Autostrade ha ricevuto più di un avvertimento sulle criticità del ponte Morandi, il viadotto sul Polcevera crollato il 14 agosto scorso provocando la morte di 43 persone. Nel 2015 il Cesi, tra gli studi più noti che si occupano di verifiche strutturali, aveva allertato la società in merito alla necessità di un «monitoraggio dinamico, ossia continuo». E quindi si allunga l’elenco degli enti, incluso il Politecnico di Milano, che avevano lanciato l’allarme sulla sicurezza del ponte di Genova. Nei giorni scorsi, come riportato dal Fatto Quotidiano, gli uomini della Mobile di Genova hanno sentito i tecnici che stilarono quelle relazioni commissionate dalla stessa Autostrade. Le persone sentite hanno confermato di aver più volte suggerito ad Autostrade per l’Italia di aumentare la frequenza delle ispezioni e il sistema di monitoraggio continuo, ma non risulta che la società abbia effettivamente dato seguito a quanto evidenziato. Dopo quelle relazioni Autostrade aveva commissionato un nuovo studio al Politecnico di Milano e gli esperti notarono difformità nelle risposte alle sollecitazioni dei tiranti, chiedendo quindi di approfondire. L’installazione del sistema di sensori per il monitoraggio sarebbe avvenuta nell’autunno di quest’anno. (agg. di Silvana Palazzo) QUI TUTTE LE ULTIME NOTIZIE SUL PONTE MORANDI
“PULIZIA MACERIE IN 10 GIORNI”
La pulizia dei detriti del ponte nel letto del Polcevera avverrà in 10 giorni. Lo assicura il consigliere delegato alla Protezione civile del Comune di Genova, Sergio Gambino. La situazione «sta mettendo a dura prova» i volontari con le prime piogge e le allerte meteo arrivate in anticipo, ma proseguono senza sosta i lavori per sgomberare il Polcevera alle macerie. «Dei 5 mila di partenza restano ancora da smaltire solo 800 metri cubi di materiale», ha dichiarato Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria e commissario per l’emergenza a Genova, come riportato da Telenord. L’installazione dell’illuminazione notturna a Lungomare Canepa ha permesso di accelerare i lavori: «Ora vanno avanti h24 e presto consentiranno di consegnare la strada nuova e decongestionare il traffico nel ponente cittadino». Toti ha poi spiegato che «sono già 85 le case assegnate alle famiglie che hanno dovuto abbandonare le proprie dopo il crollo». (agg. di Silvana Palazzo)
ESCLUSA ANCHE IPOTESI FULMINE
Il video che riprende il momento del crollo del ponte Morandi non è stato manomesso. Il black out delle telecamere di Autostrade non è stato provocato da un intervento esterno. Il giallo del video interrotto è stato risolto: è quanto emerge dalle indagini della squadra mobile di Genova. La mattina del 14 agosto la centralina elettrica che alimentava le due telecamere aveva avuto più volte problemi. Il salvavita, come riportato da Rainews, si era staccato per cali di tensione ma poi era ripartito. Quando intorno alle 11.30 la pioggia si è abbattuta, il carico di acqua è stato talmente elevato che la centralina non è riuscita a ripartire. La seconda telecamera, che stava riprendendo lo svincolo, si è girata verso il ponte solo quando l’addetto alle telecamere ha visto le auto che frenavano e i mezzi che invertivano la marcia tornando indietro contromano. Il dispositivo è poi ripartito, ma il collasso era già avvenuto. Inoltre, è stata esclusa l’ipotesi del fulmine che avrebbe colpito uno degli stralli del ponte provocandone la rottura. I tecnici di Arpal hanno rilevato che la saetta più vicina si è abbattuta a una distanza di oltre un chilometro. (agg. di Silvana Palazzo)
TESTIMONIANZA CHOC DI 2 SOPRAVVISSUTI
A più di due settimane dal tragico evento del crollo del ponte Morandi di Genova, emerge una testimonianza da brividi di una coppia che è riuscita a sopravvivere alla caduta del viadotto, nonostante quel 14 agosto, alle ore 11:36, stava transitando proprio sul tratto di autostrada maledetto. Natalya Yelina e Eugeniu, sono stati intervistati dal Corriere della Sera, e ricordano così quei terribili attimi: «Il ponte ha iniziato ad alzarsi – racconta Natalya, per gli amici Natasha – e ho capito che stava succedendo qualcosa di bruttissimo. Quando abbiamo finito di cadere e rotolare ci siamo detti: siamo ancora vivi. Ma la nostra paura più grande era che non ci trovassero». La fortuna nella sfortuna è stata che il figlio della ragazza era rimasto a casa: «In quei momenti ho pensato ai miei genitori – racconta la ragazza 34enne – e a mio figlio che sarebbero rimasti soli se non ce l’avessi fatta». I due, dopo essere crollati assieme al ponte, e rimasti compressi in 50 centimetri di spazio, hanno iniziato ad urlare da sotto le macerie: «Non abbiamo perso sangue, conoscenza – racconta sorpreso Eugeniu – e poi essere qui dentro: anche questo ha del miracoloso». La coppia ha deciso di sposarsi, «per ringraziare il cielo di essere ancora qui. Quel giorno Dio ha conservato un nido per noi, per salvarci». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
SPUNTA UN VIDEO SECRETATO
