Il problema, secondo quanto ha riferito don Biancalani, riguarda unicamente la messa a norma del locale cucine, dopo alcuni controlli dei vigili del fuoco. In altri commenti, non si sa quanto riportati con precisione dai media, il sacerdote aveva parlato di problematiche relative allo scantinato dove sarebbero alloggiati un centinaio di giovani raccolti dalle strade. In ogni caso il sacerdote non si dà per vinto e nonostante l’ingiunzione di chiusura disposta dalla prefettura, insieme al governatore della Toscana sta cercando di ottenere che il governo dia la gestione del centro di accoglienza alla regione. Intanto è stato chiesto ai toscani volenterosi di contribuir economicamente ai lavori di ristrutturazione perché il centro, ha detto ancora Biancalani rispondendo a Salvini “non è chiuso” (Agg. Paolo Vites)
LA SITUAZIONE ATTUALE
Continua lo scontro a distanza tra Matteo Salvini e don Massimo Biancalani, il parroco di Vicofaro (Pistoia). Un anno fa il prete portò in piscina i suoi ospiti africani e pubblicò una foto che mandò su tutte le furie l’attuale ministro dell’Interno. Un anno dopo arriva la notizia della decisione della prefettura di Pistoia di disporre la chiusura del centro di accoglienza di Vicofaro perché alcune strutture, in particolare cucina e caldaia, non rispettano le norme di sicurezza. Il leader leghista non ha perso occasione per esultare sui social. «L’attacco a don Biancalani è un gesto spregevole che conferma come Salvini non sappia nemmeno di cosa parla. La chiusura del centro è un fatto grave che colpisce un modello di accoglienza. Un ministro dell’Interno è tenuto a saperlo, altrimenti faccia altro», ha dichiarato Andrea Maestri, esponente di Possibile. In difesa di don Biancalani arriva il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi e tutto il Pd. Cosa succede ora ai migranti? I 12 ospiti del centro verranno spostati in altre strutture, alcuni resteranno a casa del prete. Ma a Vicofaro vivono anche giovani fuori progetto, alcuni dormono al piano terra: forse verranno messi in chiesa. (agg. di Silvana Palazzo)
ENRICO ROSSI VS SALVINI: “RISPETTI LA LEGGE”
Enrico Rossi, Governatore della Regione Toscana, ha visitato questo pomeriggio la parrocchia di Vicofaro, incontrando personalmente Don Massimo Biancalani a cui ha manifestato tutta la sua solidarietà in merito alla chiusura del centro di accoglienza. Non solo, il Presidente toscano (di LeU) ha auspicato una pronta reazione della comunità in modo da potersi adeguare alle richieste venute dalla Prefettura che molto caos e polemiche hanno generato nella provincia di Pistoia: come riporta Il Tirreno, «Rossi ha invitato apertamente a sottoscrivere per il pagamento dei lavori che saranno necessari, affermando di aver già contribuito personalmente». Resta per il momento il problema degli altri 80 migranti che rischiano di rimanere senza un tetto dove essere accolti, e anche in merito a questo il Governatore Rossi ha polemizzato con il Ministro Salvini: «la penso diversamente da lui, Salvini esprime un sentimento, un’opinione pubblica, che va per la maggiore. Noi siamo su un’altra posizione e ci confrontiamo nel rispetto della democrazia e delle leggi. A Salvini voglio ricordare una sola cosa: ha giurato di rispettare la Costituzione della Repubblica e di svolgere la sua funzione nel rispetto delle leggi. Ricordo che si deve portare con dignità la funzione pubblica che ci è stata conferita protempore». (agg. di Niccolò Magnani)
DON BIANCALANI: “RESISTEREMO”
Anche il ministro dell’interno, Matteo Salvini, è intervenuto in merito alla vicenda che ha visto il centro di accoglienza a Vicofaro di don Biancalani, essere stato chiuso perché non a norma in certi locali. Sottile ironia per il vice-presidente del consiglio, a cui ha replicato, seppur in maniera indiretta, lo stesso parroco. Attraverso la propria pagina Facebook, don Biancalani ha scritto: «Tranquilli… risponderemo colpo su colpo, resisteremo, saremo sempre dalla parte degli ultimi, dei poveri e dei migranti». I 100 migranti presenti nella struttura sono in attesa di una sistemazione, e rischiano di restare in strada: nelle prossime ore si capirà dove finiranno i clandestini ospitati dalla chiesa. Si tratta senza dubbio di un duro colpo per il don, che ormai da anni è in prima fila in merito all’accoglienza degli stranieri. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
IL COMMENTO DI SALVINI
