Accuse di molestie e arresti domiciliari per don Paolo Glaentzer, a cui La Vita in Diretta ha dedicato un approfondimento. In studio è emersa un’indiscrezione su cui si attendono riscontri: il giornalista Simone Innocenti parla di un “interlocutore istituzionale” il quale avrebbe segnalato che la bambina potrebbe essere stata vittima di altri abusi. «Giochiamo a babbo e mamma» le avrebbe detto un altro adulto sotto compenso. Anche per questo gli inquirenti starebbero prendendo in considerazione l’ipotesi di un gruppo di pedofili, che però non è detto sia legato al parroco. Innocenti racconta di un terzo caso, una violenza pregressa: il fratello della bambina vittima di abusi sarebbe stato violentato da un’altra persona. Intanto don Nando Ottaviani, parroco di Coreglia, in un videomessaggio su Facebook ha dichiarato: «Un atto da condannare, l’infanzia non si tocca». Poi la richiesta di riduzione allo stato laicale: «La curia di Firenze ha sospeso don Glaentzer ma io mi auguro, da cittadino e da sacerdote, che possa essere ridotto allo stato laicale. Chi sbaglia paga. Non voglio fare di tutta un’erba un fascio, ma purtroppo ci sono tante mele marce nell’ambiente ecclesiastico. Sta crescendo la diffidenza da parte dei cittadini». (agg. di Silvana Palazzo)
DON PAOLO GLAENTZER, AGLI ARRESTI DOMICILIARI PER PEDOFILIA
Non si sono spenti i riflettori a Fabbriche di Casabasciana per la presenza di don Paolo Glaentzer, il prete accusato di pedofilia ai danni di una bambina di Calenzano. In paese però sembra essere calato il silenzio dopo giorni di agitazioni e proteste. L’apprensione, scrive Il Tirreno, tornerà alta alla riapertura delle scuole, perché a pochi passi dall’abitazione in cui Glaentzer è agli arresti domiciliari c’è la fermata del pulmino. Nessuno però ora vuole più parlare, anche per non allarmare i piccoli con la paura per per “la presenza dell’orco”. Nei bar e per strada le domande sul parroco cominciano a dare fastidio. Si sottolinea invece la presenza costante dei carabinieri e di come ciò abbia portato sicurezza e tranquillità in paese. Nessuna preoccupazione neppure per le due donne che, dopo l’arresto del prete e il trasferimento a Fabbriche, avevano seguito il parroco sistemandosi in un alloggio vicino. I carabinieri comunque hanno ribadito che il parroco, sotto regime di detenzione a tutti gli effetti, non può essere avvicinato.
COME HA REAGITO FABBRICHE DI CASABASCIANA
La Curia non ha avuto più notizie su possibili altre destinazioni per don Paolo Glaentzer. Lo ha fatto sapere don Raffaello Giusti, parroco di Bagni. Ma continua a far discutere la petizione comparsa online per mandar via il prete accusato di abusi su una bambina di Calenzano. Non c’è certezza che abbiano partecipato alla raccolta firme persone di Fabbriche o del circondario, sebbene fosse circolata subito in paese l’idea di una petizione per far mettere Glaentzer in carcere o in una struttura della chiesa. Nei fatti, non c’è stata alcuna raccolta firme in città. La vigilanza sulla presenza indesiderata del prete, agli arresti domiciliari, è comunque alta, anche se pare che la parola d’ordine sia ora quella di evitare clamori. Questo, come dicevamo, per tutela la serenità dei bambini. Come riportato da Il Tirreno, si confida che i controlli dei carabinieri restino costanti fino a quando don Glaentzer resterà in paese. Ma il timore che il sacerdote resti a Fabbriche dopo la sentenza definitiva è forte, per questo la gente vorrebbe che la Curia valutasse la possibilità di accogliere il prete in una delle tante strutture della chiesa.