«Il Papa non è amareggiato e lavora come sempre, asserire il contrario come ha fatto nella serata di ieri un’agenzia di stampa citando “stretti collaboratori del Pontefice”, dunque, non è una notizia, è una macchinazione e una volgarità»: questo è quanto raccolto da Avvenire in merito al dossier di Viganò e alla presunta reazione del Santo Padre Francesco dopo le accuse e le richieste di dimissioni fatte contro di lui. In giornata anche il direttore della Sala Stampa, Greg Burke, ha commentato con una battuta «Vi sembrava amareggiato domenica sera sull’aereo? Per favore…». Intanto, ritornando sul fronte vittime di abusi e Chiesa di Irlanda, il Papa durante l’udienza di oggi ha ribadito come gli sforzi fatti in passato dalle Diocesi sono stati «insufficienti» e che c’è bisogno di una forte dose di preghiera e perdono per poter ripartire, tanto in Irlanda quanto in altri casi dove gli abusi pedofili sono stati prodotti da uomini di Chiesa. «In Irlanda c’è la fede, c’è gente di fede. Ma ci sono poche vocazioni al sacerdozio. Come mai? Dobbiamo pregare perché il Signore invii santi sacerdoti in Irlanda, invii nuove vocazioni. Lo faremo insieme, pregando un’Ave Maria alla Madonna di Knock», ha pregato oggi in San Pietro il Pontefice.
PAPA IN UDIENZA: “DOLORE PER VITTIME PEDOFILIA”
«L’Incontro mondiale delle famiglie a Dublino è stata un’esperienza profetica, confortante, di tante famiglie impegnate nella via evangelica del matrimonio»: inizia così la prima Udienza Generale dopo l’importante viaggio in Irlanda di Papa Francesco, impegnato anche in questa occasione a ribadire la profonda tristezza e amarezza per quanto di orrendo fatto da alcuni componenti della Chiesa nelle diocesi irlandesi. «Questa mia visita in Irlanda doveva anche farsi carico del dolore e dell’amarezza per le sofferenze causate in quel Paese da varie forme di abusi, anche da parte di membri della Chiesa, e del fatto che le autorità ecclesiastiche in passato non abbiano saputo affrontare in maniera adeguata questi crimini. Un segno profondo ha lasciato l’incontro con alcuni sopravvissuti – erano otto; e a più riprese ho chiesto perdono al Signore per questi peccati, per lo scandalo e il senso di tradimento procurati», ha detto ancora Francesco facendo riferimento allo scandalo della pedofilia. In merito ai cambiamenti che la chiesa irlandese ha intrapreso in questi anni, ancora il Santo Padre in Udienza Generale ha sottolineato come «I vescovi irlandesi hanno intrapreso un serio percorso di purificazione e riconciliazione con coloro che hanno sofferto abusi, e con l’aiuto delle autorità nazionali hanno stabilito una serie di norme severe per garantire la sicurezza dei giovani. E poi, nel mio incontro con i vescovi, li ho incoraggiati nel loro sforzo per rimediare ai fallimenti del passato con onestà e coraggio, confidando nelle promesse del Signore e contando sulla profonda fede del popolo irlandese, per inaugurare una stagione di rinnovamento della Chiesa in Irlanda».
“L’IDEALE NON È IL DIVORZIO MA UNA FAMIGLIA UNITA”
Il secondo punto chiave sia del viaggio irlandese che dell’Udienza di oggi è stata la centralità della famiglia ribadita nell’esperienza cristiana del nuovo millennio, esattamente come lo era al tempo di Gesù: «Quanto ha bisogno il mondo di una rivoluzione di amore, di tenerezza! E questa rivoluzione comincia nel cuore della famigli. […] L’ideale non è il divorzio, la separazione, la distruzione della famiglia, come rischiamo di credere leggendo certe riviste, l’ideale è la famiglia unita, del reciproco rispetto e che chiede costantemente perdono». Un Papa che sembra allegro e commosso di vedere ancora tanta gente pronta ad ascoltare le sue intenzioni e preghiere, nonostante lo scandalo del dossier Viganò e delle accuse dalla Pennsylvania che di certo non possono lasciar tranquilli: «Le migliaia di famiglie – sposi, nonni, figli – convenuti a Dublino, con tutta la varietà delle loro lingue, culture ed esperienze, sono state segno eloquente della bellezza del sogno di Dio per l’intera famiglia umana. E noi lo sappiamo, il sogno di Dio è l’unità, l’armonia e la pace – nelle famiglie e nel mondo – frutto della fedeltà, del perdono e della riconciliazione che Lui ci ha donato in Cristo», sottolinea ancora il Papa che chiude con un immagine forte e al tempo stesso vitale per la vita di ogni singolo cristiano, «Pensate questo: quello che Dio vuole è che nessuno sia solo, nessuno non voluto, nessuno escluso. […] L’ideale è la famiglia unita! E così avanti!».