Dopo i recenti 16 sbarchi avvenuti a Catania, sulla nave Diciotti della Guardia Costiera italiana restano ora 124 migranti, provenienti da Eritrea, Isole Comore, Bengala, Siria, Egitto e Somalia. Dei 16 sbarcati, 11 erano donne (tutte le donne a bordo sono state fatte scendere), e queste ultime sono state ricoverate presso il reparto di ginecologia dell’ospedale Garibaldi di Catania. I cinque maschi scesi dalla nave sono invece affetti da tubercolosi (3) e i restanti da polmonite. Sulla questione è intervenuto nuovamente il ministro dell’interno, Matteo Salvini, che come apprende l’agenzia Ansa avrebbe detto: «C’è assoluta tranquillità e non cambia la linea della fermezza. Siamo al lavoro con buone prospettive per una soluzione positiva. Ogni denuncia – ha concluso – è per me una medaglia al valore». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



SBARCO DI 16 MIGRANTI PER MOTIVI SANITARI

Sbarco immediato di 16 migranti dalla nave Diciotti della Guardia Costiera italiana, ormai da cinque giorni nel porto di Catania in attesa di direttive. Come riferito dai principali organi di informazione, è stato deciso di accogliere 16 profughi per ragioni sanitarie, a seguito dell’ispezione effettuata questa mattina a bordo. Nel dettaglio scenderanno undici donne e cinque uomini, tutti di origini eritree, fra cui due persone che verranno ricoverate per sospetta tubercolosi. Stando a quanto riferiscono Repubblica e Corriere, pare che la richiesta di sbarco sia giunta direttamente dalla stessa Guardia Costiera: «A causa dell’estrema criticità delle condizioni a bordo – si legge sul testo inviato dal pattugliatore ai ministeri dell’Interno, dei Trasporti, della Difesa e degli Esteri, nonché alla Procura nazionale antimafia e ai magistrati di Palermo, Catania e Agrigento – si richiede l’autorizzazione allo sbarco». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



INIZIATE LE AUDIZIONI DEL PROCURATORE

Il procuratore di Agrigento Patronaggio ha iniziato le audizioni con i funzionari del Ministero dell’Interno sul caso della nave Diciotti, con il pm che ha ascoltato “persone informate sui fatti” a piazzale Clodio, sede della Procura di Roma. Come sottolineato dal Corriere della Sera, il procuratore ha ascoltato prima il prefetto alla guida del Dipartimento per le libertà civili del Viminale con il suo vice, per poi sentire funzionari e alti ufficiali. E l’indagine contro ignoti avviata per sequestro di persona e arresto illegittimo chiamerebbe in causa Matteo Salvini: i colloqui hanno l’obiettivo di accertare o escludere che ordini e direttive siano partiti dal ministro dell’Interno oppure da altre persone, come ad esempio il ministro delle infrastruttura e dei trasporti Danilo Toninelli. Attesi aggiornamenti nelle prossime ore. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



“VERIFICHE PER VERI PROFUGHI”

Matteo Salvini torna a parlare della situazione della Nave Diciotti e non arretra. Come riportato da Tg Com 24, il segretario federale della Lega ha evidenziato: “Sto valutando la possibilità di fare procedure di identificazione e riconoscimento per individuare profughi veri, che sono la minoranza, dai finti profughi prima ancora che le persone sbarchino”. E il capo del Viminale ha chiarito all’Ue: “Se in Europa fanno finta di non capire, come hanno detto giustamente Conte e Di Maio vedremo di pagare l’Europa un po’ di meno”, un avviso chiaro e tondo. E giuntono nuovi aggiornamenti sul procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio, oggi a Roma per sentire alcuni funzionari del Viminale: saranno quattro le persone che verranno ascoltate per ricostruire la catena di comando sulla Diciotti, l’obiettivo è quello di capire chi ha ordinato e che cosa ha ordinato. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

RENZI E IL PD: “FATELI SCENDERE”

