A Firenze uno Staffordshire terrier ha aggredito il suo padrone. Ci troviamo nella zona Isolotto dove il cane attorno alle ore 5.00 di questa mattina ha azzannato un uomo, procurandogli numerose ferite agli arti e anche alle mani. Il cane era già stato segnalato al servizio veterinario della Asl per essere monitorato dato che appena cinque giorni fa aveva aggredito la madre del ragazzo sempre in casa. I servizi sanitari hanno inviato una seconda segnalazione e ora si valuta la soppressione dell’animale. Sul posto dell’incidente sono sopraggiunte anche le forze dell’ordine oltre all’ambulanza. L’uomo di 36 anni è riuscito a liberarsi dalla morsa del cane, riuscendo a chiudere il cane all’interno di una stanza della sua stessa casa. Dopo essersi liberato dal pericolo è uscito in strada per lanciare l’allarme e chiedere aiuto. Nelle prossime ore arriveranno ulteriori valutazioni.



ESISTONO I “CANI CATTIVI”?

L’aggressione di Firenze riapre un dibattito mai chiuso e cioè quello sull’effettiva e potenziale pericolosità dei cani. Questo ci fa chiedere se ne esistono davvero di ”cattivi” per predisposizione. Gli animalisti, e non solo, da anni si battono per far capire come le predisposizioni genetiche dei cani siano alimentate dall’educazione che gli fornisce il padrone. Il discorso è sicuramente molto ampio e pieno di possibili variabili e non si riferisce a quanto accaduto a Firenze, una situazione che al momento è priva di dettagli e per questo davvero difficile da giudicare con precisione. Di certo però l’esperienza porta a fare ulteriori riflessioni sul carattere dei cani e sul come spesso sia importante anche provare a limitare la loro eventuale predisposizione all’aggressività.

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