In una giornata ricca di polemiche social, che restano il mezzo di comunicazione preferito del Ministro dell’Interno, c’è stato anche spazio per un'”intrusione” familiare imprevista per Matteo Salvini, che considerando la situazione della Nave Diciotti stava tenendo la sua diretta Facebook molto polemica sul tema dei migranti. E’ arrivata infatti accanto a Salvini la figlioletta, prontamente inquadrata dal vicepremier. “Cosa fai, spunti tu? – le ha chiesto sorridendo – No, tu non puoi spuntare. Papà sta lavorando, sta parlando con un po’ di gente. Ci sono i Paw Patrol, vai a vederne un po’. Vai, fila, fila“. Un quadretto familiare che Salvini ha chiuso spiegando: “Scusate, giustamente anche lei ha le sue esigenze e dice ‘Papà cosa fai?’. Papà si è rotto le palle di essere accusato di essere un delinquente, un assassino, un malavitoso, addirittura un sequestratore”. (agg. di Fabio Belli)



ANCORA SCINTILLE SUI SOCIAL

Nelle ultimissime ore non sono arrivati nuovi ganci, né da una parte né dall’altra, ma in attesa che la tormentata vicenda della nave Diciotti, ormeggiata nel porto di Catania col suo carico di 177 migranti, pare non destinato a finire qui l’ennesimo round di box verbale tra il Ministro dell’Interno, Matteo Salvini, e lo scrittore Roberto Saviano. All’accusa di quest’ultimo a quello che chiama oramai “il Ministro della Mala Vita” e giudica una sorta di eversore, il vicepremier ha risposto a più riprese, prima criticandone quelle che, a suo dire, sono le “fesserie” dell’autore di Gomorra e poi ironizzando sulla metaforica chiamata alle armi da parte di molti suoi oppositori che hanno invitato personalità politiche e del mondo civile a manifestare contro la line dura del Governo a Catania: e Salvini su Twitter ha postato la foto di uno sparuto gruppo di contestatori con dei cartelli nei pressi del molo, definendoli con sarcasmo “numerossissimi” e inviando loro un “bacione” tramite i propri followers come è solito fare da un po’ di tempo per edulcorare i toni polemici di alcuni suoi interventi social. (agg. di R. G. Flore)



APPELLO DELLO SCRITTORE AI PARLAMENTARI M5S

Saviano-Salvini, lotta continua: mentre il nuovo caso che riguarda la nave Diciotti della Guardia Costiera, ormeggiata nel porto di Catania, riesplode in tutta la sua gravità, tra scambi di accuse reciproche tra Governo e opposizione, come se non bastasse il fuoco incrociato tra Bruxelles e i diversi Paesi europei coinvolti, arriva un a nuova replica da parte dello scrittore partenopeo al Ministro dell’Interno, dopo che sua volta Salvini aveva commentato le parole di Saviano. Con un breve post apparso poco fa su Instagram, l’autore di “Gomorra” ha allegato una foto di alcuni migranti a bordo della Diciotti e rivolto nella didascalia accanto un appello a tutti i parlamentari “degni di questo nome” e finché vadano a Catania e salgano sulla nave per toccar con mano “l’infamia di questo Governo e la generosità della Guardia Costiera”. Non solo: Saviano, che pure ha spesso battibeccato con loro, rivolge il suo appello anche ai parlamentari del Movimento 5 Stelle a causa della loro “ributtante connivenza” con le politiche dell’alleato di esecutivo e leader del Carroccio. (agg. di R. G. Flore)



LE CRITICHE AL MINISTRO DELLA “MALA VITA”

Sembrano proprio non riuscire l’uno a fare a meno dell’altro Matteo Salvini e Roberto Saviano, il ministro dell’Interno e lo scrittore che da mesi si stanno scontrando su più fronti del dibattito politico, uno su tutti quello della gestione dei migranti. L’ultima polemica tra i due ha preso le mosse dal caso della nave Diciotti, l’imbarcazione della Guardia Costiera italiana che da 6 giorni vede a bordo 177 migranti in attesa di un porto in cui essere lasciati sbarcare. Da questo punto di vista il titolare del Viminale non sembra sentirci e lo scrittore di Gomorra dal suo profilo Facebook è andato all’attacco:”La legge prevede che un soggetto possa rimanere nella disponibilità della polizia giudiziaria (tale è la guardia costiera) per un termine massimo di 48 ore. Trascorso questo tempo, senza la convalida di un giudice, siamo al cospetto di un sequestro di persona. È vero o no, quanto affermo, Procuratore della Repubblica di Catania, dottor Carmelo Zuccaro? lo chiedo a lei perché, almeno questa volta, è competente a procedere. Se questa situazione fosse effettivamente dovuta ad atti formali del ministero degli Interni (mi permetto di suggerirle di approfondire con attenzione questa circostanza), si saprebbe già sin da ora chi è il mandante di questo sequestro di persona “di Stato”. Ma se nessuno procede, ci troveremo al cospetto di una grave omissione di atti di ufficio che, ledendo il principio di separazione tra i poteri dello Stato, mette l’Italia al di fuori della civiltà giuridica“. La risposta di Salvini? Non si è fatta attendere…

BOTTA E RISPOSTA SUI SOCIAL

A qualche ora di distanza dal post di Roberto Saviano, in cui lo scrittore parlava di “sequestro di persona di Stato” in relazione alla decisione del ministro dell’Interno di tenere ormeggiata a Catania la nave Diciotti senza consentire lo sbarco dei 177 migranti a bordo, è arrivata la replica di Matteo Salvini a mezzo Twitter. Dal suo account, il titolare del Viminale ha cinguettato:”Finisce l’estate e tornano le fesserie di Saviano! Vi era mancato? A me no“. Finita qui? Macché! Saviano ha controreplicato:”Ministro della Mala Vita, lei oggi gode di un grande consenso popolare, che però cavalca come un’onda, pronta a richiudersi su di lei. Ricordi che ha giurato sulla Costituzione e quando la viola in maniera palese e continuata, come sta facendo con la nave Diciotti, non si parla più di politica ma di eversione. E per quella c’è il carcere”. Salvini cederà alla tentazione di avere l’ultima parola?