Di Vincino, Ferrara diceva: “Gli altri fanno satira, lui ha fatto stile”. “Vincino è un letterato di genio a cavallo di due secoli. Se tira una riga c’è una storia, se tondeggia e colora ecco un romanzo, ma appena senti la storia vedi che è secca come una riga”. Non solo vignettista: nel suo cv compare un lungo elenco. Disegnatore de l’Ora di Palermo, Tango, Cuore, vignettista di piccoli giornali, inserti e supplementi. E ancora: fondatore de Il Male, militante di Lotta continua e opinionista politico: “Sono stato colpito dall’energia con cui questi ragazzini dei 5 Stelle hanno affrontato i primi venti giorni giorni di governo. Sono stati veloci, sempre presenti, al mattino, al pomeriggio, alla sera, tà, tà, tà: era una cosa che non vedevo da anni”. L’ultima intervista, all’Huffington Post, risale al luglio scorso: “La politica è sempre più o meno la stessa cosa, sangue, merda, sopraffazione. Ogni volta, prevale il potere della partitocrazia, come lo chiamava Marco Pannella. È quello che si è ripetuto con le nomine Rai. Questo a me, quello a te. È una spartizione tra bande, che si realizza anche sulle politiche del governo: Salvini può fare quello che vuole con gli immigrati, i 5 Stelle cercano di fare quello che vogliono con il decreto dignità. Nei quartieri di Palermo succede suppergiù la stessa cosa: il Falsomiele è di un clan, Ballarò è di un altro”. [agg. di Rossella Pastore]
“UN VENTENNE CHE LI PORTAVA MALE”
Vincenzo Gallo in arte Vincino, è morto ieri all’età di 72 anni. Disegnatore e anarchico vero, passava dalle vignette per “Il Foglio” al festival di fumetti organizzato dal centro sociale Leoncavallo. “Era un punk vero, anche se chissà se gli sarebbe piaciuta questa definizione, uno a cui non gliene fregava veramente niente, uno che poteva lavorare veramente con tutti, forse l’unico che poteva farlo”, racconta Hurricane Ivan raggiunto da linkiesta.it. Poi prosegue: “Altro che vecchio di merda, Vincino era un ventenne che li portava malissimo”. Di seguito Ivan, racconta di essere andato in ospedale a trovarlo due settimane fa: “Mi aspettavo di vederlo provato e invece per niente, ha continuato a disegnare fino all’ultimo giorno, e non solo vignette per il Foglio, pensa che ha disegnato un cazz* a matita con lo stile meraviglioso di un imbrattatore adolescente. E per scandalizzare le vecchiette che ci salivano a cui diceva “signora mia ma è una vergogna” fingendosi scandalizzato lui stesso”. (Aggiornamento di Valentina Gambino)
DOMANI I FUNERALI
Domani, giovedì 23 agosto, si terranno i funerali di Vincenzo Gallo, il satirico vignettista morto ieri a 72 anni. La cerimonia sarà celebrata al Tempietto Egizio del Verano a Roma alle 11.30. Intanto su Il Foglio è stato pubblicato un ricordo del giornalista Massimo Bordin: “Negli ultimi anni lo incontravo almeno una volta a settimana quando veniva a Radio Radicale per fare il suo programma con il direttore Alessio Falconio. Mi diceva sempre qualcosa di paradossale e intelligente. Qualche volta lo incontravo vicino alla radio a ora di pranzo, quando scendevo per rifornirmi di sigari e pizza al taglio. Una vena surreale attraversava qualsiasi cosa facesse, del resto era palermitano. Sognava un giornale come “Le Canard Enchainé”, ma poi aggiungeva sconsolato “Quelli sono figli della borghesia francese, hanno una rete di relazioni che noi ci sogniamo. Le porcherie le scoprono prima ancora che i potenti le facciano”. (Agg. Camilla Catalano)
I SALUTI VIA TWITTER DI VITTORIO ZUCCONI
Da Il Male a Il Foglio, dal giornale con cui rivoluzionò la satira politica nasceva uno, se non “il”, vignettista più importante e grande d’Italia. Oggi Vincenzo Gallo, conosciuto come Vincino, è morto all’età di 72 anni. Nonostante fosse malato da tempo ha lavorato fino al suo ultimo giorno, come riportato da Il Foglio stesso: “Ha disegnato per noi fino all’ultimo giorno e la vignetta che illustra questo articolo è il suo ultimo disegno”. Su Twitter in tantissimi hanno ricordato il vignettista, tra questi Vittorio Zucconi che ha scritto: “Così Vincino, ormai così lontano. Addio, grande”. Un messaggio è stato postato anche da Dario Campagna, suo allievo: “Difficile per me spiegare a parole, o anche a disegni, chi fosse per me Vincino. ‘Noi abbiamo un compito, raccontare il mondo a disegni’, diceva sempre. Era un amico, ha creduto in me, mai bollito, uno dei pochi fuoriclasse della satira in Italia. Ciao maestro”. (Agg. Camilla Catalano)