Non è stato raggiunto alcun accordo europeo sui migranti e sulla vicenda della Nave Diciotti, con il premier italiano Giuseppe Conte che si è schierato al fianco di Matteo Salvini e Luigi Di Maio. E il Partito Democratico parte all’attacco, denunciando il divieto di sbarco dei migranti a bordo della nave della Guardia Costiera. Ecco il commento dell’ex segretario dem Matteo Renzi: “Ci sono 150 eritrei e 42 italiani presi in ostaggio dai post Facebook di qualche ministro. Ma i diritti umani valgono più dei “mi piace” sui social. Noi siamo l’Italia, non uno stato canaglia: restiamo umani e #FateliScendere”. Queste, invece, le parole dell’ex ministro Valeria Fedeli: “#fateliscendere. Abbiate un sussulto di umanità, di rispetto della nostra Costituzione, delle leggi! Ponete fine al discredito dell’Italia che avete provocato!”. Infine, segnaliamo il tweet di Maurizio Martina: “Un governo all’altezza delle sue responsabilità non minaccia, gestisce. Non viola le leggi, le fa rispettare. Così si distrugge la sovranità italiana #Diciotti. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

PM AL VIMINALE

Sono ancora a Catania, sulla nave Diciotti, i 150 migranti: la situazione non si è sbloccata nelle scorse ore, ed oggi inizia il quinto giorno di stallo, con la situazione a bordo che secondo alcuni sarebbe preoccupante, per altri, decisamente normale. Nel frattempo, come sottolineato dai colleghi dell’edizione online de La Stampa, il procuratore di Agrigento, Luigi Patronaggio, ha aperto un fascicolo contro ignoti per sequestro di persona e arresto illegale, ma vengono valutati altri reati, come ad esempio l’abuso d’ufficio. Per approfondire la vicenda è volato a Roma per ascoltare alcuni funzionari del Viminale che stanno trattando la questione migranti Diciotti. Obiettivo, cercare di ricostruire l’intera questione, capendo quindi chi ha ordinato cosa, a chi, e in quale momento, scovando le responsabilità. Sembrerà una banalità ma se l’ordine è stato impartito mentre la Diciotti era la largo di Lampedusa, la competenza è di Agrigento, successivamente, appartiene a Catania. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

NON SI SBLOCCA LA VICENDA

La vicenda della nave Diciotti ed i migranti al suo interno continua a tenere col fiato sospeso: il PM di Agrigento prova a forzare la mano e ha annunciato che nel fine settimana chiamerà alcuni funzionari del Viminale e alcuni ufficiali della Guardia costiera per interrogarli in merito a quanto sta accadendo ormai da giorni nel porto di Catania. Ma il Ministro dell’Interno Salvini è rimasto della sua idea e anzi, dopo aver chiesto di essere indagato ritenendosi responsabile in merito alle decisioni prese sulla Diciotti, ha “sfidato” anche il PM di Agrigento: “Interrogasse me, andasse dal capo. Se questo magistrato vuole capire qualcosa gli consiglio di evitare i passaggi intermedi,” ha affemato Salvini che non sembra intenzionati a compiere passi indietro che nel merito sono stati auspicati anche dall’Onu e dalla Comunità Europea. (agg. di Fabio Belli)

EUROPA: “ITALIA RISCHIA SANZIONI”

L’Italia non convince l’Europa, la Commissione non prende posizione e i 150 migranti a bordo della nave Diciotti si apprestano a vivere un’altra notte a pochi metri dal porto di Catania senza però poter toccare terra: questo in sintesi il riassunto di una giornata dai toni accesissimi, che ha portato il premier Conte a parlare di ipocrisia dell’UE, il vicepremier Salvini a ribadire la linea del pugno di ferro e Luigi Di Maio a ripresentare la minaccia tagliare fondi destinati all’Europa per 20 miliardi. In tutto questo bailamme di dichiarazioni, però, da Bruxelles non stanno a guardare e lasciano intendere che non è il governo italiano ad avere il coltello dalla parte del manico. Su Twitter è infatti intervenuto il commissario europeo al Bilancio, Gunther Oettinger, spiegando che “le minacce in Europa non portano da nessuna parte. Il modo in cui l’Europa funziona è la cooperazione e non le minacce”. Oettinger ha aggiunto:”Se l’Italia si rifiutasse di pagare i suoi contributi all’EUbudget, sarebbe la prima volta nella storia della Ue. Questo comporterebbe interessi per ritardi nei pagamenti. E una violazione delle obbligazioni dei trattati che condurrebbe a possibili ulteriori pesanti sanzioni”. (agg. di Dario D’Angelo)

