Prosegue senza sosta il lavoro degli inquirenti per cercare di stabilire le esatte cause che hanno portato alla morte di Manuela Bailo, la 35enne di Nave (Brescia) uccisa dall’amante Fabrizio Pasini. Come riportato da Il Giorno, anche ieri i carabinieri della Scientifica hanno battuto a tappeto la casa dell’omicidio di Ospitaletto con il luminol, per vedere di individuare eventuali tracce di sangue. Ma la scoperta probabilmente più importante è quella relativa al ritrovamento di due coltelli nella tasca della portiera della sua auto. Non è da escludere in partenza che una delle due lame, uno da campeggio e l’altro appartenuto al padre morto un paio d’anni fa, possa essere stata utilizzata per recidere la carotide della povera Manuela, così come accertato dall’autopsia. (agg. di Dario D’Angelo)



SI CERCA L’ARMA DEL DELITTO

Ieri è arrivata la svolta nelle indagini per la morte di Manuela Bailo, la trentacinquenne di Nave, provincia di Brescia, uccisa dall’amante Fabrizio Pasini. Il quarantottenne ha confessato il delitto, ma la versione su un incidente fatale non ha retto: la donna è stata accoltellata mortalmente, con la carotide recisa. Come sottolineato in conferenza stampa, le forze dell’ordine sono al lavoro per rintracciare l’arma del delitto: dovrebbe trattarsi di un coltello, non è ancora chiaro se a punta o da taglio. Come sottolineato da Brescia sette giorni, non è stata ancora ritrovata la borsa di Manuela così, così come il suo cellulare: Fabrizio Pasini ha confessato di averlo gettato nel lago d’Iseo, ma ancora non è saltato fuori. Ricordiamo che è stata confermata la custodia cautelare in carcere per l’omicida. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



“ASSASSINO NON ERA TURBATO”

Il video che di fatto incastra in maniera schiacciante Fabrizio Pasini per l’omicidio di Manuela Bailo e le parole degli inquirenti danno un tono ancora più nero all’intera vicenda della 35enne uccisa in modo barbaro con un coltello che non è ancora stato ritrovato e di cui si terranno il prossimo lunedì i funerali. L’uomo ha infatti confessato il delitto di cui era l’unico sospettato solo a distanza di 23 giorni, dopo essersi permesso di andare in vacanza assieme alla sua famiglia come se nulla fosse. L’immagine che ne viene fuori è quella di un omo che ha agito con “lucidità mentale”, tanto da non mostrare mai nessun turbamento in seguito al crimine: secondo gli inquirenti, infatti, si è allontanato tranquillamente dalla scena del crimine e nei giorni successivi è rimasto imperturbabile, comportandosi addirittura come se Manuela, la sua ex amante, fosse ancora in vita. (agg. di R. G. Flore)



PASINI ACCUSATO DI OMICIDIO

Non ha dubbi il gip del tribunale di Brescia, in merito alla responsabilità di Fabrizio Pasini nella morte di Manuela Bailo, avvenuta nella notte del 29 luglio scorso. Secondo i giudici è stato lui, quello che è considerato l’ex amante, ad ammazzare la 35enne bresciana, per poi occultarne il cadavere: «Fabrizio Pasini ha avuto una lucidità mentale in netta contrapposizione con l’ipotesi dell’incidente – le parole del procuratore nella conferma della custodia cautelare in carcere – l’uomo si è preso tutto il tempo per impacchettare il corpo della ragazza e trasportarla nel Cremonese dove già aveva individuato il luogo dove occultare il cadavere». I giudici non credono alla versione dello stesso Pasini, secondo cui la ragazza sarebbe scivolata dopo una violenta lite, sbattendo la testa e morendo. Il gip ha convalidato il fermo e disposto la custodia cautelare in carcere. Più in basso potete trovare il video con gli ultimi istanti di vita di Manuela. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

MANUELA NON ERA INCINTA

Continuano gli aggiornamenti in merito alla vicenda che vede come protagonista la bresciana Manuela Bailo, uccisa il 29 luglio scorso. Resta in carcere Pasini, suo ex amante (o forse attuale amante), che stando alla sua versione, l’avrebbe spinta dalle scale ma non con l’intento di ucciderla. Una volta scoperto che la donna era morta, sarebbe poi andato nel panico, e l’avrebbe seppellita nelle campagne cremonesi. Nel frattempo l’autopsia ha escluso che la vittima fosse incinta, come invece si pensava inizialmente, considerato tra l’altro un possibile movente per l’omicidio. A quanto pare i due hanno litigato, poi la lite è degenerata, e non è ancora chiaro se il motivo sia stato l’ormai noto tatuaggio del Pasini con le iniziali dei figlii, che a Manuela non piaceva, avendo voluto qualcosa di più personale. Resta comunque difficile pensare che si possa arrivare ad uccidere una persona per un tattoo anche se nulla è da escludere, e gli inquirenti stanno cercando di fare luce sui molti aspetti ancora poco chiari di questa vicenda. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

UN VIDEO INCASTRA PASINI’

