Cosa sappiamo dell’aggressore di 37 anni di origini bengalesi, denunciato per tre volte per violenza sessuale, e accusato di stupro ai danni di una 26enne turista danese? Come riferisce Il Corriere della Sera, l’uomo vive in Italia con regolare permesso di soggiorno valevole fino al 2019, rilasciato nel 2014 dalla questura di Roma. Un permesso per lavoro subordinato anche se sembra che il violentatore abbia sempre venduto fiori finti in strada. Si vedeva infatti tutte le sere su viale Regina Margherita, nel pieno centro della movida riminese, dove appunto è poi avvenuto lo stupro della povera ragazza straniera. Il bengalese abita in centro città, vicino al noto Grand Hotel reso famoso da Fellini, assieme ad altri connazionali, anche loro venditori di fiori. Nessuno lo conosce alla perfezione, ma l’uomo è noto per la sua insistenza nel vendere la merce: «Capita spesso — dice il gestore di un bar con cui una volta ha litigato —. Non solo con lui. Sa, danno fastidio. Insistono troppo. Per carità non c’entra il razzismo. Pero certe cose come la violenza no. È troppo». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
COME MAI E’ ANCORA LIBERO?
Tre denunce per violenza sessuale non sono bastate per incriminare un 37enne venditore bengalese, che negli scorsi giorni è tornato a colpire, violentando una 26enne turista danese in vacanza a Rimini. Una scia di crimini iniziata nel 1999, quando lo stesso aveva appena 18 anni, per poi proseguire nel 2004 a Terni, e nel 2006 ancora a Rimini. Nel 2008, invece, l’arresto per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale. Insomma, una persona già ben nota alle forze dell’ordine, e che proprio per questo non doveva essere messa nella situazione di agire nuovamente. «Considerando questo gravissimo fatto non possiamo non porci una domanda – parla ai microfoni del Corriere.it, l’assessore regionale alle Pari opportunità Emma Petitti, del PD – come mai questo signore se ne andava libero e indisturbato? Un cittadino straniero che pare abbia più di un precedente riguardo a violenze. Se così fosse perché non era in carcere? Chiediamo chiarezza». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
MANCA L’EDUCAZIONE CULTURALE
Il caso del Bengalese che ha violentato una turista danese nonostante avesse già tre precedenti denunce alle spalle per reati sessuali ha scosso la comunità riminese e di tutta l’Emilia Romagna. Sul caso si è espressa anche l’Assessora regionale alle Pari Opportunità Emma Petitti, che ha messo in luce ancora una volta come le donne rischino di essere vittime designate della violenza di genere senza un’adeguata educazione culturale: “A Rimini una ragazza è stata violentata alcune notti fa. Lo si ripete, purtroppo, in tutte le occasioni: parliamo di uno dei reati più orrendi che possano essere commessi contro una persona. Non ha giustificazioni e non ha nazionalità, da chiunque sia perpetrato. Ora la cosa importante è che il responsabile sia stato individuato e catturato dalle forze dell’ordine. Non dobbiamo abituarci alla violenza, mai, non può essere accettata come ineluttabile. Serve lavorare sul piano culturale educativo sempre di più ma anche repressivo, certezza della pena e certezza della condanna. Voglio esprimere tutta la mia vicinanza a questa giovane donna e spero che possa riprendersi il prima possibile da un’esperienza drammatica. Non è sola, perché quando una donna viene colpita, ad essere colpite sono tutte le donne.” (agg. di Fabio Belli)
L’IRA DEL COMUNE
Dopo tre denunce a suo carico per violenza sessuale, il venditore ambulante bengalese arrestato lo scorso lunedì per aver stuprato una turista danese a Rimini, era ancora in libertà. Non si placa l’ondata di violenze sessuali registrate negli ultimi giorni a Rimini e che continuano a sollevare l’ira del Comune. Nel caso specifico, il 37enne era già noto alle Forze dell’ordine, motivo per far sollevare ulteriori interrogativi sul perché l’uomo, denunciato tre volte per violenza sessuale a scapito di due maggiorenni e addirittura una minorenne, fosse ancora in libertà. E proprio su questa tesi si basa l’ira del Comune che, come riporta Il resto del Carlino, in una nota ha tuonato: “Come mai girava libero e indisturbato un cittadino straniero che a proprio carico pare avesse più di un precedente riguardo violenze verso le donne e perché, se così fosse, non era in carcere?”. Domanda lecita che oggi si pone la gran parte dei cittadini. Nella medesima nota dell’amministrazione Gnassi si legge ancora: “Si fa da tempo, subito dopo fatti traumatici, un gran parlare in Italia di inflessibilità e di pene più severe per chi compie questi reati crudeli e vigliacchi e poi si scopre che chi ha commesso per ben tre volte reati analoghi se ne gira indisturbato per le nostre città. Crediamo che a questa domanda non si ci debba sottrarre”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
GIÀ DENUNCIATO 3 VOLTE PER VIOLENZA SESSUALE