DI MAIO, “STOP A FONDI UE”

Si è concluso senza il raggiungimento di alcun accordo il vertice che si è tenuto a Bruxelles tra gli sherpa dei 12 Paesi Ue sul caso della nave Diciotti con a bordo 150 migranti, da giorni attraccata al porto di Catania. Il premier Conte, su Facebook si è espresso duramente asserendo: “Prendiamo atto che l’Europa ha perso una buona occasione: non è riuscita a battere un colpo in direzione dei princìpi di solidarietà”. Le richieste dell’Italia, dunque, non avrebbero raggiunto i risultati sperati e la replica di Salvini prima e poi di Di Maio non si è fatta attendere. Il ministro dell’Intero ha tuonato: “Il vertice di Bruxelles si è chiuso con un nulla di fatto. Ennesima dimostrazione che l’Europa non esiste. Visto che l’Italia, negli ultimi anni, ha accolto 700mila cittadini stranieri, la linea del Viminale non cambia. Dalla Diciotti non sbarca nessuno”. E fonti del Viminale sembrerebbero confermare le intenzioni del governo di restare compatto su questo fronte. Ad intervenire duramente è anche Di Maio: “Oggi l’Unione Europea ha deciso di voltare le spalle all’Italia ancora una volta. Hanno deciso di fregarsene dei principi di solidarietà e di responsabilità nonostante nell’ultimo consiglio europeo avessero assicurato che chi sbarcava in Italia sbarcava in Europa”. Per questo, spiega su Facebook, “Noi siamo pronti a tagliare i fondi che diamo all’Unione Europea. Vogliono 20 miliardi dei cittadini italiani? Dimostrino di meritarseli e si prendano carico di un problema che non possiamo più affrontare da soli. I confini dell’Italia sono i confini dell’Europa”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)

154 MIGRANTI IN ATTESA A CATANIA

E’ ancora ferma presso il porto di Catania, la nave Diciotti della Guardia Costiera, con a bordo 154 migranti. 27 minori sono stati fatti sbarcare mercoledì sera e presi in carico dalle autorità italiane, mentre gli altri profughi sono sempre in attesa di conoscere il proprio destino. La svolta potrebbe arrivare oggi, visto che è in corso un incontro fra gli sherpa (emissari) di 12 paesi dell’Unione Europea, circa lo sbarco e la ricollocazione dei naufraghi. Nel frattempo il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, ha ribadito per l’ennesima volta la linea dura dell’Italia in merito all’accoglienza, poi confermata anche dal ministro del lavoro, Luigi Di Maio: nessuno metterà piede nel Bel Paese previo accordo con gli altri stati europei. Clicca qui per il precedente approfondimento sulla nave Diciotti

BUDAPEST RIFIUTA DI ACCOGLIERE PARTE DEI MIGRANTI

La replica della Commissione Europea non si è fatta attendere, per mano di Alexander Winterstein, il portavoce della CE, che ha spiegato che ogni stato membro ha sempre pagato il suo contributo, sottolineando che le minacce non aiutino a trovare una soluzione. Nel frattempo Budapest ha fatto sapere che non accoglierà alcun migrante della Diciotti, come spiegato dal ministro degli esteri ungherese Peter Szijjarto, mentre Sebastian Kurz, cancelliere austriaco, ha commentato così le dichiarazioni di Di Maio circa l’ipotesi di stoppare il contributo italiano al bilancio UE: «Do poco conto alle minacce, e specialmente a minacce del genere».