Da Rimini arriva una storia aberrante che vede protagonista un bagnino, intento a fare il suo lavoro, e un bambino che assiste alla violenza di suo padre sullo stesso per un motivo futile. Il bimbo aveva raccolto delle meduse portandole a riva, mentre il bagnino si era impegnato rapidamente a ributtarle in mare per evitare la loro morte. Una gestione che non era piaciuta al padre del bimbo che prima si era avvicinato al ragazzo sottolineando di farsi gli affari suoi e poi l’aveva colpito con un badile. Una storia che ci fa capire come sia importantissimo il ruolo di un genitore soprattutto in queste situazioni quando deve far capire al figlio cosa è giusto e cosa è sbagliato. Una storia che non finirà qui e che riporterà ovviamente delle ripercussioni non da poco con l’opinione pubblica già scatenata sui social network. (agg. di Matteo Fantozzi)



ECCO I MOTIVI DEL GESTO

Un fatto di una violenza inaudita è accaduto quest’oggi a Rimini, precisamente nella frazione di Viserba, a pochi chilometri di distanza dalla nota città turistica romagnola. Un bagnino è stato colpito violentemente con un badile di ferro alla testa, perché voleva buttare in mare delle meduse pescate dal figlio dell’aggressore. Una volta scoperto l’animale marino nel secchiello del ragazzino, il guardiaspiaggia non ha potuto fare altro che ributtare in mare il velenoso essere. Il suo non è stato un gesto di una persona senza cuore, ma semplicemente un’azione frutto di un’ordinanza comunale: a Rimini è infatti severamente vietato pescare e uccidere le meduse, forse proprio per via della loro pericolosità. Peccato però che il 37enne padre del bambino la pensasse in maniera diversa, ed abbia deciso di reagire con violenza. Rimini si conferma una delle città più pericolose d’Italia, dove la delinquenza è all’ordine del giorno, in particolare in questo periodo dell’anno in cui si popola di turisti. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



VIOLENZA GRATUITA A RIMINI

L’intento di un bagnino di salvataggio in servizio su una spiaggia riminese di Viserba era quello di far rispettare il divieto di pescare e uccidere le meduse. Per tale ragione, quando si è trovato di fronte un secchiello colmo di animali dai lunghi tentacoli urticanti e precedentemente pescati da un ragazzino, non ci ha pensato due volte, liberandole in acqua circa una decina. Quell’atto però gli è costato caro poiché, come riportato da TgCom24, il bagnino sarebbe stato preso a badilate da un bagnante che al contrario voleva impedirgli di rimettere in mare gli animali, molto diffusi soprattutto in questa pazza estate. L’aggressore che ha deciso così di scatenare la sua ira contro il malcapitato bagnino, è un uomo di 37 anni di Rimini, padre dello stesso ragazzino che aveva pescato le meduse e che ora è stato denunciato con l’accusa di lesioni. La giornata di fine agosto al mare, dunque, si è rivelata per nulla piacevole e rilassante per i due uomini protagonisti di questa assurda vicenda.



BAGNINO FERITO, AGGRESSORE DENUNCIATO

Il bagnino riminese sarebbe intervenuto dopo aver visto il secchiello di un ragazzino pieno zeppo di meduse appena pescate lungo la riva. A quel punto avrebbe detto: “Devi lasciarle libere”, nel momento in cui sarebbe intervenuto il padre 37enne del ragazzino che di contro lo avrebbe intimato a farsi gli affari suoi. Ne sarebbe inevitabilmente nato un alterco durante il quale il genitore ha prima tentato maldestramente di uccidere gli animali raccolti dal figlio con la paletta di quest’ultimo con punta di ferro, fino a prendere a badilate in testa lo stesso bagnino. Dopo l’aggressione padre e ragazzino si sarebbero allontanati ma sono poi stati rintracciati poco dopo dalla polizia che è risalita a l’uomo grazie al numero di targa raccolto da alcuni testimoni presenti sul posto. Il bagnino preso a badilate, come spiega l’agenzia di stampa Ansa, è finito al pronto soccorso ma guarirà in otto giorni, mentre a carico del 37enne è scattata la denuncia.