Dal basso Salento arriva una terribile storia di violenze, abusi e incesto tra un padre ed una figlia. Un caso estremamente delicato sul quale la procura di Lecce ha deciso di aprire una indagine allo scopo di far luce, pur proseguendo nel massimo riserbo, su quanto emerso dal racconto della presunta vittima. La terribile verità forse tenuta per troppo tempo per sé arriva da una giovane donna e mamma che avrebbe deciso di rompere il silenzio su decenni di violenze ed abusi che avrebbe subito dal proprio genitore. A circa dieci anni dal fatto, spiega La Gazzetta del Mezzogiorno nella sua edizione online, la donna avrebbe trovato la forza di lasciare la provincia nella quale aveva vissuto durante tutto il periodo delle presunte violenze e di denunciare l’uomo che per troppo tempo avrebbe abusato di lei. Solo lontana da quel presunto padre-orco, e grazie al supporto della persona che ora le è accanto, sarebbe riuscita a trovare il coraggio di raccontare un passato pesante e difficile da dimenticare. Il presunto violentatore, invece risulta attualmente iscritto nel registro degli indagati e dovrà rispondere delle gravissime accuse di violenza sessuale aggravata e continuata e maltrattamenti in famiglia.



ABUSATA PER 20 ANNI DAL PADRE: NASCE UNA BIMBA

Sarebbe stato il nuovo compagno della donna a darle il coraggio di aprirsi e raccontare il suo passato ingombrante fatto di violenze e non solo. A lui avrebbe raccontato di essere stata abusata ripetutamente dal padre per 20 lunghi anni ovvero da quando era appena una bambina. Le violenze sarebbero avvenute nel suo piccolo paesino in Salento, proprio tra quelle mura domestiche che avrebbero dovuta difenderla da ogni mostro esterno ma che per lei si sarebbero invece trasformate in una vera e propria trappola. Da quelle violenze sarebbe nata solo pochi anni fa una bambina. Il frutto di un incesto venuto al mondo quando la vittima era già maggiorenne. Accompagnata dal compagno la donna ha così reso il suo racconto choc, ripercorrendo le tappe drammatiche del suo lungo incubo. Intanto in procura è stata inoltrata una prima informativa e non si esclude che presto potrebbero esserci nuovi accertamenti mirati a confermare l’incredibile storia. Quasi certamente saranno sentiti i parenti della presunta vittima e saranno eseguite ispezioni nella casa dell’indagato dove potrebbe essere sequestrato del materiale. Ovviamente verrà eseguito un confronto tra il dna del presunto “orco” e quello della bambina.

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