Per secoli i pellegrini si sono diretti nella cittadina di Kaur Kanna, nella zona a nord di Israele, convinti che sotto le sue fondamenta si trovasse l’antica città di Cana dove secondo i vangeli Gesù operò il suo primo miracolo, la trasformazione dell’acqua in vino durante un banchetto di nozze. Ma recentemente, nuovi studi archeologici avrebbero individuato la vera sede dell’antica città, circa una decina di chilometri più a nord, su una polverosa collina. Qua si ritiene esistesse ai tempi un altro villaggio, quello di Khirbet Qana, all’incirca tra il 323 prima di Cristo e il 324 dopo Cristo. Qui infatti, come riporta un articolo del New York Post, sono stati trovati indizi illuminanti. Scavando nel terreno è stato infatti scoperto un network di gallerie sotterranee usate dai primi cristiani come luogo di preghiera. Sulle pareti è possibile vedere croci e scritte in greco, Kyrie Iesou, “il Signore Gesù”. E’ stato anche scoperto un altare e una mensola contenente i resti di una nave di pietra con lo spazio per almeno altre cinque oggetti del genere.



IL MIRACOLO DI CANA: ECCO IL LUOGO ESATTO

Si tratta di vasi di pietra che contenevano il vino, esattamente come nel racconto evangelico del miracolo. Per lo studioso che dirige le ricerche, il dottor McCullough, ci sono in Israele almeno altri tre posti che potrebbero corrispondere al villaggio di Cana del Vangelo, ma questo è quello che contiene maggiori testimonianze. Ci sono qui infatti le prove che i fedeli venivano a compiere un pellegrinaggio, per un periodo che va almeno dal sesto secolo dopo Cristo fino al periodo delle prime crociate. I testi dell’epoca sopravvissuti descrivono esattamente il posto come è stato scoperto. Inoltre esistono scritti del primo secolo dopo Cristo dello storico ebreo Flavio che descrivono anch’essi questa location. Sempre secondo lo storico, la scoperta rappresenta la storicità dei Vangeli: Cana rimase per tutta la vita di Gesù un punto di riferimento preciso, dove si recava insieme agli apostoli quando la situazione in Giudea si faceva pericolosa. Ed ecco perché per molti secoli i cristiani venivano qui, e non altrove, in pellegrinaggio.



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