Di Bergoglio è pieno il mondo. Come ogni famiglia di migranti, la discendenza si è sparsa ovunque, con risultati anche clamorosi, come quello di Cristina Bergoglio, cugina alla lontana del pontefice in carica. Di origine argentina anche lei, vive da tempo nel Regno Unito e per una curiosa quanto affascinante coincidenza, da qualche giorno una mostra di suoi dipinti è stata aperta a Dublino proprio adesso che papa Francesco sta per recarsi nella capitale irlandese. Si incontreranno? Intervistata dal sito Cruxnow, Cristina Bergoglio dice di aver incontrato il cugino una volta sola, in Vaticano, e di avergli regalato un suo dipinto di Assisi. “Quello che ci unisce è il coraggio di vivere quello che amiamo” dice la donna, pittrice e scrittrice, che ha comunque qualcosa in comune con il più famoso cugino. Molti dei suoi quadri hanno infatti a tema i ponti delle grandi metropoli, e chiunque conosca papa Francesco sa che il tema dei ponti, dell’unire e del dialogare tra culture e religioni diverse costruendo ponti è uno dei suoi temi più cari. “I ponti” dice Cristina Bergoglio “oltre a riflettere le linee geometriche amo rappresentare per dare forza ai miei lavori, rappresentano comunicazione”. Non avrebbe potuto dirlo meglio suo cugino Francesco.
LA CUGINA DEL PAPA E I “PONTI”
Il suo pontificato infatti è basato su una frase come “costruire ponti, non muri”. Oltre a questo tema, Cristina ama dipingere particolari di grandi città in modo sfumato, enigmatico, etereo: ogni palazzo sembra isolato, le sue metropoli sono un conglomerato di palazzi grigi. Solitudine, che solo i ponti sembrano abbattere. “Tutto il mio lavoro, sia in pittura che in letteratura, ha un messaggio: siamo più di ciò che percepiamo con i sensi. La nostra dimensione spirituale si riflette nelle atmosfere che esprimo nelle mie città. E gli edifici, le macchine, le strade rappresentano “la natura transitoria” della nostra esperienza”. Cristina spiega come si senta a avere una mostra dei suoi quadri a Dublino negli stessi giorni in cui il cugino papa sarà lì: “Lo prendo come un cenno dell’universo che dice: Cris: sei sulla strada giusta. Non ho bisogno della sua personale attenzione, anche se amo profondamente mio zio. Ma sono molto discreta a proposito del suo programma qui a Dublino. Sicuramente, se non fosse così impegnato, visiterebbe la mia mostra. Sento che lo fa già nel suo cuore”.