E’ grande la rabbia sui social network per quanto accaduto a Jesolo, con una ragazza di appena 15 anni stuprata in spiaggia da un senegalese. L’uomo, Mohamed Gueye, è stato intercettato e arrestato dalle forze dell’ordine: ha diversi precedenti, ad esempio per furti e atti osceni, ma non può essere espulso. Già destinatario di un decreto di espulsione, il senegalese ha avuto un figlio da una relazione con una donna italiana e per questo motivo non è possibile attuare il provvedimento. Grandi proteste sul web, con l’episodio che ha scosso la comunità veneziana ma non solo. Il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha promesso una linea dura, con il leghista Calderoli che, dopo aver accusato le politiche precedenti della Sinistra, ha sottolineato a Il Gazzettino: “In questi ultimi cinque anni abbiamo registrato migliaia di casi di cronaca nera con protagonisti immigrati clandestini, che non avrebbero dovuto essere qui e non erano stati espulsi, e immigrati richiedenti asilo, uomini che abbiamo accolto e ospitato, spendendo per ognuno di loro 1300 euro mensili, anche se non scappavano da nessuna guerra, e questo lo sapevamo benissimo visto che si tratta prevalentemente di nigeriani, senegalesi, ivoriani, guineani, gambiani e maliani. Chi ha voluto far entrare questa gente, questi criminali, chi ha invocato il porte aperte a tutti senza controlli, oggi si domandi cosa provano queste vittime e le loro famiglie”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
FERMO A MESTRE
Gli investigatori sono riusciti con rapidità a risalire all’identità dell’uomo che ha violentato in spiaggia a Jesolo una quindicenne. Il presunto colpevole è Mohamed Gueye, il cui nome è stato fatto per primo dal ministro dell’Interno Matteo Salvini attraverso Facebook. Come riportato dal Messaggero, l’immigrato durante la movida estiva si spostava a Jesolo dormendo in luoghi di fortuna, spesso proprio a ridosso dell’arenile. Gli agenti lo hanno aspettato al suo rientro in un alberghetto di Mestre, in una delle zone più difficili della terraferma veneziana, per bloccarlo davanti ad un ascensore e ammanettarlo. Le prove a suo carico sono apparse solide al punto tale che il pm Massimo Michelozzi ha predisposto in un’ora il provvedimento di fermo. Parole social di ferma condanna della violenza anche dall’ex presidente della Camera Laura Boldrini: «lo stupro ai danni di una ragazza di quindici anni è un reato riprovevole e chi lo commette deve essere perseguito dalla legge nel modo più rigoroso possibile. #Jesolo #SempreDallaParteDelleDonne».? (agg. di Silvana Palazzo)
ZAIA, “INFAME E DELINQUENTE”
Non c’è soltanto il commento di Matteo Salvini dopo l’arresto di Mohamed Gueye, il senegalese fermato con l’accusa di aver violentato una ragazza di 15 anni in vacanza con la famiglia sulla spiaggia di Jesolo. Anche il governatore della regione Veneto, Luca Zaia, non ha usato mezzi termini per dichiarare il suo dissenso rispetto al fatto che il 25enne africano non possa essere espulso dall’Italia nonostante abbia dei precedenti:”Un delinquente e un infame assicurato alla giustizia è sempre un momento di soddisfazione. Per questo vanno le mie congratulazioni alle forze dell’ordine ma questo triste fatto è anche una occasione per dire che questi violentatori, questi infami ‘eroi della penombra che violentano una minorenne peraltro appena conosciuta, devono essere mandati a scontare la pena a casa loro perché nei loro paesi la pena è una pena”. Zaia, come riporta Il Messaggero, ha continuato:”Io spero che il Parlamento, anche per dare forza all’azione delle forze dell’ordine, dia quanto prima un bel giro di vite con dei veri inasprimenti delle pene. Ne abbiamo piene le scatole di attenuanti, discorsi inutili su infanzie difficili e altre cose del genere: un violentatore è una persona che commette uno degli atti più infami contro un’altra persona, a maggior ragione se pure gravato da altri precedenti. Penso che in casi come questi la pena debba essere esemplare”. (agg. di Dario D’Angelo)
ECCO PERCHE’ NON PUO’ ESSERE ESPULSO
