Follia, dietro al gesto di Rolando Scalpellini, ex giocatore del Calcio storico fiorentino, che si è reso protagonista di un tentato omicidio. Follia dettata da movente passionale secondo gli inquirenti che lo hanno arrestato dopo che lui stesso aveva fatto sapere dove si nascondeva. Una lite con la sua compagna nel bar dell’amica di questi, lei che si è intromessa e l’uomo che è andato su tutte le furie colpendola e devastando il locale. Ma invece di andare a cercarla l’uomo si è recato nella sua piccola azienda dopo aver preso delle pistole nella sua abitazione e ha cominciato a sparare in aria, a nessuno. Uno sfogo di rabbia repressa evidentemente. Dopo aver passato la notte sul lungo Arno è tornato alla casa dei genitori dove ha avvertito la polizia. Ha spergiurato che non voleva fare male a nessuno (Agg. Paolo Vites)
MOVENTE PASSIONALE
Di fronte alle forze dell’ordine che lo hanno interrogato, l’ex calciante fiorentino Rolando Scarpellini ha parlato di un forte periodo di stress e confusione che starebbe attraversando, e che l’avrebbe portato ad aggredire la donna nel bar e poi a vivere una notte folle che fortunatamente non ha lasciato gravi conseguenze, ma che l’ha visto sparare anche diversi colpi di pistola. Ma la figura di Scarpellini era già nota alle forze dell’ordine, con il calciante che in passato, per questioni relative alla droga, era stato anche accusato di tentato omicidio, accusa poi derubricata nel processo che aveva dovuto affrontare. I precedenti non mancano anche in episodi in cui il carattere di Scarpellini è stato segnalato come eccessivamente esuberante, ma stavolta il suo comportamento ha innescato una notte di paura di cui ora dovrà rendere conto. (agg. di Fabio Belli)
“ORA VADO A CASA TUA E SPARO”
Il “calciante” di Firenze, Rolando Scarpellini, 48 anni, l’uomo che mercoledì 29 agosto, armato di pistola, ha minacciato in un bar la compagna e schiaffeggiato la collega intervenuta a difesa della donna, è stato arrestato. Il giocatore del calcio storico fiorentino, come riportato da Il Tirreno, avrebbe inviato dei messaggi a dir poco minacciosi alla sua donna: in particolare nell’ultimo messaggio vocale spedito alla compagna, ha detto:”Oh, io te lo dico: ora vado a casa tua e sparo in tutti i posti se non mi rispondi figlia di p…La polizia mi bracca da tutte le parti. Tanto muoio stasera, ma li ammazzo anche io. Rispondi pezzo di m…perché io ti amo”. Scarpellini è già noto alle forze dell’ordine per essere stato arrestato in passato per tentato omicidio, poi derubricato in lesioni in fase di processo, e per reati relativi alla droga. (agg. di Dario D’Angelo)
SCARPELLINI NEGA MINACCE CON PISTOLA
E’ entrato in un bar del quartiere Isolotto a Firenze con intenzioni tutt’altro che pacifiche, ha litigato con la sua fidanzata e schiaffeggiato una collega. Poi vi ha fatto ritorno poco dopo, questa volta armato di pistola con la quale ha minacciato la donna precedentemente presa a schiaffi anche se il suo intento, probabilmente, era quello di agire contro la compagna. La fuga di Rolando Scarpellini, ex calciante del calcio storico fiorentino, si è conclusa solo a distanza di quasi 24 ore, tenendo con il fiato sospeso l’intera città e la squadra di agenti impegnata nell’operazione. Alla fine l’uomo, 48 anni, si è arreso dopo una lunga trattativa, al termine di una massiccia caccia all’uomo, ed è stato condotto in Questura dove si trova in stato di fermo. Qui ha minimizzato l’accaduto ed ha negato alcune accuse ripetendo nel corso dell’interrogatorio, come se fosse un mantra, sempre la medesima frase: “Non volevo fare del male a nessuno, non volevo fare male a nessuno”. Come spiega il quotidiano La Nazione nell’edizione online, al cospetto della squadra mobile Scarpellini si è detto “dispiaciuto” motivando in parte le sue azioni e giustificando il tutto con il forte stato di stress e nervosismo che starebbe vivendo. L’uomo si sarebbe poi mostrato collaborativo, ricostruendo insieme agli inquirenti i concitati attimi vissuti nella giornata di ieri.
LA RICOSTRUZIONE: NEGA MINACCIA CON PISTOLA
Rolando Scarpellini ha ricostruito in Questura quanto compiuto nella giornata di mercoledì: era circa mezzogiorno quando si sarebbe recato nel bar dell’Isolotto dove lavora la sua compagna con la quale sarebbe scoppiata una lite, poi proseguita anche con una collega della donna, intervenuta per difenderla. L’uomo a quel punto si sarebbe innervosito schiaffeggiandola e gettando a terra alcuni oggetti prima di uscire alla ricerca della compagna che nel frattempo era andata via. A quel punto si sarebbe recato prima in casa della donna, non trovandola, quindi nel suo magazzino ed avrebbe preso due pistole. Il 48enne ha negato di essere tornato nel bar minacciando con un’arma la collega della compagna, ma contro di lui ci sarebbero svariate testimonianze al vaglio degli inquirenti. Sarebbe nuovamente uscito dal locale e tornato nei pressi del suo magazzino avrebbe esploso due colpi in aria. Gli agenti avrebbero sequestrato cinque bossoli e un proiettile inesploso. Forse in preda al panico avrebbe trovato rifugio in casa dei genitori in via Pio Fedi ma sarebbe scappato all’arrivo della polizia trascorrendo la notte lungo l’Arno. Solo all’alba sarebbe tornato nei pressi dell’abitazione di famiglia restando nascosto sotto un cespuglio in un giardino condominiale dove sarebbero state rinvenute le due pistole.