Non c’è stato nulla da fare per Shpejtim Gashi, morto nell’azienda di Salgaredo dove lavorava. La sua testa è stata schiacciata da una pressa idraulica. Oltre all’intervento dei paramedici, che non hanno potuto fare altro che constatare il decesso dell’operaio 44enne, è stato necessario anche quello dei vigili del fuoco. Ora sono in corso gli accertamenti per capire cosa sia effettivamente successo quando è avvenuto l’incidente e per delineare i profili di responsabilità, oltre che per verificare se tutti i regolamenti in materia di sicurezza sul lavoro siano stati applicati. Di sicuro è un’altra brutta storia che segna tragedie e morti sul lavoro in Italia. Soltanto qualche mese fa  è morto un operaio cadendo nel vuoto nella Fincantieri di Sestri Ponente. I sindacati hanno evidenziato che nell’azienda teatro della tragedia «si lavora e si produce molto, con doppi turni e straordinari, per la necessità di far fronte ai tanti ordini e alla velocità di consegna». (agg. di Silvana Palazzo)



SINDACATI “NON È STATA UNA FATALITÀ”

Ricordando anche che nella stessa azienda 3B di Salgareda, nel trevigiano, è successo un altro incidente diversi anni fa con la medesima dinamica, i sindacati sono passati all’attacco a seguito della morte di un operaio 44enne di origini kosovare dopo che la sua testa è rimasta schiacciata da una pressa mentre stava lavorando. “Non si è trattato di una fatalità” hanno spiegato a seguito dell’ennesima morte bianca le sigle sindacali di categoria, aggiungendo che nel caso di Shpejtim Gashi si trattava di un operaio oramai esperto e che lavorava nella ditta da 12 anni: anche per questo motivo, nella giornata di oggi è stata indetta la sospensione del lavoro per un giorno oltre a una serie di iniziative che hanno coinvolto le diverse rappresentanze sindacali interne alla 3B. inoltre, a tal proposito, in un comunicato congiunto Cisl e Cigl hanno chiesto nuovamente con forza la necessità di avviare iniziative di formazione continua inerenti al tema della sicurezza per tutti i dipendenti. (agg. di R. G. Flore)



“TRAGEDIA AL RIENTRO DALLE FERIE”

«Non si può morire così, nel primo giorno di lavoro al rientro dalle ferie». Marco Potente e Mauro Visentin, segretari generali di Filca Cisl Belluno Treviso e Fillea Cgil Treviso, hanno commentato la notizia della tragica morte di un operaio, schiacciato da una pressa nella 3B di Salgareda, azienda leader nella produzione di pannelli di legno. Shpejtim Gashi, questo il nome del dipendente morto, era un lavoratore esperto, quindi conosceva bene la macchina su cui lavorava. «Da una prima ricostruzione, è emerso che si trovava in una zona interdetta, ma saranno gli organi ispettivi e la Magistratura ad accertare la precisa dinamica dell’incidente e le eventuali responsabilità», hanno aggiunto i due sindacalisti, come riportato da Oggi Treviso. Le organizzazioni sindacali intanto rilanciano la necessità di una formazione continua dei lavoratori sulla sicurezza perché l’esperienza può portare ad un abbassamento dei livelli di attenzione e della percezione del rischio. (agg. di Silvana Palazzo)



L’AZIENDA HA UN TRISTE E IDENTICO PRECEDENTE

Undici anni dopo la morte di Jasmine, un altro operaio perde la vita alla 3B, azienda che si occupa della realizzazione di mobili, di Salgareda, provincia di Treviso. Da brividi le similitudini fra la morte del povero Shpejtim Gashi, operaio di 44 anni originario dell’ex Jugoslavia, e Jasmin Marchese, 21enne lavoratrice di Eraclea, morta nel 2007. Entrambi sono deceduti nello stesso modo, schiacciati da una pressa, e per il fatto di undici anni fa vennero condannati ad un anno di reclusione Fabio Turri, delegato per la sicurezza, e Giuliano Bertelle, che ricopriva lo stesso incarico. In quell’occasione, la pressa “assassina” non era stata ancora al suolo, ma solo appoggiata, e ciò avrebbe causato l’incidente: i due dirigenti vennero accusati di omicidio colposo. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

LINEA LAVORATIVA INTERROTTA

Si chiamava Shpejtim Gashi l’operaio 44enne, originario dell’ex Jugoslavia ma regolarmente residente a Ponte di Piave, morto oggi sul lavoro a causa di un drammatico incidente. Erano passate da pochi minuti le 6.00 quando, come riporta TrevisoToday, l’uomo che stava lavorando presso il mobilificio 3B di Salgareda è rimasto ucciso schiacciato da una pressa a cui stava lavorando. Inutile l’arrivo dei soccorsi prontamente allertati dai colleghi e che non hanno potuto fare altro che constatare il decesso dell’operaio. L’azienda ha immediatamente interrotto l’attività in segno di lutto ed in una nota ufficiale diffusa nelle passate ore ha espresso la sua vicinanza alla famiglia della vittima. “L’azienda assicura massima collaborazione agli organi ispettivi e alla magistratura per accertare le cause di questo infortunio. 3B è impegnata nell’assicurare condizioni di sicurezza in azienda anche oltre il rispetto delle norma di legge e questo grave incidente,  al di là dell’accertamento delle responsabilità, rende ancora più stringente continuare questo impegno, da parte dell’azienda e di tutti i suoi collaboratori”, ha precisato, annunciando poi la sospensione delle attività come deciso dagli stessi vertici aziendali in segno di lutto. (Aggiornamento di Emanuela Longo)

INCIDENTE SUL LAVORO FATALE

Salgareda, operaio muore schiacciato da una pressa: tragedia in provincia di Treviso nella mattinata di oggi, lunedì 27 agosto 2018. Il dramma si è consumato in una notta ditta di Salgareda, la 3B situata in via delle Industrie: secondo le primissime informazioni a disposizione, riportate dai colleghi de Il Gazzettino, un operaio è deceduto dopo essere rimasto schiacciato da una pressa. Non sono ancora state rese note le generalità dell’uomo, che stava lavorando con il macchinario prima che qualcosa andasse storto. Sul posto sono immediatamente intervenuti i sanitari del 118, i carabinieri e lo Spisal (Prevenzione Igiene e Sicurezza Ambienti di Lavoro), ma per il dipendente non c’è stato nulla da fare, i medici non hanno potuto fare altro che constatare il decesso.

INCIDENTE SUL LAVORO MORTALE A SALGAREDA

A lanciare l’allarme sono stati alcuni colleghi della vittima, ma purtroppo le sue condizioni erano troppo gravi. In corso in questi minuti gli accertamenti delle forze dell’ordine e dei tecnici del nucleo Spisal dell’Ulss 2. Ancora una morte sul lavoro, dunque, con l’episodio di Treviso che ricorda molto da vicino quanto accaduto appena qualche giorno fa a Cavezzo, provincia di Modena: un operaio di 43 anni è morto poiché rimasto schiacciato dal carico di materiale edile presente su un braccio meccanico del suo camioncino. Attesi aggiornamenti nel corso delle prossime ore dalle indagini: ricordiamo che la ditta 3B produce pannelli mobili, la prima al mondo a produrre di serramenti in PVC con anima in truciolare mdf brevettando il sistema 2,5 D e la pressa a membrana in 3D.