Si era immortalata in foto e video hard per fare colpe su un ragazzo più grande di lei di due anni: questo il movente che avrebbe spinto la ragazzina di Lucca non ancora 14enne a ritrarsi in alcune pose senza veli in bagno e in camera da letto e ad inviare quelle immagini erotiche al fidanzatino 16enne. Lo stesso che, chissà per quale motivo, forse per gioco o forse per vantarsi della sua conquista, ha diffuso nella chat Whatsapp della sua squadra di calcio le foto e i video in questione, dando di fatto il via alla viralizzazione di quegli scatti e di quei filmati che in breve tempo hanno raggiunto tutta la Garfagnana, rendendo un inferno la vita dell’adolescente, riconosciuta e additata da tutti. A salvarla da questo incubo sono stati alcuni docenti della sua scuola, avvisati da alcuni alunni dell’esistenza di quel materiale hard, che hanno allertato il dirigente scolastico il quale ha provveduto a fare lo stesso con la mamma della ragazzina. (agg. di Dario D’Angelo)
L’INTERVENTO DELLA MAMMA
Aveva inviato foto e video spinte al suo fidanzatino, ma la ragazzina di 14 anni protagonista di questo “gioco adulto” non immaginava lontanamente che quel materiale sarebbe diventato in poco tempo virale, facendo tutto il giro della Garfagnana, per via delle condivisioni massicce che avevano portato quel materiale fino alla chat Whatsapp della scuola della minorenne. Un vero e proprio incubo, al quale si è messo un punto grazie all’intervento risolutivo della mamma dell’adolescente, che una volta venuta a conoscenza dei fatti ha immediatamente sporto denuncia. Come riportato da La Nazione, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Castelnuovo di Garfagnana che gestiscono il caso hanno denunciato al Tribunale dei Minori nove ragazzi di età compresa fra i 16 e i 17 anni, tutti residenti in Garfagnana, per il reato di divulgazione di pornografia minorile. Ma accanto al filone penale c’è anche da segnalare l’iniziativa della Procura, che ha aperto procedimenti civili a tutela sia della vittima che degli indagati, coinvolgendo Servizi Sociali, al fine di guidare i minori e i loro genitori in un percorso che porti alla comprensione delle cause e degli effetti dei loro gesti, e soprattutto a ridurre il possibile forte contraccolpo psicologico per la ragazzina. (agg. di Dario D’Angelo)
LUCCA, FOTO HARD INVIATE AL FIDANZATINO DIVENTANO VIRALI
Quelle foto “osé” inviate da una ragazzina di neppure 14 anni al fidanzatino e destinate a restare private, alla fine hanno fatto il giro per tutta la Garfagnana, in provincia di Lucca, fino a raggiungere persino la chat della scuola frequentata dalla minore. Solo a quel punto la situazione è diventata davvero invivibile per la ragazzina, ancora una volta vittima dell’eccessiva superficialità con cui vengono usati, soprattutto dai giovanissimi, i social network ed in questo caso specifico il popolare servizio di messaggistica, Whatsapp. A riportare la storia che arriva dalla Toscana è il quotidiano La Nazione nella sua edizione online, che spiega come un vero punto definitivo alla vicenda sia stato messo proprio dalla madre della 13enne, presentando querela dopo essere venuta anche lei a conoscenza delle immagini scabrose con protagonista proprio la figlia minorenne e finite anche sul suo cellulare. Sul caso sono attualmente in corso le indagini dei Carabinieri di Castelnuovo di Garfagnana che hanno già denunciato al tribunale dei minori ben nove ragazzini, tutti di età compresa tra i 16 ed i 17 anni e residenti nel medesimo territorio, con l’accusa di divulgazione di pornografia minorile.
INDAGINI INIZIATE A FEBBRAIO
L’indagini sulle foto hard di una minorenne diffuse via Whatsapp era partita lo scorso febbraio in seguito a voci sempre più insistenti ed alla stessa denuncia della madre della vittima. Le forze dell’ordine hanno appurato che il fidanzatino della minorenne avrebbe condiviso su una chat di gruppo video e immagini sessualmente espliciti all’insaputa della stessa ragazzina. Quel materiale avrebbe così iniziato a fare il giro passando prima sulla chat della squadra di calcio di alcuni ragazzi finendo infine sulla chat della scuola frequentata dalla stessa minore. Le immagini in poco tempo sono diventate inevitabilmente virali dando il via all’incubo per la 13enne. Grazie ad una serie di interrogatori è stato possibile ricostruire la catena della pubblicazione delle foto scabrose e la vicenda ha dimostrato come anche ragazzini di 16 o 17 anni non siano assolutamente in grado di usare lo smartphone e app come Whatsapp.