L’Etna si è svegliato: a dare spettacolo ieri sera è stato il cosiddetto “nuovo” cratere di Sud Est. C’è stata infatti una vera e propria eruzione: a partire dal tramonto, è stato possibile ammirare esplosioni di magma incandescente anche da molta distanza. Dopo mesi di segnali, l’attività è ripresa. Dalla base del cratere sono poi partite due colate piccole, una verso est e l’altra verso nord, che però si sono fermate dopo aver percorso alcune centinaia di metri ad alta quota. Boris Behncke, vulcanologo dell’osservatorio etneo dell’Ingv, ha spiegato a La Stampa: «Tutto il fenomeno è durato lo spazio della notte e già all’alba di questa mattina era in forte diminuzione, anche se non ancora esaurito». I vulcanologi sapevano da tempo che l’Etna stava dando segni di risveglio. Tanti gli elementi che solitamente preludono ad una vera e propria eruzione: diversi sciami sismici, e prolungati, aumento dell’ampiezza del tremore vulcanico, mutamento della composizione delle emissioni gassose dei crateri.



ETNA IN ERUZIONE: ESPLOSIONI E LAVA DAL CRATERE DI SUD EST

L’attività della notte scorsa dell’Etna non è detto che porti ad un’intensificazione dei fenomeni, anzi una situazione del genere potrebbe andare avanti, con alti e bassi, per diverso tempo. «Diciamo che questo è un passo in più, una certa accelerazione dell’attività, ma come andrà avanti, come evolverà, davvero non si può sapere», ha spiegato il vulcanologo Boris Behncke dell’Ingv a La Stampa. L’anno scorso, ad esempio, furono rilevati sei episodi simili, ma poi non accadde più nulla. Nelle scorse settimane anche il cratere di Nord Est ha dato segnali. Ora tutto l’apparato sommitale dell’Etna comunque è in attività, ciascuno dei crateri con le sue caratteristiche. E ci si gode lo spettacolo, immortalato dai turisti e dagli appassionati dell’Etna che aspettavano da tempo questo momento. Nessun pericolo comunque per le popolazioni, neanche timore. Solo la normale attività del vulcano più alto d’Europa.



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