Appalti “sotto soglia” fino a 40mila euro per la fornitura di mezzi spargisale: in questo modo l’ex coordinatore della Protezione civile Riccardo Stefania favoriva la Tecnospurghi di Emanuele Fiaschi, azienda livornese per interventi di emergenza per spurghi e prosciugamenti. In cambio regali di alto valore e cene gratuite. L’accusa è truffa ai danni dello stato e turbativa di asta. Stefania inoltre avrebbe fatto di tutto per scoraggiare un altro imprenditore che voleva partecipare alla gara, in questo modo rimase unico partecipante la Tecnospurghi che ovviamente si aggiudicò il lavoro. Con un appalto di soli 23mila euro invece Stefania fece assegnare il sistema di allerta per comunicare gli allarmi della Protezione civile con Nicoletta Frugoli, rappresentante di una azienda romana con sede anche a Viareggio, la ComunicaItalia. Il bando della gara fu modulato con criteri così stringenti che partecipò solo la ComunicaItalia che ovviamente se lo aggiudicò (Agg. Paolo Vites)
GLI APPALTI TRUCCATI
Parla dopo una giornata complessa e difficile per il proprio comune, Filippo Nogarin, sindaco di Livorno tra i denuncianti della brutta storia tra Protezione Civile locale e imprenditori: «Gli arresti di stamani sono la prova che questa amministrazione e il sottoscritto in particolare hanno fatto bene a chiedere agli investigatori di accendere un faro su alcuni funzionari della protezione civile comunale. Grazie alle forze dell’ordine, chi voleva lucrare sul disastro dell’alluvione ora non brinda più», spiega il primo cittadino M5s in una nota pubblica. Un fatto grave, una truffa allo Stato e soprattutto un affronto alle vittime di una tragedia come quell’alluvione, costata la vita a 9 persone: «E’ vergognoso – ha aggiunto Nogarin – che un dipendente pubblico, di fronte a un evento tragico come l’alluvione dello scorso anno, abbia come priorità quella di favorire un imprenditore amico e pensi al proprio tornaconto personale, invece di aiutare i cittadini in ginocchio a rialzarsi. Una condotta sistematica, che ha moltiplicato i costi a carico del Comune e questo fa ancora più male: ogni euro regalato all”imprenditore amico, infatti, è un euro sottratto alla collettività, alla ricostruzione della città e alla sicurezza dei cittadini. Questo rappresenta un vero e proprio schiaffo a tutti noi, per primi ai familiari delle vittime dell’alluvione». (agg. di Niccolò Magnani)
ENRICO ROSSI: “COMUNE HA FATTO BENE E DENUNCIARE”
«Chi è un delinquente è bene che vada in galera e l’affermazione che è stata fatta è riprovevole, da stigmatizzare nel modo più assoluto. Mi risulta, a quanto mi è stato riferito, dietro la denuncia ci sia lo stesso Comune, che ha fatto bene dunque a sporgerla»: così il Governatore della Toscana, Enrico Rossi, dopo le incresciose notizie emerse dalle indagini sull’alluvione di Livorno, con la procura che investiga per turbativa d’asta e truffa allo Stato due imprenditori, di cui ex responsabile della Protezione Cibile del Comune labronico. Gli allarmi lanciati negli scorsi giorni hanno portato allo “scoperchiamento” della verità in vista di un processo che potrebbe preannunciarsi come lungo e insidioso, esattamente come visto a L’Aquila dopo il terribile terremoto del 2009. Sia Stefanini sia Fiaschi sarebbero legati secondo gli investigatori da un consolidato rapporto fatto di regalie varie, pacchi dono e cene offerte dall’imprenditore: «Sono finita in un tritacarne, Lavoro seriamente. Sia io che l’azienda non facciamo queste cose: non ho niente da nascondere. E’ un fulmine a ciel sereno», lo ha detto all’Ansa Nicoletta Frugoli, rappresentante commerciale della società Comunicaitalia, che oggi ha ricevuto una misura interdittiva nell’ambito dell’indagine della procura di Livorno. (agg. di Niccolò Magnani)
“LIVORNO COME A L’AQUILA”
Così come a L’Aquila due imprenditori ridevano dopo il terremoto, così a Livorno, dopo l’alluvione dell’8 settembre 2017 in cui persero la vita 8 persone, al telefono c’era già chi era pronto a brindare. Lo ha detto il capo della squadra mobile della città toscana:”Ci siamo allarmati quando da alcune intercettazioni abbiamo sentito dire da alcuni imprenditori ‘brinderemo all’alluvione”. Secondo l’inchiesta nata dopo la tragica alluvione di Livorno, l’ex coordinatore della protezione civile del Comune Riccardo Stefanini, avrebbe pilotato le procedure di due gare di appalto per una gara “Multiservizi” vinta dalla Tecnospurghi – appartenente all’imprenditore Emanuele Fiaschi finito a sua volta ai domiciliari – e per la gara sull’Alert system vinta dalla Comicaitalia. Si trattava, secondo la polizia, di appalti sotto soglia, cioè sotto i 41 mila euro, in cui gli imprenditori venivano favoriti da Stefanini. Nello specifico l’ex coordinatore della protezione civile livornese avrebbe fatto di tutto per scoraggiare un altro imprenditore a partecipare. Nel caso dell’Alert System, invece, per un appalto da 23 mila euro Stefanini si sarebbe accordato con Nicoletta Frugoli, rappresentante commerciale della società ComunicaItalia di Roma, mediante uno scambio di mail, sui criteri di scelta per far sì che la sua azienda vincesse il bando prima della sua emissione. Come riporta La Repubblica, il bando alla fine è stato redatto con criteri talmente stringenti che alla gara non si presentò nessun alla gara. (agg. di Dario D’Angelo)
ARRESTATO EX COORDINATORE PROTEZIONE CIVILE LIVORNO
Sono diverse le accuse nei confronti di Riccardo Stefanini, ex coordinatore della protezione civile del Comune di Livorno, ed Emanuele Fiaschi, imprenditore e titolare della ditta Tecnospurghi. Come riferito da diversi organi di informazione online, a cominciare dall’edizione online de IlTirreno, i due sono finiti ai domiciliari con il braccialetto elettronico, per diversi reati, a cominciare da turbativa d’asta e truffa ai danni dello Stato. Le indagini, dirette dal procuratore capo di Livorno, e condotte dagli uomini della squadra mobile, hanno permesso di ottenere anche numerose intercettazioni, fra cui la frase da brividi: “Brinderemo all’alluvione”, in merito a quanto accaduto a Livorno a settembre di un anno fa.
DIVERSE IRREGOLARITA’ EMERSE
Diverse le irregolarità emerse durante l’inchiesta, a cominciare dai prezzi gonfiati in occasione dell’allerta neve e ghiaccio del febbraio e marzo di quest’anno, durante la quale i lavori necessari per mantenere in buono stato le strade, sono stati “gonfiati” con costi a carico del comune di Livorno aumentati artificiosamente di migliaia di euro. Si pensi ad esempio che un sacco di sale da 20 kg veniva fatto pagare 15 euro, a differenza invece del costo medio di 2/3 euro. Tutto questo per favorire la ditta Tecnospurghi, di cui era appunto titolare Fiaschi. Fra le persone coinvolte anche Nicoletta Frugoli, rappresentante commerciale della società Comunicaitalia di Roma: Stefanini pilotava le aste, facendole aggiudicare ai due complici.