Chiuso l’accesso alle Gole del Raganello. Dopo il provvedimento di sequestro del procuratore di Castrovillari Eugenio Facciolla, tutti gli accessi ricadenti nei comuni di Civita, San Lorenzo Bellizzi, Cerchiara di Calabria e Francavilla Marittima sono stati delimitati con nastro bianco e rosso. Il sequestro riguarda anche il caratteristico ponte del Diavolo. Intanto il Movimento 5 Stelle attacca la gestione del Parco del Pollino. «Non è più tollerabile l’inadeguatezza della governance del Parco, è il momento del cambiamento della responsabilità, dell’imparare a programmare dell’agire nell’interesse e per il benessere comune», ha dichiarato il senatore Arnaldo Lomuti, vicepresidente del gruppo M5s a Palazzo Madama commentando la sciagura avvenuta nei giorni scorsi nelle Gole del Raganello, nel Parco nazionale del Pollino. «È il momento di cambiare registro e cambiare modo di concepire e governare la cosa cosa pubblica di imparare la consapevolezza e la pianificazione», ha aggiunto Lomuti. (agg. di Silvana Palazzo)



PROCURA: “INDAGINE ALL’INIZIO, DOCUMENTI ACQUISITI”

La tragedia del Pollino poteva essere evitata? Partirà da qui l’indagine della procura di Castrovillari che, come spiega il procuratore capo Eugenio Facciolla ai microfoni di Reggiotv.it è appena partita. “Siamo partiti ora. Siamo all’inizio dell’indagine. Abbiamo acquisito dei documenti”, ha commentato. Secondo le parole del procuratore, tuttavia, in questo momento “siamo preoccupati per l’area e i luoghi. Ancora non sono stati emessi provvedimenti”. Al vaglio della procura, dunque, ci sono tutti i documenti acquisiti e che dovranno essere attentamente esaminati. “Abbiamo aperto un procedimento contro ignoti”, ha intanto anticipato Facciolla che ha anche confermato di aver dato, questa mattina, il nulla osta per la consegna delle salme delle famiglie. Sono dieci le vittime di questa tragedia che, forse, è stata fin troppo sottovalutata se si pensa che, come spiegato dallo stesso procuratore, l’allerta meteo diramata non è stata solo una: “Di allerta meteo non ce n’era stata una ma tre: tutte di codice giallo che in questa zona significa serio pericolo”. Quel rischio, dunque, era forse più che evidente viste le condizioni meteo eppure le vittime e chi ha rischiato di morire, ne è stato inconsapevole fino alla fine. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



PROTEZIONE CIVILE: “IGNORATA ALLERTA”, IL SINDACO NEGA

Per ravvisare eventuali responsabilità, ha ricordato nella sua intervista Angelo Borrelli, capo della Protezione Civile, “ci sarà tempo” ma è innegabile che si profila uno scontro data la notevole divergenza delle dichiarazioni rilasciate dalle diverse autorità in merito alla tragedia avvenuta nel Parco del Pollino, dove dieci persone sono morte, travolte a seguito della piena del torrente Raganello durante una escursione. Infatti, il sindaco di Civita, Alessandro Tocci, si è affrettato a spiegare di non aver ricevuto nessuna segnalazione in merito alla pericolosità del torrente, né da privati cittadini né da alcuna associazione, e che la prima gli è stata notificata solamente mezz’ora dopo la sciagura, rispondendo indirettamente a Borrelli che ha ricordato come, al di là degli accessi indiscriminati al canyon nel Parco del Pollino nella zona era stata diramata da molto prima della piena del Raganello una “allerta gialla”. Ma a smentire il primo cittadino del centro calabrese, come evidenziato puntualmente ad alcuni organi di stampa proprio da fonti della Protezione Civile, è un fax inviato al Comune già nella sera antecedente il disastro avvenuto nei pressi del Ponte del Diavolo. (agg. di R. G. Flore)



BORRELLI, “IGNORATA ALLERTA GIALLA”

La tragedia del torrente Raganello (qui tutti i dettagli e i nomi delle vittime, ndr) poteva essere evitata: così ha spiegato oggi a Civita (Cosenza) il capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli, intervenuto con le autorità locali in una riunione tecnico-operativa dopo la tremenda tragedia che ha causato 10 morti tra gli escursionisti (morta anche una guida, qui il suo profilo e un breve approfondimento su di lui). «C’era un’allerta gialla che è stata ignorata. L’allerta gialla prevede anche esondazioni improvvise e la Calabria, in questo senso, e’ particolarmente predisposta», ha ricordato il capo della Protezione Civile, dopo aver pianto le vittime e chiesto a tutta la comunità di Civita la massima vicinanza ai familiari per poter ripartire dopo la tragedia. In conclusione, Borrelli ha spiegato che «evidentemente c’è stata una sottovalutazione del rischio da parte degli escursionisti che si trovavano nelle Gole del Raganello». Sono intanto state aperte due inchieste separate dalla Procura di Castrovillari e una amministrativa annunciata ieri dal ministro dell’Ambiente, Sergio Costa: «cercheranno di accertare responsabilità ed omissioni che hanno provocato la morte di dieci persone straziate dalla furia improvvisa del torrente Raganello», riporta Repubblica.

DAL PAPA ALLE VITTIME: “VI AFFIDO ALLA MISERICORDIA DI DIO”

I corpi delle vittime saranno sepolti domani nelle varie rispettive località di origine, ma intanto a Civita si prova a guardare avanti: «Chi ci verrà più nelle gole, tra la paura per quello che è successo e le regole che metteranno?», si chiedono i paesani davanti ai media giunti in massa in questi giorni durante i soccorsi per i dispersi nelle gole. Oggi dal Vaticano è giunto anche il saluto e la preghiera del Santo Padre Papa Francesco che al termine dell’Udienza Generale ha voluto ricordare le vittime e le famiglie della tragedia del Parco Pollino: «Nel salutare i pellegrini di lingua italiana, il mio pensiero va alla tragedia, avvenuta nei giorni scorsi in Calabria nei pressi del torrente Raganello, dove hanno perso la vita escursionisti provenienti da varie Regioni d’Italia. Mentre affido alla bontà misericordiosa di Dio quanti sono drammaticamente scomparsi, esprimo la mia spirituale vicinanza ai loro familiari, come anche ai feriti». In questo focus raccontiamo alcune delle storie di queste 10 vittime (44 in tutto i travolti dalla iena, 23 i salvati, 11 i feriti), ecco intanto tutti i nomi: Antonio De Rasis, Gianfranco Fumarola, Antonio Santopaolo e la moglie Carmela Tammaro, Maria Immacolata Marrazzo, i fidanzati Carlo Maurici e Valentina Venditti, Paola Romagnoli, le amiche Miriam Mezzala e Claudia Giampietro.