Prima le “foto in piscina” rilanciate e criticate da Matteo Salvini lo scorso anno, poi le aggressioni razziste contro alcuni dei migranti dello stesso centro di accoglienza: ora però sono tempi difficili al centro di Don Massimo Biancalani dopo la decisione della Prefettura di chiudere i battenti. Inevitabile, arriva il commento sarcastico del Ministro degli Interni che su Twitter scrive, «tempi duri per il prete che ama circondarsi di clandestini africani, ancora un po’ e la canonica scoppiava..». Dei 12 migranti ospiti nei locali che devono essere sgomberati sono stati ripartiti (7 a Ramini, uno a Marliana, gli altri in casa dello stesso Don Biancalani, ndr) mentre il centinaio che gravita attorno alla parrocchia e al centro di accoglienza rischiano di finire senza più un posto che li accolga. Il primo commento del parroco è amareggiato: «Abbiamo subito tanti controlli in poche settimane, a volte penso che sia assurdo. Il centro è a norma, come era stato certificato lo scorso aprile. I problemi sono nei locali sotto dove dormono i ragazzi presi dalla strada». (agg. di Niccolò Magnani)
DIOCESI PISTOIA: “SITUAZIONE MOLTO SERIA”
La nota della Diocesi di Pistoia è alquanto “piccata” e prova a spiegare nel dettaglio cosa è successo – o cosa sarebbe dovuto succedere – nel caso del centro di Don Biancalani chiuso a Vicofaro: «invitiamo l’Associazione Virgilio-Città Futura (ovvero l’ente gestore del centro, ndr) a trovare con urgenza strutture idonee ove ricollocare immediatamente i richiedenti asilo». Nel lungo messaggio, la Diocesi gestita dal Vescovo Tardelli spiega di aver avuto anche nel recente passato «assicurazione totale che tutto si sarebbe svolto nel migliore dei modi, e noltre per il fatto non trascurabile che i locali della parrocchia di Vicofaro, ricadono “in primis” nella diretta responsabilità del parroco, che è legale rappresentante ed è chiamato a risponderne anche penalmente, ma in ultima istanza chiamano in causa il Vescovo che è tenuto a vigilare sull’insieme della vita diocesana e delle parrocchie». La Curia pistoiese dunque si dispiace di quanto successo anche perchè ha da sempre ribadito come l’accoglienza di chi è nel bisogno «va fatta bene, al meglio, in ambienti sicuri e idonee, con l’assistenza di personale sufficiente, qualificato e capace e che questa deve essere una preoccupazione costante». Come a dire, “voi ci avevate promesso e poi non l’avete fatto”: la situazione è molto seria e il caso non è per nulla concluso. (agg. di Niccolò Magnani)
“LOCALI NON A NORMA, SERVIRÀ TEMPO”
Chiude il centro di accoglienza di don Massimo Biancalani in Pistoia. Ad annunciarlo è stato lo stesso parroco, a seguito del ricevimento di «una missiva dei vigili del fuoco – si legge su Controradio.it – in cui si ipotizza un pericolo di incendio dei locali per cui ci sarà un’interruzione dell’accoglienza qui a Vicofaro». I locali non sono a norma, come aggiunge lo stesso don: «L’ambiente è grande e fa parte di un convento del ‘700, ci sta che non possa rispettare appieno le normative. In particolare per i rilievi dei vigili del fuoco non sono utilizzabili cucina e caldaia. Faremo i lavori di adeguamento ma serve tempo». La comunicazione è giunta al centro nella giornata di venerdì, e resa pubblica solo nelle scorse ore. All’interno del sito vi sono 87 migranti che ora dovranno essere smistasti altrove. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
CHIUSO IL CENTRO DI ACCOGLIENZA DI DON BIANCALANI
Era diventata veramente drammatica la situazione nel centro di accoglienza dei migranti di Don Biancalani a Pistoia tanto che per la sicurezza dopo un sopralluogo è arrivata la chiusura. I locali sono stati considerati non a norma, come riporta Il Tirreno nella sua versione online, dai vigili del fuoco e dalla Asl. Sono ora pronti al trasferimento dodici degli ospiti presenti nella struttura, mentre rimane incerto il futuro degli altri ottanta residenti. Questi ultimi sono già fuoriusciti da quello che è il circuito ufficiale dell’accoglienza. La Prefettura però è stata intransigente e ha comunicato tramite un provvedimento ufficiale che tutti, sia i regolari che i non regolari, avrebbero dovuto abbandonare la struttura nel più breve tempo possibile.
I MOTIVI DELL’ALLARME
Viene da chiedersi quali sono i motivi dell’allarme scattato al Don Bancalani. Come riporta Il Tirreno la struttura di Pistoia non aveva vie di fuga, estintori, idranti, scale di sicurezza ed impianti elettrici. Il rischio più grande però arriva dalla cucina dove la situazione viene considerata addirittura da allarme rosso con la presenza delle tubature di gas a stretto contatto con la canna fumaria. Le normative antincendio e di sicurezza sono sembrate tutte evase, motivo per il cui si è reso immediatamente necessario evitare di vedere i problemi trasformarsi in vere e proprie tragedie. Il rischio è stato esteso però anche al piano superiore della struttura dove c’è il Centro di accoglienza casa straordinaria autorizzato dalla prefettura e con dodici ospiti al suo interno. Questi sono stati accolti dall’Associazione Virgilio Città futura.