donna, intervistata dal quotidiano, ha ammesso che “ultimamente si era arrotondata”, sottolineando gli ultimi incontri in giro nella località della Valtrompia. Attesi aggiornamenti dalle indagini delle forze dell’ordine, he stanno ricostruendo l’esatta dinamia dell’omicidio che ha scosso la comunità di Nave. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

FATALE UNA CADUTA DALLE SCALE

Se il movente dell’omicidio di Manuela Bailo da parte dell’amante Fabrizio Pasini è ancora da accertare, sembra chiara la dinamica in base alla confessione dell’omicida: dopo una lite, probabilmente sulla natura della loro relazione, Pasini e la Bailo hanno avuto una collutazione, che ha rovocato probabilmente anche una contusione per l’uomo. Ad avere la peggio è stata però Manuela, alla quale è stata fatale una caduta dalle scale. Pasini, una volta resosi conto dell’accaduto, ha fatto sparire il corpo della donna, inscenando la sua scomparsa e fingendo di essere estraneo ai fatti anche una volta chiamato in causa. Pasini ha poi occultato il corpo di Manuela in una cascina di Azzanello, località da lui conosciuta nei particolari perché frequentata per andare a giocare a softair. (agg. di Fabio Belli)

GLI SMS FASULLI ALL’EX FIDANZATO DELLA VITTIMA

Un ruolo centrale nelle indagini per l’omicidio di Manuela Bailo l’ha ricoperto anche l’ex fidanzato Matteo Sandri, che viveva ancora con la vittima nonostante la loro relazione fosse finita da due anni, anche perché Manuela ne aveva iniziata un’altra proprio con l’omicidio, Fabrizio Pasini. Nonostante avesse attirato anche alcuni sospetti su di sé, Sandri aveva subito messo in guardia riguardo gli SMS mandati da Manuela dopo la sua scomparsa, facendo presente di ritenerli con ogni probabilità falsi. Le indagini hanno poi evidenziato come si trattasse a tutti gli effetti di tentativi di depistaggio da parte di Pasini. E ora Sandri, scagionato da ogni sospetto, si ritrova a piangere assieme ai parenti una persona della quale aveva profondamente vissuto la quotidianità, prima del trafico momento della scomparsa. (agg. di Fabio Belli)

IN SARDEGNA DOPO L’OMICIDIO

Ha ucciso Manuela Bailo, ha nascosto il cadavere in una cascina fuori provincia e poi è andato in vacanza due settimane in Sardegna con la moglie e i due figli. Quando ieri sera Fabrizio Pasini è tornato ha trovato i carabinieri sulla porta di casa e poi è crollato, confessando l’omicidio. Nelle ultime ore sono emersi i particolari della confessione. «Abbiamo litigato ed è caduta dalle scale», ha raccontato agli inquirenti – come riportato dal Messaggero – prima di portarli nella cascina dove ha occultato il corpo senza vita della 35enne. La donna, il giorno in cui è scomparsa, si è incontrata a Brescia con l’amante. È andata con l’auto di lui ad Ospitaletto, a casa dei genitori dell’uomo, dove è avvenuto l’omicidio al termine di un litigio. Dopo essersi liberato del corpo, è tornato a casa da moglie e figli. «Determinanti sono state le celle telefoniche e le immagini di videosorveglianza», ha spiegato il sostituto procuratore Francesco Milanesi. (agg. di Silvana Palazzo)

PROCURA “INDAGINI NON SONO CONCLUSE”

Nonostante sia arrivata la confessione dell’ex amante davanti ai Carabinieri, e dopo che lo stesso Fabrizio Pasini ha condotto gli inquirenti nella cascina abbandonata di Azzanello, nel Cremonese, dove era stato rinvenuto il corpo della donna, non si è ancora formalmente conclusa l’indagine per l’omicidio di Manuela Bailo. Come si apprende da ambienti della Procura di Brescia, al di là del comunicato in cui si parla della confessione e del ritrovamento del cadavere della donna, adesso si indagherà sui motivi che hanno portato Pasini, attualmente in stato di fermo, a compiere l’efferato crimine ai danni della sua collega. Al momento, infatti, si seguono diverse piste per il movente ma pare che vi siano ancora alcuni punti poco chiari, soprattutto in merito all’ora in cui Manuela è stata uccisa anche se è probabile che l’omicidio sia avvenuto la sera stessa della sua scomparsa. (agg. di R. G. Flore)

