Luciano Chiereghin, un ex dipendente Enel di Porto Tolle, e grande appassionato di navi, è riuscito a ritrovare la San Giorgio, storica nave militare italiana, attiva fino al 1943, fatta affondare dopo che la marina tedesca l’aveva requisita. Era rimasta pericolante nelle acque del Po fino al 1967, dopo che la marina italiana decise di far saltare in aria il suo cannone da 76 millimetri, un pericolo per le barche dei pescatori, che spesso e volentieri si imbattevano appunto nel relitto, soprattutto nelle ore notturne. Da allora la nave è andata sommersa e finita nel dimenticatoio, fino a che la determinazione e la passione del Chiereghin non l’hanno riportata alla luce, a più di 70 anni dal suo affondamento. Ora bisognerà capire se qualcuno sovvenzionerà lo scopritore nella delicata opera di rimozione del relitto, un’operazione molto costosa che ovviamente l’ex dipendente Enel non può permettersi. Ma siamo certi che qualche appassionato di navi affondate, abbia già strabuzzato gli occhi a leggere questa notizia. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



TORNA ALLA LUCE LA REGIA NAVE SAN GIORGIO

Rovigo, nave fantasma scoperta sul Po dopo 76 anni: parliamo del relitto della Regia Nave San Giorgio, che come sottolineano i colleghi del Corriere della Sera venne requisita dalla Kriegsmarine dopo l’8 settembre del 1943 e fatta affondare proprio a Punta della Maestra. Fabbricata a Trieste nel 1914 dagli austriaci, dopo la Prima guerra mondiale entrò in forza alla Regia Marina Militare italiana, ma l’imbarcazione venne poi requisita dalla Marina tedesca dopo l’armistizio separato tra Italia e alleati, con la nave che in quel periodo svolgeva servizio di vigilanza nell’Adriatico. Una notizia straordinaria quella data dal ricercatore e storico Luciano Chiereghin: ricordiamo che il San Giorgio mantenne il prestigioso nome e il suo compito divenne quello di svolgere servizio di pattugliamento, facendo spola tra Venezia e Ancona.



DIFESE L’ITALIA NELLA PRIMA GUERRA MONDIALE

Come sottolineato da Venezia Today, la nave ebbe il compito anche di difendere Venezia e i veneziani nel corso del primo conflitto mondiale, con il nome San Giorgio che rimase venerato anche dai popoli nord-europei. L’equipaggio tedesco era composto da 52 uomini, per una imbarcazione lunga 54 metri e larga 8 e una stazza lorda di 363,61 tonnellate, che era mossa da una macchina a vapore della potenza indicata di 960 cavalli. Il Corriere della Sera sottolinea che lo storico Chiereghin è riuscito a recuperarla sul fondo del Po, ma anche sotto diversi metri di sabbia, da tre a cinque. Difficilmente verrà recuperato in tempi brevi: i costi della possibile operazione sono molto alti.

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