Antonio Brencich si è dimesso come componente della commissione ispettiva del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti sul crollo del ponte Morandi di Genova. Lo ha comunicato lo stesso Ministero in una nota, in cui si annuncia anche che il Ministro Danilo Toninelli “allo stesso tempo ha dato mandato per la revoca dall’incarico di presidente della stessa commissione per l’architetto Roberto Ferrazza, secondo ragioni di opportunità in relazione a tutte le istituzioni coinvolte in questa vicenda“. E’ stata anche presa la decisione di aggiungere ufficialmente all’organico della commissione ispettiva del Mit Alfredo Principio Mortellaro. Dirigente del Consiglio superiore dei lavori pubblici, ha alle spalle anche i lavori relativo al collaudo di opere come il Terzo Valico, e il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti ha informato di ritenerlo “figura di altissimo livello in grado di mettere a disposizione la sua esperienza trentennale.” (agg. di Fabio Belli)
CROLLO HA GENERATO TERREMOTO
Continuano ad emergere particolari sul crollo del Ponte Morandi a Genova: secondo le rilevazioni dei sismografi, il collasso della struttura ha provocato un terremoto pari al primo grado della scala Richter, segno della potenza dell’impatto che hanno avuto le tonnellate di cemento franate al suolo. Il professor Mauro Mariotti, direttore del Dipartimento Distav dell’Università di Genova, ha confermato l’evento sismico causato dalla tragedia: “La nostra rete di sismografi ha registrato l’impatto. Dal punto di vista sismologico, lo scuotimento registrato a causa del collasso del Ponte Morandi è del tutto comparabile, in termini di ampiezza massima del movimento del terreno, a quello generato da un terremoto di magnitudo Richter pari a circa 1, che indica dunque l’energia sprigionata dal sisma scaturito dal crollo del ponte.” (agg. di Fabio Belli)
ENTRO 5 GIORNI IL PIANO DI AUTOSTRADE
«Il Ponte Morandi lo abbatteremo sicuramente: non tutto nello stesso momento, ma secondo quanto verrà stabilito in più riprese»: il Governatore Toti ha spiegato così pochi minuti fa in una conferenza stampa che chiude la lunga giornata di trattativa con Autostrade, la Regione e il Commissario d’emergenza, proprio il Presidente Toti. «Nel giro di 5 giorni lavorativi, dopo tutte le verifiche, avremo il piano o più piani per poter demolire l’intera struttura del viadotto in maniera integrale», è quanto ha promesso Autostrade a Toti nella riunione terminata pochi istanti fa. Inoltre, spiega ancora il Governatore, «Ci verranno proposte diverse tipologie e realizzazioni, poi faremo partire i vari periti (della Procura, del Comune e della Protezione Civile) decideremo quale sarà il piano migliore». Tutto il ponte dunque andrà demolito e occorrerà una settimana per capire quale sarà il piano migliore: rispetto alla questione delle case da riconsegnare agli sfollati, il sindaco Marco Bucci ha spiegato dalla sede della Regione Liguria come «19 case sono state consegnate alle famiglie fino ad oggi. In giornata abbiamo stabilito con Cassa Depositi e Prestiti altri 40 appartamenti nuovi e molto belli a Quarto, entro metà settembre saranno tutti riempiti». Il sindaco poi ricorda come vi sia sempre aperta «la possibilità per gli sfollati di rimanere nell’area di Sampierdarena è sempre valida», con lo stesso Bucci che rispiega il piano di alternativa all’affitto, «se si vuole rimanere in affitto in quell’area si potrà ricevere il rimborso (che sostituisce i soldi spesi per la nuova casa, ndr) tramite una semplice richiesta fatta al Comune, la scelta rimane alla famiglia che decida il meglio per sé e per la propria vita quotidiana».
