Un nuovo ponte Morandi e una riqualificazione dell’intera area. E’ questa l’idea dell’architetto Renzo Piano, genovese di nascita, che nella giornata di ieri, un po’ a sorpresa, ha donato a titolo gratuito la sua idea del nuovo viadotto, incontrando il governatore della regione Liguria, Toti. Piano non ha smesso di pensare al ponte da quando lo stesso è crollato ormai due settimane fa. Il progetto è per ora top-secret, ma chi l’ha visto è rimasto estasiato dai dettagli, a cominciare dai 43 lampioni che illumineranno il viadotto in ricordo delle vittime, con un gioco di luce che creerà delle vele, come se l’intera struttura fosse un’enorme imbarcazione che naviga. Ma Piano non si è limitato al ponte, e nell’intervista rilasciata a Il Sole 24 Ore, ha ammesso che «sotto il ponte non può essere previsto che uno spazio vuoto e dunque un parco e tutto intorno ci dovrebbero essere incubatori di imprese, residenze, start up. Un progetto per fare in modo che la calamità possa anche diventare occasione di riscatto per la città». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
IL NUOVO PROGETTO DI RENZO PIANO
Sta prendendo vita in queste ore l’idea del nuovo ponte di Genova disegnato dall’archi-star Renzo Piano. Lui che è genovese doc, ha incontrato nella giornata di ieri il governatore della Liguria, Toti, esponendo la propria idea del nuovo “Morandi”, all’insegna della semplicità e della sobrietà. Come sottolineato dai colleghi di Corriere.it, il nuovo viadotto non presenterà più gli stralli, come appunto quelli che hanno sorretto fino a poche settimane fa il ponte genovese, ma tantissimi pilastri la cui forma, se guardati da nord a sud, ricorderanno la prua di una nave. Le campate saranno corte, ad eccezione di quelle che passeranno sopra il Polcevera e la ferrovia, e di notte ci saranno una serie di lampioni che illumineranno il tutto con delle luci a forma di vele; 43 diversi steli in ricordo delle vittime che hanno perso la vita sotto le macerie. «Un’idea di ponte – le parole di Piano – che esprime anche un po’ della nostra parsimonia, del nostro atteggiamento». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
L’INIZIATIVA DI LUCA BIZZARRI
L’intervento di Renzo Piano per lanciare una prima idea di ricostruzione del Ponte Morandi nasce da un primo seme gettato nella mischia dei commenti dall’attore genovese Luca Bizzarri. Il quale, sulle colonne di “Repubblica”, ha lanciato l’iniziativa “Quella volta sul ponte”: “In questi giorni tanto si è scritto e detto a proposito di ponte Morandi. Quel che mi ha colpito di più è che ognuno di noi, genovesi e non, avesse un ricordo concreto, una parte della sua vita legata a quel ponte. E allora mi sono chiesto quanta vita, quante storie, quanti racconti sono nati lì sopra, e mi sono detto che quelle vite e quelle storie non debbano per forza crollare insieme a lui. Io, per primo, ho cominciato a scrivere un piccolo racconto che si intitolerà “Quella volta sul ponte” e mi chiedo se non sarebbe bello non lasciarlo solo e metterlo insieme ai vostri, alle vostre esperienze, alla vostra vita.” Da genovese, Renzo Piano ha ammesso di aver pensato ossessivamente a come ricucire una ferita aperta e sanguinante nella città, e il piano è nato dopo il colloquio con il Governatore Toti. (agg. di Fabio Belli)
BUCCI: “PROGETTO ACCOLTO BENE”
«Sono 14 giorni che non penso ad altro»: il progetto presentato da Renzo Piano per il nuovo ponte Morandi parte da uno punto di vista umano prima che tecnico, personale prima che pubblico, sociale prima che “imprenditoriale”. Non è detto che l’ipotesi di Piano per il nuovo viadotto sarà quella definitiva, ma di certo la città di Genova ha bisogno di idee e di mosse del genere per poter ripartire: è il senso del “messaggio” lanciato anche dal Sindaco Marco Bucci che accoglie in pieno l’apporto dato dall’archistar genovese. «Sono contento che una persona come Renzo Piano abbia voluto dare un contributo alla città, non possiamo che accoglierlo a braccia aperte», spiega Bucci prima di aggiungere, «Nelle prossime settimane il progetto dell’architetto sarà comunicato alla città perché i genovesi devono sapere di cosa parliamo, come sarà il futuro ponte. Io come cittadino e come sindaco – ha concluso il Sindaco – ho chiesto un ponte di altissima qualità e nel più breve tempo possibile». (agg. di Niccolò Magnani)
“MIO PIANO A TITOLO GRATUITO”