E’ già stato arrestato per tre volte, sempre per violenza sessuale, il 26enne bengalese che ha violentato una giovane turista danese. Qualcosa non ha funzionato nella giustizia visto che non è chiaro come una persona che abbia compiuto lo stesso reato per tre volte, sia a piede libero con la possibilità appunto di commettere per la quarta volta questo ignobile gesto. Resta il fatto che Rimini si conferma una delle città più pericolose d’Italia, se non la più pericolosa in assoluto nel periodo estivo. Si pensi che quello della turista danese è il terzo stupro in meno di una settimana nella città romagnola, dopo la ragazza tedesca violentata (lo dovrà stabilire la giustizia ovviamente), da due allievi della polizia, e il trans stuprato in spiaggia lo scorso 26 agosto. La situazione probabilmente sta sfuggendo di mano, e urgono controlli più rigidi in città. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
LA VITTIMA RIFIUTA LA VIOLENZA
La giovane danese vittima di un nuovo caso di stupro a Rimini avrebbe rifiutato di sottoporsi ai controlli medici dopo la violenza e depositare subito la denuncia. Lo riferisce Il Giornale che spiega come, nonostante questo, i Carabinieri avrebbero comunque avviato prontamente le ricerche dell’uomo, presunto aggressore, sulla base dei loro iniziali sospetti e soprattutto delle testimonianze raccolte subito dopo il loro arrivo nel bar dove la ragazza avrebbe trovato rifugio negli attimi successivi agli abusi avvenuti in strada. Dopo essere stato fermato, a confermare l’autore dello stupro sarebbe stata la stessa vittima. L’uomo è stato incastrato anche dalle immagini delle telecamere alle quali gli inquirenti hanno fatto tempestivamente riferimento restringendo il cerchio attorno al sospettato bengalese in quanto già noto alle forze dell’ordine per reati analoghi. Il 37enne si troverebbe attualmente in carcere, dopo la convalida del fermo da parte del magistrato. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
VENDITORE DI ROSE INDIVIDUATO IN 24 ORE
E’ stato un arresto lampo quello eseguito nelle passate ore dai carabinieri di Rimini, dopo la denuncia di stupro da parte di una giovane turista danese di 26 anni. L’aggressore è un venditore ambulante di rose del Bangladesh, catturato dopo 24 ore. In passato l’uomo era già stato denunciato tre volte per violenza sessuale. Stando alla ricostruzione riportata dal quotidiano Il Giornale, la violenza si sarebbe consumata alle 5.30 di domenica in viale Regina Margherita. La giovane stava per tornare in albergo quando sarebbe avvenuta l’aggressione da parte del bengalese in bicicletta: l’uomo l’avrebbe palpata nelle parti intime dopo averle rivolto dei complimenti. A farlo scappare sarebbero state le grida della ragazza che ha raccontato di aver provato un forte dolore. La giovane turista ha quindi trovato rifugio in un bar e, ancora sotto choc, è stata raggiunta dai Carabinieri che avrebbero subito puntato al bengalese, già noto per essersi reso autore di altri casi simili in passato. A consentire l’identificazione dell’aggressore sarebbero state anche le testimonianze di un avventore del bar che avrebbe assistito alla scena e del barista, che ha confermato di aver visto più volte il 37enne arrestato aggirarsi in zona. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
TURISTA DANESE STUPRATA: UN ARRESTO
Nuovo caso di stupro a Rimini nel giro di pochi giorni, a scapito ancora una volta di una giovane turista straniera. E’ quanto reso noto oggi dal quotidiano Il Resto del Carlino che segnala la denuncia di una ragazza danese di 26 anni, vittima di violenza sessuale. Secondo la ricostruzione della stessa giovane, l’episodio di violenza si sarebbe consumata la scorsa domenica all’alba e la vittima avrebbe già indicato il suo presunto aggressore che sarebbe già stato individuato in meno di 24 ore e arrestato. Si tratta di un venditore ambulante di rose di 37 anni, originario del Bangladesh. Dopo la denuncia della turista, le forze dell’ordine si sarebbero messe prontamente sulle sue tracce e lo avrebbero individuato procedendo così al suo arresto lampo. Nella notte tra domenica e lunedì è stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto per il reato di violenza sessuale e il giudice per le indagini preliminari ha già provveduto a procedere alla sua convalida.
AGGRESSORE GIÀ DENUNCIATO IN PASSATO
Probabilmente si sarebbe potuto evitare il nuovo caso di stupro che ha avuto luogo ancora una volta a Rimini. Secondo quanto reso noto da Giornalettismo.com, infatti, il 37enne del Bangladesh arrestato con l’accusa di violenza sessuale a scapito di una giovane turista danese, era già noto alle forze dell’ordine. L’uomo, infatti, in passato era già stato raggiunto da tre denunce per il medesimo reato di violenza sessuale, una di queste nei confronti di una minorenne. Quello avvenuto la scorsa domenica è il secondo episodio di stupro in pochi giorni a Rimini, dopo la denuncia avanzata da un’altra turista 19enne contro due giovani allievi della scuola di Polizia di Brescia. Secondo la giovane i due l’avrebbero stuprata in una stanza d’albergo ad un anno esatto dai terribili stupri di Miramare, quando nella medesima notte furono stuprate una turista polacca e una transessuale peruviana mentre il compagno della prima fu picchiato.