Possibile svolta nelle indagini in merito alla tragedia del crollo del viadotto Morandi di Genova, che ricordiamo, ha causato la morte di 43 persone. Stando alle ultime indiscrezioni circolanti pare che la procura del capoluogo ligure stia esaminando un video secretato, realizzato con una telecamera fissa di proprietà di un’azienda che si trova in corso Perrone, immediatamente vicina a quella del crollo. Dal filmato in questione si può vedere con chiarezza il momento del crollo del ponte autostradale, in tutta la sua drammaticità, e fonti investigative avrebbero già confermato l’esistenza di tale nuova testimonianza. Ma perché il video non è stato divulgato? «Le immagini – ha spiegato il procuratore Francesco Cozzi al Fatto Quotidiano – non le possiamo divulgare per motivi investigativi. Se i vari testimoni oculari che stiamo sentendo le vedessero rischierebbero di raccontarci una versione inquinata di come sono andate esattamente le cose. E così ci permette anche di escludere mitomani che possano inventarsi le cose». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
LE PAROLE DI DIMAIO
Nel botta e risposta piccato andato in scena quest’oggi tra il cda di Autostrade e il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, si inserisce anche il vicepremier Luigi Di Mao che commenta a modo suo il comunicato con cui la controllata di Atlantia ribadisce di aver adempiuto a tutti gli obblighi in quanto concessionaria nella gestione e manutenzione del Ponte Morandi. Se Danilo Toninelli aveva bollato quelle dichiarazioni come “indecenti”, il vicepremier pentastellato ci va giù più duro a proposito del presunto adempimento degli obblighi concessori previsti dalla convenzione con lo Stato: “Me la sono riletta tutta attentamente: far crollare il ponte causando 43 morti non era nel contratto” punge Di Maio che poi ne ha anche per la famiglia Benetton, spiegando che da loro il Governo e non solo “si aspetta solo le scuse e i soldi per la ricostruzione del ponte, che non faranno loro: per il resto consiglio ad Autostrade di tacere dato che gli italiani non ne possono più delle loro dichiarazioni fuori luogo”. (agg. R. G. Flore)
SI INDAGA PER MANOMISSIONE VIDEO CROLLO
Mentre si riaccende la polemica tra Autostrade per l’Italia e il Governo, segnatamente in relazione al comunicato in cui il cda della ribadisce di aver “rispettato tutti gli obblighi” e alla replica piccata del Ministro Danilo Toninelli (“Indecente”), emergono nuovi dettagli al video di cui tanto si parla e che ha ripreso gli ultimi istanti prima che il Ponte Morandi di Genova crollasse. Nelle ultime ore si apprende infatti che la Squadra Mobile del capoluogo ligure sta eseguendo delle indagini sul blackout delle telecamere di Autostrade per verificare che non vi sia stata alcuna manomissione da parte della stessa società. Ad ogni modo, pare che in possesso degli inquirenti via sia un’altra telecamera che ha ripreso tutta la tragedia, stando a fonti della Procura di Genova e si tratterebbe delle immagini contenute nei video dell’azienda Ferrometal. Il suddetto video però non è stato diffuso affinché non sia riconoscibile da eventuali testimoni e non li influenzi, viene fatto sapere da parte degli investigatori e dal procuratore Francesco Cozzi: “Così possiamo escludere anche dei mitomani che possono inventarsi le cose” ha ribadito. (agg. R. G. Flore)
AUTOSTRADE, “RISPETTATO OBBLIGHI”
Secondo Autostrade per l’Italia, tutti gli obblighi prescritti dalla concessione che la lega al Ministero delle Infrastrutture sarebbero stati rispettati, anche quelli in riferimento al ponte Morandi crollato a Genova. E’ quanto fatto sapere dal Cda che oggi si è riunito per riferire gli ultimi aggiornamenti annunciando al tempo stesso di essere pronto a replicare alle accuse del Mit che ha intanto avviato l’iter per la revoca della concessione. Lo scontro tra il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e la società Autostrade per l’Italia, dunque, prosegue incontrastato. Con una lettera, la società si è espressa ribadendo il proprio convincimento in riferimento al totale adempimento degli obblighi ed ha colto l’occasione anche per rinnovare il proprio cordoglio per le vittime del crollo e la vicinanza all’intera comunità genovese. Nel corso dello stesso Cda è stato fatto anche un aggiornamento in riferimento allo svolgimento delle attività condivise nell’adunanza del 21 agosto, “in particolare, gli aiuti alle famiglie colpite che hanno interessato più di 200 nuclei familiari, le iniziative di ripristino della viabilità cittadina, le ulteriori iniziative di agevolazione del pedaggio e l’avanzamento del progetto di demolizione e ricostruzione del ponte”.
TONINELLI E DI MAIO CONTRO AUTOSTRADE
Il ministro Danilo Toninelli ha replicato con durezza alle parole contenute nella lettera di Autostrade. Su Twitter ha tuonato: “È incredibile sentir parlare #Autostrade di “puntuale adempimento degli obblighi” dopo una tragedia con 43 morti, 9 feriti, centinaia di sfollati e imprese in ginocchio. Siamo all’indecenza. Rimetteremo le cose a posto e ridaremo sicurezza e servizi ai cittadini che viaggiano”. A fargli eco, su Facebook, è stato anche Di Maio che ha rincarato la dose scrivendo: “Autostrade dice di aver fatto ‘un puntuale adempimento degli obblighi concessori’ previsti dalla convenzione con lo Stato. Me la sono riletta tutta attentamente. Far crollare il ponte causando 43 morti non era nel contratto”. Poi, il ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro ha tuonato anche contro i Benetton dai quali si aspetta unicamente “scuse e soldi per la ricostruzione” del ponte Morandi che comunque non saranno loro a ricostruire. “Per il resto consiglio ad Autostrade di tacere. Gli italiani non ne possono più delle loro dichiarazioni fuori luogo”, ha infine chiosato.