Mafia, affari e inchini: 9 arresti nel Catanese: un blitz delle forze dell’ordine ha decapitato una cosca di Paternò, il clan Assinnata. Secondo quanto riportato dai colleghi del Giornale di Sicilia, i carabinieri hanno ammanettato nove presunti appartenenti alla cosca per numerosi reati: associazione di tipo mafioso, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, tentato omicidio ed estorsione con l’aggravante del metodo mafioso. Un pesante colpo inferto al clan Assinnata, come dicevamo, con le indagini che hanno permesso di definire la posizione di comando dell’associazione mafiosa del Paese: un esempio su tutti, il segno di reverenza dell’inchino durante i festeggiamenti patronali dello scorso dicembre del 2015. I carabinieri hanno ricostruito la gerarchia del clan, tra capi e gregari, evidenziando l’influenza sull’economia locale. Inoltre, sottolinea Gds, tra i nove arrestati ci sarebbe anche il reggente del clan: curava i rapporti con gli altri esponenti mafiosi al posto del padre, recluso in carcere.



COLPO AL CLAN ASSINNATA

Il provvedimento restrittivo ha riguardato dieci persone: due sono già in carcere grazie al provvedimento restrittivo emesso dal Gip di Catania su richiesta della Dda della procura. Tra gli arrestati c’è Domenico Assinnata: figlio del capomafia Salvatore, sarebbe lui ad aver preso le redini del gruppo mafioso. Gli altri destinatari del provvedimento, sottolinea Gds, sono: Erminio Laudani, di 49 anni; Gaetano Laudani, di 21; Marco Impellizzeri, di 25; Samuele Cannavò, di 21, già detenuto a Siracusa; Marco Giuseppe Sciacca, di 24; Cristian Terranova, di 26; Ivan Gianfranco Scuderi, di 24; Salvatore Alex Atanasio, di 26; e Rosario Sammartino, di 39. Questo il commento della Procura di Catania: “L’operazione Assalto definito la posizione di predominio della famiglia Assinnata nell’ambito della criminalità organizzata locale, evidenziata dal segno di riverenza attribuito nel corso dei festeggiamenti patronali del 02 dicembre 2015, col classico dondolamento e «Inchino» dei portatori dei cerei dinanzi all’abitazione dello storico boss Salvatore Assinnata, padre di Domenico”.

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