Arrivano ulteriori dettagli rispetto alla “idea di ponte” che Renzo Piano ha donato a Genova per sostituire il viadotto Morandi crollato due settimane fa. Come riportato da Il Sole 24 ore, in una chiacchierata informale con lo storico dell’architettura Fulvio Irace, l’archistar ha detto:”Sotto il ponte non può essere previsto che uno spazio vuoto e dunque un parco. Ma nel parco e tutto intorno ci dovrebbero essere incubatori di imprese, residenze, start up”. Secondo il senatore a vita, si deve fare in modo che “la calamità possa anche diventare occasione di riscatto per la città che in questi anni ha fatto poco”. Fuori discussione che il genovese Renzo Piano ricavi un guadagno personale da quest’opera: l’archistar ha infatti sottolineato che si tratterà di “un lavoro a titolo gratuito, in continuità con quello che lo studio ha fatto per Genova, a partire dalle Colombiadi”. (agg. di Dario D’Angelo)
TOTI, “GENOVA PUO RINASCERE PIU’ BELLA INTORNO A PONTE RENZO PIANO”
Erano stati in tanti ad auspicare un coinvolgimento diretto di Renzo Piano per la ricostruzione del nuovo ponte che dovrà sostituire il Morandi crollato. E il senatore a vita ha risposto presente, esponendo in un vertice nella sede della Regione Liguria il governatore e commissario per l’emergenza Giovanni Toti e il sindaco di Genova Marco Bucci la sua idea di nuovo ponte. Come riportato da La Repubblica, ben felice di ricevere l’apporto di Renzo Piano nell’impresa si è detto Giovanni Toti, governatore della Regione Liguria nonché commissario per l’emergenza: “Abbiamo accettato ben volentieri l’aiuto che ci ha dato oggi, anche se ci ha pensato molto in questi giorni e quindi qualche idea ce l’ha proposta”, ma l’apporto arriverà soprattutto nei prossimi giorni. Toti ha poi dato conto del summit anche su Twitter:”Con il sindaco Marco Bucci e l’architetto Renzo Piano per parlare di come la città, dopo il crollo di ponte Morandi, può rinascere più bella di prima intorno al suo nuovo ponte”. (agg. di Dario D’Angelo)
RENZO PIANO E L’IDEA DI NUOVO PONTE
Renzo Piano a lavoro per un nuovo viadotto a Genova dopo il crollo del ponte Morandi. L’archistar ha donato alla città una «idea di ponte» che si è concretizzata in un plastico fatto trasportare oggi in Regione Liguria. Da quando è avvenuta la tragedia il senatore a vita infatti non pensa ad altro. «È un tema che tocca tutti e tutte le corde: da quella tecnologica a quella poetica», ha spiegato parlando al termine dell’incontro con il governatore Giovanni Toti, nonché presidente e commissario per l’emergenza per il crollo, a cui ha dato la propria disponibilità dopo il crollo del ponte Morandi. Il grande architetto genovese scende in campo per Genova. «Renzo Piano si è offerto volontariamente, da genovese competente nel campo, di regalare alla città un progetto per il rifacimento del ponte Morandi. Noi abbiamo accettato volentieri l’aiuto, qualche idea ce l’ha già proposta», ha commentato il governatore Toti. Sui tempi della ricostruzione comunque Piano non crede ai cosiddetti tempi record: «Credo nei tempi giusti. Bisogna fare presto, ma non in fretta».
RENZO PIANO SCENDE IN CAMPO PER GENOVA
L’intervento di Renzo Piano era stato invocato nei giorni scorsi anche da Luca Buzzarri. Oggi è avvenuto l’incontro tra il grande architetto genovese e Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria e commissario per l’emergenza, alla presenza del sindaco Marco Bucci. Membri dello staff di Piano avevano già trasportato nella sede della Regione un grande plastico. «Spero di essere utile, lo faccio con molta convinzione. Bisogna che la città ritrovi orgoglio e riscatto, bisogna ricostruire questo ponte e ripensare l’intera area della val Polcevera», ha dichiarato Renzo Piano. I ponti sono costruiti dagli ingegneri, ma l’archistar si è detto lieto di poter essere utile al progetto «perché dietro al ponte c’è l’orgoglio e la bellezza della città». Piano si è fatto già un’idea di come dovrebbe essere il nuovo ponte, ma è soltanto l’inizio. «C’è un impegno morale a fare in modo che il nuovo ponte porti con sé i tratti della genovesità, della qualità e un po’ della nostra parsimonia».
LE IDEE PER IL NUOVO PONTE
Il nuovo viadotto di Genova non deve cancellare il ponte Morandi tra i ricordi dei genovesi. «Ci deve essere il ricordo di una tragedia e il suo elaborarsi nel tempo». Del resto il dramma del crollo è impossibile da dimenticare, ma l’architettura fa questo per Renzo Piano: «Celebra e costruisce, la città costruisce cambiamenti e documenta. L’importante è non cadere nella retorica». L’area della Val Polcevera coinvolta nel crollo del viadotto è importante anche se periferica. Ma Renzo Piano ha sempre lavorato sul tema delle periferie: «Genova non può pensare di crescere né verso mare né verso monte, quindi l’area dove passava il ponte ha un grande valore urbanistico». L’architetto genovese recentemente aveva parlato all’Observer della ricostruzione, ammettendo di voler essere coinvolto: «Sono anche un senatore a vita e quindi è uno dei miei compiti rispondere in qualche modo a un tale disastro».