Il 25enne senegalese arrestato con l’accusa di aver violentato una ragazzina di 15 anni a Jesolo nella notte di mercoledì scorso si chiama Mohamed Gueye. Come scrive La Voce di Venezia, pare che soggiornasse a Mestre e si recasse a Jesolo solo la sera per la movida. L’uomo avrebbe anche dei precedenti per resistenza a pubblico ufficiale, oltraggio e spaccio di stupefacenti. Ma non è tutto, perché sarebbe stato già destinatario di un decreto di espulsione. Tuttavia, avendo avuto un figlio da una relazione con una donna italiana, non è stato possibile dare esecuzione al decreto. Roberto Calderoli non ha dubbi: “Il terribile stupro di Jesolo, subito da una 15enne, perpetrato da un immigrato senegalese con precedenti penali, come gli altri orribili stupri commessi da immigrati criminali in questa nefanda estate e in quelle precedenti (ricordiamo Butungu a Rimini), sono conseguenza solo e soltanto delle dissennate politiche attuate dalla sinistra al Governo negli ultimi cinque anni”. (aggiornamento di Bruno Zampetti)
JESOLO, ARRESTATO SENEGALESE PER STUPRO
Sono bastate circa 48 ore alla polizia per arrestare un 25enne senegalese accusato di aver violentato nella notte di mercoledì una 15enne friulana sulla spiaggia di Jesolo. Le forze dell’ordine lo hanno identificato tramite le videocamere di sorveglianza poste nella zona di piazza Mazzini, per poi catturarlo a Mestre, dove lo stesso era ospite di un albergo. L’uomo era ben noto alle forze dell’ordine, come anticipato tra l’altro dal ministro dell’interno Matteo Salvini (più in basso il suo sfogo), e dopo che lo stesso è stato visto entrare nella struttura ricettiva, è stato arrestato con la massima cautela, perché considerato un soggetto molto pericoloso ed aggressivo. Nel contempo le indagini proseguono, e come spiega TgCom24.it, è probabile che vengano effettuati i test del dna sul senegalese, ed inoltre, che la vittima debba riconoscere per foto o in area protetta il suo aguzzino. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
IL COMMENTO DI SALVINI
Un giovane senegalese è stato fermato con l’accusa di essere l’autore dello stupro ai danni della ragazza di 15 anni violentata in spiaggia poche sere fa a Jesolo. Sulla questione è intervenuto anche Matteo Salvini, che ha rimarcato come l’africano avesse “diversi precedenti penali” e già in passato fosse stato “condannato (inutilmente) a lasciare l’Italia, ma avendo avuto una bambina da una donna italiana (che brava persona…) questo verme NON può essere espulso”. Il 25enne africano, gravemente indiziato dello stupro, secondo quanto riferito dall’Ansa, aveva trovato rifugio all’interno di una struttura ricettiva. Bloccato dagli agenti della Polizia di Stato di Venezia, il presunto stupratore è stato condotto presso la locale Casa Circondariale di Santa Maria Maggiore. Decisive per il suo arresto si sono rivelate le immagini delle telecamere di sicurezza nell’area di Piazza Mazzini che, in aggiunta ad altri riscontri e testimonianze dei presenti nella zona dello stupro, hanno indirizzato le indagini della polizia sul ragazzo fermato. (agg. di Dario D’Angelo)
15ENNE VIOLENTATA IN SPIAGGIA A JESOLO
Si stringono le indagini attorno al ragazzo di origini straniere che nella notte di mercoledì ha violentato una ragazzina di 15 anni in quel di Jesolo. Come riferito dai colleghi dell’edizione online del Corriere della Sera, la polizia avrebbe acquisito un video in cui si vede appunto l’aggressore, e di conseguenza avrebbe identificato lo stesso. Le ricerche sono ininterrotte ormai da più di 48 ore, e la sensazione circolante è che le forze dell’ordine siano ad un punto di svolta. Nel frattempo si sta cercando di ricostruire quella maledetta notte di mercoledì 22 agosto, con la giovane che aveva ottenuto il permesso dei genitori di passare una serata fuori con amici, in quel di Jesolo, il fulcro della movida veneta durante l’estate.
SINDACO DI JESOLO AMAREGGIATO
Era in piazza Mazzini, uno dei centri nevralgici della notte jesolana, quando si è staccata dal gruppetto di conoscenti per allontanarsi con il ragazzo straniero che aveva appena conosciuto. Un sorriso, qualche parola gentile, e i due si sono appartati in spiaggia, lontani da occhi indiscreti. Forse il giovane aveva ben in mente il suo piano diabolico, forse no, fatto sta che ha violentato la 15enne per poi darsi alla macchia. A Jesolo i turisti vanno di pari passo con la criminalità, visto che è noto e risaputo che il paese pullula di spacciatori e di malintenzionati, una piaga con cui la cittadina veneziana convive ormai da tempo: «Spacciatori e ladri si limitano a spostarsi di qualche metro – le parole amareggiate del sindaco, Valerio Zoggia – servirebbero pene più severe come reale deterrente».