BUFERA SU CONSIGLIERE ATLANTIA: “COMPRÒ AZIONI DOPO CROLLO”
Mentre parte il servizio di prima assistenza e orientamento alle imprese colpite dal crollo del ponte Morandi, direttamente o indirettamente, montano le polemiche attorno ad un consigliere di amministrazione di Atlantia che ha comprato azioni della sua società due giorni dopo la tragedia. Le ha comprate a un prezzo molto basso e secondo il giornalista Franco Bechis ha già guadagnato 20mila euro. Il consigliere in questione, come riportato dal Fatto Quotidiano, è Bernaldo Bertoldi, professore di Torino che il 16 agosto 2018 ha investito 238.890 euro in azioni della società del gruppo Benetton. Alle ore 7.57 compra 5.000 azioni di Atlantia, poi ne prende altre 2.500, quindi 800: in totale 8.300 titoli in tre minuti a un prezzo medio di 17,5613 euro l’una, 145.758 in totale. Poi è sua madre Rosanna Albertano ad acquistare 5.200 in cambio di 93.132, euro cioè circa 17.91 euro ad azione per un titolo che prima del crollo era quotato a circa 24 euro. Il professore e la madre investono in totale 238.890 euro. Un affare visto che dopo il giorno nero successivo al crollo del ponte la quotazione di Atlantia è subito risalita seppur di poco. Secondo Bechis, che ne ha scritto sul Tempo, Bertoldi avrebbe già guadagnato circa ventimila euro. Un investimento lecito che però è apparso inopportuno, perché compiuto subito dopo la tragedia. «Ho comprato le azioni con lo scopo di dimostrare pubblicamente la mia totale fiducia nella società e con la speranza di poter contribuire a dare fiducia al mercato e al risparmio che è un bene tanto prezioso da essere tutelato dalla Nostra Costituzione», ha dichiarato Bertoldi al Tempo. (agg. di Silvana Palazzo)
TOTI: “AUSPICO COINVOLGIMENTO CDP”
Il governatore della Liguria, Giovanni Toti, si è espresso nuovamente oggi sulla situazione attuale a Genova dopo il crollo del ponte Morandi e ai microfoni di Askanews ha dichiarato: “Autostrade ha la titolarità e la responsabilità dei lavori di ricostruzione del ponte ma, da un punto di vista politico, intorno ad un’opera di queste dimensioni, data la disponibilità di un colosso come Cdp e data la qualità e la quantità di tecnologie delle aziende che ci sono dentro, penso che la società Autostrade potrebbe e dovrebbe in qualche modo intavolare una discussione per valutare di fare al meglio quest’opera”. A suo dire si tratterebbe non di una costrizione bensì di un vero e proprio auspicio, riferendosi alla disponibilità di Fincantieri a partecipare ai lavori di ricostruzione del ponte. Come ribadito ancora oggi il pm Cozzi, la situazione resta in bilico a causa del “forte stato di degrado nella parte della struttura non strallata”, ovvero sul moncone ovest. Intanto, proprio la società Autostrade per l’Italia, fa sapere Repubblica.it, ha versato i contributi economici alle prime 25 famiglie coinvolte nell’emergenza causata dal crollo del viadotto Polcevera. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
SEQUESTRO CELLULARI ASPI
La Guardia di Finanza questa mattina, durante le perquisizioni nelle sedi italiane di Autostrade, ha requisito e sequestro 15 telefoni cellulari di dirigenti della società, con annessi dati contenuti nelle sim. Secondo quanto riportato dall’Ansa, non sono invece stati requisiti video dato che già in precedenza erano stati prelevati su ordine della Procura di Genova. È invece stata interamente sequestrata la corrispondenza tra Aspi e Mit in merito al completo fascicolo sul Ponte Morandi. Secondo quanto riportato invece nelle ultime ore dalla stessa Autostrade per l’Italia, sono cominciati i primi versamenti economici alle famiglie sfollate sotto il viadotto crollato la scorsa settimana: «questa mattina sono stati versati dalla società i contributi economici alle prime 25 famiglie coinvolte nell’emergenza causata dal crollo del viadotto Polcevera. A beneficio di queste famiglie, che si erano rivolte nelle giornate di ieri e dell’altro ieri ai due Punti di contatto allestiti da Autostrade per l’Italia presso il Centro Civico Buranello e la Scuola Caffaro, sono stati disposti stamane dalla società bonifici con valuta 24 agosto».
