Si difende la dottoressa accusata di aver scritto un post dai contenuti razzisti imbarazzanti, adesso sotto accusa e che rischia anche il licenziamento. La sua difesa appare alquanto zoppicante, accampa infatti la scusa di non aver scritto lei il post su fb: “Mi trovavo a una festa e avevo lasciato il mio i-pad incustodito, qualcuno ha voluto farmi uno scherzo” ha dichiarato. Per lei ha parlato l’avvocato: “Quanto compare in quel post è opposto a quello che lei pensa. Sono cose che non ha mai messo in pratica nei diversi anni nei quali frequenta le corsie del pronto soccorso dove ha sempre fornito assistenza indistintamente a tutti”. Sempre secondo l’avvocato, la donna in queste ore avrebbe ricevuto minacce (Agg. Paolo Vites)



INDAGINE DEL MINISTERO

«I migranti andrebbero annegati al largo». Queste parole choc sono state scritte su Facebook da una dottoressa in servizio al pronto soccorso dell’ospedale di Spoleto, nei cui confronti la Usl ha subito avviato un procedimento disciplinare. Il medico ha parlato dei migranti in un gruppo social di cui fanno parte circa 38mila camici bianchi, tra l’altro mettendo in relazione la scabbia che talvolta affligge i migranti con le violenze di cui sono responsabili. Ora il profilo della dottoressa è scomparso sul social network, ma il post è stato pubblicato dalla giornalista Selvaggia Lucarelli su Twitter. «Negracci con le Nike, le tute firmate e le trippe piene, andrebbero annegati al largo», è il messaggio che aveva scritto la dottoressa. Molti medici si sono dissociati dalla collega senza riserve. La Usl Umbria 2 ha aperto il procedimento disciplinare con l’invio di una «richiesta di chiarimenti».



“MIGRANTI ANDREBBERO ANNEGATI”, BUFERA SU MEDICO

«Espressioni del genere non sono certamente accettabili». Così il direttore sanitario dell’ospedale di Spoleto, Luca Sapori, ha commentato al Messaggero la vicenda che vede protagonista la dottoressa in servizio al pronto soccorso. Sul caso però è intervenuto anche l’assessore regionale alla Sanità, Luca Barberini: «Di fronte a dichiarazioni razziali e che non rispettano la dignità della persona non possiamo certamente fare finta di niente». Il direttore generale dell’azienda sanitaria, Imolo Fiaschini, ha spiegato che – come previsto dalla normativa – «la richiesta di chiarimenti è stata formalizzata dal primario del pronto soccorso. Ora seguiranno i passi successivi previsti dalla legge». Fiaschini non si è invece sbilanciato sul post della dottoressa: «Commenti sulle parole della dottoressa? Mi paiono superflui».