UIL, ESPULSO EX AMANTE

Fabrizio Pasini, reo confesso dell’omicidio di Manuela Bailo, è stato incastrato dalle celle telefoniche, a cui si è agganciato il suo telefono e quello della vittima. Lo rivela La Vita in Diretta, parlando di un elemento che inchioda l’ex amante della donna scomparsa a Brescia. Intanto la Uil ha annunciato tramite agenzia di aver espulso definitivamente l’uomo, che era dipendente del Caf Uil come Manuela Bailo. Il sindacato ha rivendicato il proprio impegno nella lotta contro la violenza sulle donne. «Mai avremmo immaginato che un nostro attivista di categoria, il reo confesso, potesse essere capace di un così efferato delitto. La categoria lo ha sospeso immediatamente e ora sarà attivata la procedura per l’espulsione definitiva dall’organizzazione». Questa vicenda, prosegue Uil, «ci spingerà adesso a rafforzare ulteriormente la nostra azione e la nostra battaglia in difesa delle donne, contro tutte le violenze. Per noi, sarà ancor più un dovere, una missione laica, anche per onorare la memoria di Manuela». (agg. di Silvana Palazzo)

LE IMMAGINI DALLA CASCINA

Il mistero sulla scomparsa di Manuela Bailo è stato risolto, ma con il ritrovamento del cadavere della 35enne. È stato possibile grazie alla confessione dell’ex amante Fabrizio Pasini, 48enne bresciano. Tornato domenica dalla Sardegna, ha ricevuto in casa i carabinieri del Reparto Operativo di Brescia. Davanti al pm Francesco Milanesi, magistrato titolare delle indagini, ha ceduto e ha confessato l’omicidio. All’alba ha accompagnato i militari in una cascina ad Azzanello, nel Cremonese. Da questa mattina gli uomini della Scientifica e il personale dell’Arma stanno effettuando i rilievi sull’area, mentre il 48enne, sposato e con due figli, è in stato di fermo. Intanto i carabinieri hanno diffuso le immagini dal luogo del ritrovamento del cadavere (clicca qui per il video). Come riportato da Il Giorno, carabinieri e procura sospettavano che Mabuela Bailo era stata fatta sparire da chi ha inscenato l’allontanamento volontario per prendere tempo. (agg. di Silvana Palazzo)

SI INDAGA SUL MOVENTE DI FABRIZIO PASINI

Nonostante l’ex amante di Manuela Bailo abbia confessato l’omicidio della 35enne di Nave, le indagini non si fermano. Lo ha precisato la procura di Brescia, parlando di «ulteriori ed approfonditi accertamenti tesi a ricostruire con precisione la dinamica dei fatti». Per questo motivo «le indagini non possono dirsi concluse». Intanto il pm ha disposto il fermo dell’indagato, Fabrizio Pasini. Manuela Bailo era scomparsa dalla sua casa di Nave il 28 luglio scorso. Il delitto sarebbe avvenuto la sera stessa della scomparsa, al culmine di un litigio durante il quale l’uomo si sarebbe anche procurato una forte botta alle costole. Solo qualche settimana fa Fabrizio Pasini al Giornale di Brescia aveva dichiarato: «Sono tranquillo, so di non aver fatto nulla. Non c’entro niente con questa vicenda, ma sono preoccupato per lei, non capisco cosa possa essere successo. La nostra relazione è finita da oltre un anno». Una bugia che ha retto poco. Su arma e movente al momento non si hanno informazioni. «Le indagini non sono ancora chiuse – ribadisce il procuratore capo di Brescia, Tommaso Buonanno – per ora ha confessato, ma non ha ancora fornito tutti gli elementi necessari per ricostruire anche le motivazioni di questo gesto». (agg. di Silvana Palazzo)

MANUELA BAILO MORTA A CREMA?