Si aggiunge una ulteriore prova schiacciante contro Fabrizio Pasini, l’assassino reo confesso di Manuela Bailo, uccisa con una coltellata alla gola. Si tratta del video che immortale per l’ultima volta la 35enne in vita, proprio insieme al suo amante e che presto si sarebbe poi trasformato nel suo killer. Era la notte del 28 luglio e poco dopo le 4, Manuela era ancora viva ed in compagnia di Pasini. La conferma arriva dalle immagini riportate oggi da Bresciasettegiorni.it: i due si trovano in via Allende, nella casa di famiglia di lui, dopo una visita in Pronto Soccorso in seguito ad una frattura dello stesso Pasini. Quindi entrano nell’abitazione dove sarebbe avvenuta un’aggressione quasi certamente finita in delitto. Manuela sarebbe morta tra le 4 e le 6 del mattino del 29 luglio scorso, uccisa da Pasini con un’arma bianca. L’uomo poi, con estrema tranquillità, senza maglietta addosso, sarebbe uscito di casa per fare ritorno presso la sua famiglia. Le riprese giungono da una telecamera di videosorveglianza di un vicino di casa. Una prova certamente schiacciante ma soprattutto inquietante che sottolinea il modo tranquillo con il quale Fabrizio avrebbe affrontato quello che lui oggi dal carcere si ostina a definire solo un incidente. (Aggiornamento di Emanuela Longo)

MANUELA ACCOLTELLATA ALLA GOLA, RESCISSA LA CAROTIDE

E’ stata una giornata di duro lavoro quella di ieri per le forze dell’ordine di Brescia che indagano sull’omicidio di Manuela Bailo, avvenuto nella notte fra il 28 e il 29 luglio scorsi. L’uomo continua a proferirsi innocente, dicendo che il tutto è stato un tragico errore, ma la polizia scientifica ha scoperto tracce sul corpo della vittima relative ad un possibile accoltellamento. L’ipotesi circolante fra gli inquirenti, come riporta Il Corriere della Sera, è che alla fine la donna sia stata prima stordita con un colpo alla testa, e poi appunto uccisa. Ma il Pasini, che resta in carcere, continua a dirsi innocente: non avrebbe voluto uccidere Manuela, ma i due stavano semplicemente litigando. Anche per questo motivo sono stati disposti ulteriori esami autoptici, i cui risultati arriveranno soltanto fra settimane: nel frattempo Pasini rimanere in carcere. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

MANUELA BAILO ACCOLTELLATA ALLA GOLA

Manuela Bailo è stata accoltellata alla gola, Fabrizio Pasini le ha reciso la carotide: questo quanto affermato dal procuratore capo Tommaso Buonanno. La morte della trentacinquenne di Nave non è dunque da ricondurre alla ferita alla testa individuata nel corso dell’autopsia: “Non è stata determinante per la sua morte”. Il gip del Tribunale di Brescia ha deciso di convalidare il fermo dell’amante della donna, disposta la custodia cautelare in carcere. E c’è di più, sottolinea Tommaso Buonanno: “Pasini ha avuto una lucidità mentale in netta contrapposizione con l’ipotesi dell’incidente”. E l’uomo sapeva già dove nascondere il corpo di Manuela: “Si è preso tutto il tempo necessario per impacchettare il corpo senza vita della ragazza per poi trasportarla nel Cremonese, dove aveva già individuato in precedenza il luogo dove occultare il cadavere”. Confermati, dunque, i dubbi dei legali della famiglia della donna bresciana: non è stato un incidente. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

MANUELA BAILO, L’AMANTE: “LITIGIO PER TATUAGGIO”

Manuela Bailo, l’amante: “Litigio per un tatuaggio”, questo quanto affermato da Fabrizio Pasini, confesso omicida della trentacinquenne di Nave. Ma emergono dei dubbi dalla versione fornita dall’uomo, sposato e con due figli. Come riportato dai colleghi de Il Giornale di Brescia, l’avvocato della famiglia Bailo Michele Radici ha sottolineato: “Sono emersi elementi molto interessanti che sicuramente mettono in dubbio la versione fornita da Pasini”. Gli elementi citati da uno dei due legali che assistono la famiglia della donna riguardano i rilievi effettuati dalla Scientifica dei Carabinieri, che hanno eseguito l’esame del luminol per ricostruire con esattezza la dinamica della morte di Manuela. Il sostituto procuratore Francesco Milanesi ha brevemente commentato: “Aspettiamo la convalida”, con l’amante che continua a sostenere di non volerla uccidere.

DUBBI SULLA VERSIONE DI FABRIZIO PASINI

Il litigio tra i due sarebbe nato per un tatuaggio, come vi abbiamo raccontato con dovizia di particolari, e Fabrizio Pasini ha evidenziato nuovamente nella giornata di ieri, nel corso dell’interrogatorio di convalida, che si sarebbe trattato di un incidente. Secondo quanto sottolineato da Il Giorno, gli investigatori stanno considerando una ipotesi diversa dalla caduta dalle scale: Manuela Bailo infatti potrebbe essere stata tramortita con un oggetto pesante, per poi essere finita con una arma da taglio. Per il momento siamo nel campo delle supposizioni, in attesa di ulteriori informazioni dai medici legali: ad aver complicato l’autopsia il cattivo stato di conservazione del cadavere. Ricordiamo che sul corpo della trentacinquenne, rivenuto all’interno di una ex vasca per liquami della cascina sperduta di Alzanello, è stata rinvenuta una frattura composta alla base del cranio, insufficiente però ad averne determinato il decesso.