IL SUO COMMENTO SUL PONTE MORANDI
Il vignettista siciliano in arte Vincino, Vincenzo Gallo, ci ha lasciato all’età di 72 anni. Ricordiamo che nella sua lunga carriera, tra il 1984 e il 1985, è stato direttore di ‘Ottovolante’, un quotidiano di satira che uscì per dieci giorni. Con Ottovolante hanno collaborato anche diversi importanti vignettisti come Roland Topor, Andrea Pazienza, Guido Buzzelli, Bernard Willem Holtrop, Jean-Marc Reiser, Jacopo Fo. Nel 1985 iniziò invece a collaborare con Telelora attraverso un ciclo televisivo chiamato ‘Patate’, otto trasmissioni di satira politica. Nell’ultima puntata del programma “L’impresentabile”, aveva commentato la tragedia del Ponte Morandi di Genova con le seguenti parole: “La situazione sembra complicatissima invece è disperatamente semplicissima. C’è qualcosa che da tanti anni noi non vogliamo vedere, non vogliamo sapere”. (Aggiornamento di Anna Montesano)
“Se ne va un pezzo della famiglia del Foglio”
Il vignettista siciliano Vincino, al secolo Vincenzo Gallo, è morto all’età di 72 anni. Lavorava da ventidue anni per Il Foglio, che oggi lo ha ricordato con un editoriale. «Oggi se n’è andato un pezzo della famiglia del Foglio. Ha disegnato per noi fino all’ultimo giorno e la vignetta che illustra questo articolo è il suo ultimo disegno». L’ultimo disegno di cui si parla raffigura lo stesso Vincino e sotto la scritta: “Comunque sarò il prossimo James Bond (di sicuro…)”. Collaborava anche con Radio Radicale, per cui curava una rubrica settimanale intitolata “L’impresentabile”, la cui ultima puntata è andata in onda venerdì scorso e nella quale ha commentato la tragedia del Ponte Morandi di Genova. «La situazione sembra complicatissima invece è disperatamente semplicissima. C’è qualcosa che da tanti anni noi non vogliamo vedere, non vogliamo sapere», aveva dichiarato Vincino. (agg. di Silvana Palazzo)
VINCINO, È MORTO IL VIGNETTISTA VINCENZO GALLO
Vincino è morto, addio allo storico vignettista e giornalista italiano. Nato il 30 maggio del 1946 a Palermo, Vincenzo Gallo è deceduto oggi, martedì 21 agosto 2018, a Roma: era malato da tempo. A darne notizia è stato Il Foglio, quotidiano con il quale collaborava fin dalla sua fondazione, ovvero 22 anni fa. Laureatosi in architettura nel 1972, nel 1968 si è avvicinato a movimenti studenteschi e operai militando in Lotta Continua, iniziando successivamente la sua carriera giornalistica con la collaborazione con il quotidiano L’Ora di Palermo. Successivamente, fino al 1978, collabora con il giornale di Lotta Continua, partecipando in seguito alla nascita della rivista Il Male, di cui sarà direttore per quattro anni. Numerose le altre collaborazioni antecedenti a L’Espresso: da supplementi de L’Espresso e l’Unità passando per il Corriere della Sera e Il Manifesto.
IL CORDOGLIO DI AMICI E COLLEGHI
Adriano Sofri, prestigiosa firma de Il Foglio, ha voluto ricordare Vincino così: “Mi arriva da Giuliano la notizia della morte di Vincino, un artista geniale e un uomo persuaso che niente valesse più di quello che sentiva giusto. Uno fisicamente alieno da ogni convenienza. Per me un amico di tutta la vita”. Sui social network sono numerosi i messaggi di cordoglio, a partire dall’ex presidente del Consiglio Paolo Gentiloni: “Ci mancherà la sua dissacrante ironia, la sua capacità di fare editoriali politici con un disegno appena abbozzato, il suo impegno di uomo libero. Ci mancherai #Vincino”. Questo il tweet di Daniele Capezzone: “Ciao #Vincino, non so dove tu sia, ma anche da lì prendici e prendili tutti ancora in giro. RIP”. Infine, segnaliamo l’omaggio di Clemente Mimun: “addio VINCINO caro amico di sempre,rip”.
https://twitter.com/VauroSenesi/status/1031886671292379136/photo/1