Ha ucciso Manuela Bailo, sua ex amante ma solo dopo le sue vacanze estive in Sardegna, Fabrizio Pasini ha deciso di vuotare il sacco convincendosi a raccontare tutta la verità. Secondo quanto riferito dal quotidiano Repubblica.it, l’uomo, 48 anni e sindacalista della Uil, ha raccontato agli inquirenti che da giorni avevano posato la loro attenzione su di lui, di aver ucciso la 35enne scomparsa da Nave, in provincia di Brescia a fine luglio. Ha spiegato poi di averla seppellita nel giardino di una cascina nei pressi del fiume Oglio e ha indicato il punto esatto, ad Azzanello, in provincia di Cremona, dove sono stati compiuti gli scavi. Pasini aveva ragione: il corpo della Bailo, che tutti cercavano da settimana, si trovava proprio lì. Poco prima della partenza, invece, il 48enne aveva spiegato di non aver avuto alcun ruolo con la scomparsa della sua ex amante e di non c’entrare nulla. L’assassino reo confesso ha anche aiutato gli inquirenti a far ritrovare l’auto della donna, lasciata a Brescia, proprio nel luogo in cui i due si erano incontrati per l’ultima volta la sera del 28 luglio, prima che Manuela venisse uccisa. Ora il 48enne è in stato di fermo come chiarito da una nota della Procura di Brescia. (Aggiornamento di Emanuela Longo)

TROVATO IL CORPO DI MANUELA BAILO

Il giallo attorno a Manuela Bailo, la donna 35enne misteriosamente scomparsa da Nave lo scorso 29 luglio sarebbe giunto ad una drammatica svolta. In queste ore, infatti, si parla del rinvenimento di un corpo appartenente ad una giovane donna, trovato sotterrato nel terreno di una cascina di Azzanello, in provincia di Cremona, lungo una strada che porta al fiume Oglio. Stando alle drammatiche notizie rese note dal quotidiano Il Gazzettino, si tratta del corpo di Manuela Bailo, uccisa dall’ex amante. L’uomo avrebbe già confessato il delitto ed indicato agli inquirenti il luogo in cui avrebbe sepolto il cadavere della 35enne. Proprio nel giardino di una cascina nelle campagne di Azzanello si sono concentrate le operazioni di scavo che hanno portato alla luce il corpo senza vita della giovane donna. Oltre a Manuela, in questi giorni le ricerche si erano concentrate anche sulla scomparsa della sua auto che, a quanto pare, sarebbe stata rinvenuta ancor prima del corpo. Dopo un lungo interrogatorio, l’ex amante della Bailo, più grande di lei di circa 10 anni, ha ceduto vuotando il sacco e spiegando nel dettaglio dove poter trovare il cadavere della donna uccisa.

MANUELA BAILO UCCISA: LE DICHIARAZIONI DELL’EX AMANTE

La confessione dell’ex amante di Manuela Bailo in merito al suo delitto arriva a distanza di alcuni giorni dalla sua uscita allo scoperto. Fino alla scorsa settimana, infatti, le attenzioni si erano concentrate tutte sull’ex fidanzato di Manuela, Matteo Sandri, ampiamente sentito dagli inquirenti. L’uomo era anche suo convivente sebbene la loro relazione fosse finita ormai da due anni. Lo stesso Matteo aveva però spiegato di aver tenuto sempre nascosto la fine della loro storia per non arrecare dolore alle rispettive famiglie. Nel frattempo, Manuela aveva intrapreso una relazione con un uomo sposato nonché collega al caf Uil di Nave, comune in provincia di Brescia, dove viveva e lavorava la 35enne. Negli ultimi giorni il misterioso amante aveva rotto il silenzio spiegando dapprima di aver interrotto la relazione con Manuela da oltre un anno e di aver messo al corrente di tutto anche la moglie con la quale stava cercando di ricucire il rapporto. La sera prima della scomparsa, tuttavia, si erano visti ancora una volta per un aperitivo fra colleghi: “Ho visto la solita Manu, allegra, serena”. Il primo giorno di lavoro successivo però, lui era tornato al lavoro con un dolore alle costole sospetto: “Solo una coincidenza, sono caduto in casa e ho preso una botta”, aveva raccontato.