CDP, “CONFRONTO SU POSSIBILI AIUTI”
Nelle passate ore si era parlato di 10-12 persone i cui nomi sarebbero finiti nel registro degli indagati per il crollo del ponte Morandi a Genova. Notizia prontamente smentita nel corso di una conferenza stampa tenutasi oggi dal procuratore Francesco Cozzi che, come riporta l’Ansa ha spiegato: “Ho letto sulla stampa che 10-12 persone sarebbero state iscritte nel registro degli indagati: questo non corrisponde al vero”. Già ieri era stata annunciata l’acquisizione della documentazione da parte della GdF che avrebbe agito su richiesta della Procura presso gli uffici della sede di Autostrade per l’Italia ma questa potrebbe non essere l’unica acquisizione, ha aggiunto Cozzi che ha però precisato: “Allo stato non c’è stata da parte nostra nessuna richiesta di incidente probatorio”. Lo stesso procuratore ha poi ribadito la pericolosità del ponte e in particolare il grave stato di degrado del moncone Ovest, proprio lì dove i vertici di Fincantieri e Cassa depositi e prestiti si sono riuniti. L’amministratore delegato di Cdp, Fabrizio Palermo, come riferisce Il Fatto Quotidiano, si sarebbe fatto avanti sostenendo: “Siamo qui per confrontarci con la Regione e il Comune e per capire in quale modo il Gruppo può dare sostegno finanziario per le imprese e le infrastrutture”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
PROCURATORE: “NO INDAGATI”
Il procuratore Cozzi, sempre nella conferenza stampa tenuta stamani a Genova, ha spiegato nel dettaglio cosa dovrà succedere qualcosa si opterà per la demolizione immediata del ponte Morandi, stante la situazione gravissima di “manutenzione” dei due piloni rimasti ancora in piedi. «Se dovranno fare l’abbattimento di ponte Morandi chiederemo, attraverso i nostri consulenti, che venga fatto con modalità tale da salvaguardare materiale utile sul piano investigativo. Se si useranno micro cariche esplosive o uno smontaggio, chiederemo questo», illustra Francesco Cozzi, sottolineando come al momento «non c’è stata da parte nostra nessuna richiesta di incidente probatorio». Nella notte intanto sono stati uditi altri forti scricchiolii del viadotto con decisi momenti di tensione e proteste per i tanti sfollati che si sono visti questa mattina smobilitare il presidio che da 9 giorni è il punto di riferimento nel lato nord (quello agibile, fino a ieri) di Via Fillak. Il problema è stato poi risolto dall’Assessore al Bilancio Pietro Piciocchi che giunto sul posto ha trovato un punto ideale per poter far rimanere il presidio e comunque in sicurezza rispetto alla zona rossa. Intanto però i vigili del fuoco, come spiega Il Secolo XIX, hanno abbandonato la postazione, segno che il recupero dei beni nelle abitazioni è definitivamente sospeso. FOCUS PONTE GENOVA: AUTOSTRADE VS GOVERNO – I PRIMI (PRESUNTI) INDAGATI
PROCURATORE COZZI: “DEGRADO ANCHE A MONCONE OVEST”
Intervenendo a Genova in un’ennesima conferenza stampa, il procuratore Francesco Cozzi ha raccontato le ultime novità in merito alla fragilità del ponte Morandi, non nascondendo che la situazione è alquanto critica: «I consulenti tecnici hanno evidenziato in un sopralluogo anche il degrado per il moncone sul lato ovest. È in grave stato di degrado l’intera struttura», ha spiegato il responsabile delle indagini genovesi, che ha poi precisato con una punta forte di critica all’intera gestione dei mesi passati, come il viadotto Morandi «presentava degrado del pilone dovuto ad una scarsa manutenzione». In merito proprio alle responsabilità della gestione e dei controlli sul ponte crollato lo scorso 14 agosto, ha parlato a Genova anche Roberto Ferrazza, presidente della Commissione Ministeriale per il crollo del ponte Morandi e presente nei tavoli dei mesi passati contenuti in quei verbali riportati da L’Espresso negli scorsi giorni: «Sono tranquillo, sento di non avere nulla da rimproverarmi. E personalmente non vedo un conflitto d’interesse, ma non sta a me giudicarlo. Per ora nessuno dal ministero mi ha chiesto un passo indietro. Non sono stato sentito dalla Procura», spiega ancora Ferrazza che poi conclude, «Noi non abbiamo esaminato il malato, ma la cura». Il procuratore Cozzi, intanto, ha smentito la notizia che vi sarebbero già 10 indagati per la tragedia: «è una fake news» ha commentato.
