E’ in programma martedì 28 agosto 2018 un summit tra il ministro dell’Interno italiano Matteo Salvini e il premier ungherese Viktor Orban, un incontro fissato l’indomani della fumata nera del vertice Ue a Bruxelles sui migranti. Ma il Movimento 5 Stelle decide di mettere le cose in chiaro e, attraverso una nota, ha preso le distanze dal vertice tra i due sovranisti. Ecco quanto recita il comunicato diramato dai capigruppo M5S di Camera e Senato, Francesco D’Uva e Stefano Patuanelli: “L’incontro tra Matteo Salvini e Viktor Orban di martedì prossimo va considerato come un incontro solo ed esclusivamente politico e non, dunque, istituzionale o governativo. I Paesi che non aderiscono ai ricollocamenti e tutti quelli che nemmeno si degnano di rispondere alla richiesta d’aiuto dell’Italia, per noi non dovrebbero più ricevere i fondi europei. E tra questi, al momento, c’è anche l’Ungheria”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
TONINELLI: “UE, NO LEZIONI ALL’ITALIA”
“Non cambia la linea di fermezza dell’Italia”: questo quanto reso noto da fonti del Viminale e riportato da Tg Com 24. E’ scontro aperto tra Unione Europea e Italia in tema migranti, con la bufera sulla nave Diciotti che non cenna a placarsi. Matteo Salvini tira dritto per la sua strada e il governo è compatto, con il premier Conte che ha sottolineato che “l’Italia trarrà le sue conseguenze” dopo la fumata nera al vertice Ue di Bruxelles. A dare man forte al capo del Viminale ci ha pensato Danilo Toninelli, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, che ha scritto sui social network: “Orgoglioso ogni giorno di più della professionalità dimostrata dalla Guardia Costiera. Nessuno può dare lezioni all’Italia per lo sforzo umanitario. Il governo sta solo chiedendo alla Ue di dare un senso alla propria esistenza”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
SALVINI, VERTICE CON ORBAN
C’è chi ha interpretato il no di Bruxelles alla suddivisione dei migranti della nave Diciotti come il fallimento della diplomazia italiana facente capo ad Enzo Moavero Milanesi. E c’è chi al contrario vede nell’incapacità di ottenere aiuti dall’Europa i frutti dell’operato di Matteo Salvini, il vicepremier che a furia di giocare al braccio di ferro ha finito probabilmente per isolare ancora di più un’Italia già isolata dalle cartine geografiche. Ma per quanto al leader della Lega venga contestato il fatto di stringere alleanze con i sovranisti che proprio non vogliono sapere di partecipare ai ricollocamenti dei migranti, è notizia di queste ultime ore la messa in agenda di un incontro con Viktor Orban. Il premier ungherese incontrerà Salvini a Milano martedì prossimo, in quello che viene letto come il primo passo per provare a ridisegnare i trattati europei in salsa sovranista e provare a raggiungere l’obiettivo del modello australiano “no way” in materia di immigrazione. (agg. di Dario D’Angelo)
CONTE, “ITALIA TRARRA’ CONSEGUENZE”
Migranti, fumata nera a vertice Ue a Bruxelles: è scontro tra l’istituzione europea e l’Italia. Tiene banco il caso della nave Diciotti, attraccata a Catania con il divieto di scendere per i 150 migranti a bordo, con il governo Lega-M5s che ha invocato un accordo sulla ricollocazione. Il ministro dell’Interno Matteo Salvini tira dritto, spalleggiato dal capo politico pentastellato Luigi Di Maio. Ma da Bruxelles non sono arrivate buone notizie: la riunione in programma ieri tra i rappresentanti di dodici paesi è terminata con una fumata nera, non è stata trovata una soluzione a lungo termine sugli sbarchi dei migranti. Italia sempre più isolata, dunque, ma sul piede di guerra: “Non è stato dato alcun seguito alle Conclusioni deliberate nel corso dell’ultimo Consiglio Europeo di fine giugno. Anzi. Da parte di alcuni Stati è stato proposto un passo indietro, suggerendo una sorta di regolamento di Dublino “mascherato”, che avrebbe individuato l’Italia come Paese di approdo sicuro, con disponibilità degli altri Stati a partecipare alla redistribuzione dei soli aventi diritto all’asilo, che notoriamente sono una percentuale minima dei migranti che arrivano per mare”, l’attacco del premier Giuseppe Conte.
STOP CONTRIBUTI ITALIANI A UE?
Giuseppe Conte ha definito “ipocriti” gli altri paesi membri dell’Unione Europea, sottolineando che l’Italia “ne trarrà le conseguenze e, d’ora in poi, si farà carico di eliminare questa discrasia perseguendo un quadro coerente e determinato d’azione per tutte le questioni che sarà chiamata ad affrontare in Europa”. L’appello del presidente del Consiglio è stato accolto dal ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio, che su Facebook ha sottolineato che il Paese “deve prendersi in maniera unilaterale una riparazione, non abbiamo più intenzione di farci mettere i piedi in testa”. Svanita, dunque, al momento la possibilità di una intesa europea sulla suddivisione e ricollocazione dei migranti che sbarcano in Europa, specialmente in Italia, con il governo gialloverde che ha ventilato negli scorsi giorni, soprattutto con il leader pentastellato, la possibilità di uno stop dei contributi italiani all’Ue. Potrebbe essere questa una prova di forza? Da Bruxelles hanno già chiarito che le minacce non aiutano, ma il clima è di altissima tensione…