Aveva fatto parte della prima commissione di inchiesta e consulenza sul crollo del Ponte Morandi a Genova. Enzo Siviero, 73 anni, uno dei massimi esperti di ponti al mondo, ex docente allo Iuva di Venezia, centinaia di progetti e una laurea ad honorem in architettura, non è esattamente il complottista di cui è piena la Rete, ma un professionista. Incaricato da Spea Engineering una società di progettazione e manutenzione del gruppo Autostrade per l’Italia dei primi sopralluoghi, è stato silurato dopo pochi giorni. Ma si è fatto una idea precisa di cosa sarebbe successo quel 14 agosto scorso. Lo ha detto partecipando al telegiornale Reteveneta due sere fa come riporta oggi il Corriere del Veneto: “La dinamica di una esplosione è possibile, sto indagando i video e non mi sento di escluderla” ha detto.



LE DINAMICHE DEL (PRESUNTO) ATTENTATO

Ma quali sarebbero le dinamiche? “Il ponte Morandi è molto pulito, ha degli elementi, mancando i quali non tiene più. Se sono state messe delle microcariche di un certo tipo in pochi secondi salta. Al momento è un’ipotesi che valuto sopra al 50 percento. Ci sono dei lampi, c’è un crollo verticale, insomma ci sono molti elementi” ha spiegato. Secondo Siviero, non si tratta di un attentato terroristico, che infatti non ha rivendicato nessuno, ma potrebbero esserci dietro gruppi finanziari che vogliono prendere in mano la situazione, e cita il caso di Mattei, il capo dell’Eni morto in circostanze misteriose. L’indagine che sta facendo, ha detto ancora, è a puro titolo personale: “Confermo tutto. Io sono una persona libera. Ripeto che c’è una fortissima probabilità, superiore al cinquanta per cento, che si tratti di attentato. E penso che nel giro di 4-5 giorni sarò in grado di supportare tale ipotesi non solo attraverso la mera sensazione, ma anche con i numeri. E se la procura mi chiederà, riferirò le mie conclusioni”. 



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