OGGI VERTICE REGIONE-AUTOSTRADE
Oggi alle ore 18 si terrà in Regione Liguria a Genova il primo incontro, urgente, tra il Governatore Toti, le autorità cittadine, la Protezione Civile e soprattutto Autostrade per l’Italia: sul tavolo, ovviamente, la messa in sicurezza o, più probabile, l’abbattimento del Ponte Morandi ovvero di quello che ne rimane dopo il tremendo crollo della scorsa settimana che ha mietuto 43 vittime e più di 600 sfollati. Si tratta della prima riunione tra la società concessionaria e l’intera struttura commissariale per poter giungere ad un accordo, il più possibile breve e senza scontri, sul futuro immediato del Morandi prima di poter parlare – e capire – chi sarà responsabile della ricostruzione. In conferenza stampa ieri, il Commissario straordinario per l’emergenza Giovanni Toti aveva spiegato come «Autostrade ad oggi è il concessionario della tratta e a tutti gli effetti è l’interlocutore della struttura commissariale. Pagano loro. Se non ottemperano ci possono essere sostituzioni in danno loro». La situazione resta emergenziale visto che i piloni e i tronconi – soprattutto il moncone est, addirittura più “malato” di quello crollato il 14 agosto – sono pericolanti e vanno sistemati al più presto onde evitare che ulteriori nuovi problemi possano sorgere nella larga zona rossa sul torrente Polcevera.
IL TEMA DELLA RICOSTRUZIONE
Il dato più preoccupante riguarda le famiglie di sfollati che volevano recuperare giustamente il più possibile dei loro ricordi, oggetti, mobili all’interno delle case che invece saranno demolite nelle prossime settimane: con gli scricchiolii e il grado di pericolosità del ponte Morandi rimasto in piedi, questa operazione rischia di dover essere interrotta forse per sempre e la rabbia, oltre che la rassegnazione, appare sui volti delle tante famiglie che ancora sperano – mentre la Regione e il Comune sta provvedendo loro all’assegnazione di nuove case – di recuperare il più possibile dei propri affetti e ricordi. Sul fronte ricostruzione, da segnalare questa mattina la visita dell’amministratore delegato di Cassa Depositi e Prestiti, Fabrizio Palermo, alla sede dell’Ansaldo proprio sotto il ponte Morandi: in merito alla possibilità che Cdp possa entrare nel gruppo Autostrade come capitale, paventato ieri da fonti del Mit, replica «Non commento, la società è quotata in Borsa, il ministero si è già espresso sull’argomento». Palermo ha poi spiegato che «vi sarà forte sostegno alle imprese e alle infrastrutture dell’area di Genova», su tutte ovviamente Ansaldo che è stata sfiorata dalle macerie del Morandi durante la caduta del 14 agosto scorso. L’amministratore delegato di Fincantieri, Giuseppe Bono, anche lui in visita all’Ansaldo ha rinnovato la sua proposta: «Fincantieri è in grado di ricostruirlo il ponte, ma nessuno per il momento ce lo ha chiesto. Fincantieri ha tutte le capacità e le conoscenze per costruire un’opera di questo genere. Ne stiamo facendo quattro in Belgio».