Non si conoscono i motivi dell’improvvisa notte di follia di un pregiudicato di Piano Cannelle, nelle vicinanze di Licata, in Sicilia che ha chiuso in casa moglie e figlio sequestrandoli e picchiandoli violentemente. Una telefonata improvvisa nella notte alla stazione dei carabinieri chiede aiuto: non si sa cosa stia succedendo ma scatta l’allarme. Giunti sul posto riescono a far uscire di casa la moglie e il figlio, in gravi condizioni fisiche per le botte ricevute, ma l’uomo, 42 anni, reagisce violentemente ai carabinieri cercando di trattenere i familiari.



IL SEQUESTRO “FAMILIARE”

A quel punto si barrica in casa e mentre i carabinieri armati circondavano l’abitazione, comincia la trattativa. Mediazione che è durata almeno 4 ore e solo grazie a un momento di distrazione dell’uomo sono riusciti a fare irruzione e ad arrestarlo. Adesso è accusato di sequestro di persona, maltrattamenti in famiglia, resistenza a pubblico ufficiale. Da capire quali le motivazioni di questo gesto, ma bisognerà conoscere la storia dell’ambiente familiare in cui si è sviluppata. L’uomo era già conosciuto dalle forze dell’ordine per piccoli reati malavitosi, ma non si capisce perché la furia nei confronti dei propri familiari, forse segno di un cedimento mentale che poteva portare all’usuale strage familiare di cui le cronache sono piene. 



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