Dopo il crollo del tetto della chiesa San Giuseppe dei Falegnami in Roma, è il momento di accertare le responsabilità di questo gravissimo danno che solo per un caso fortuito non ha causato feriti, o peggio ancora, morti. La devastazione è avvenuta in una giornata in cui la chiesa era chiusa, ma se fosse accaduto oggi o domani, giorno in cui si celebrano i matrimoni al suo interno, sarebbe potuto essere una strage. Sulla questione ha parlato anche Alberto Bonisoli, il ministro dei Beni culturali, che ha ammesso: «Grazie a Dio a Roma non ci sono state vittime, ma quello che è successo non deve più succedere». Stando a quanto spiegato dall’esponente del governo giallo-verde, è già stata avviata un’ispezione: «Le responsabilità sono chiare e chi è responsabile deve fare il suo mestiere». Quindi ha aggiunto e concluso: «Nelle prossime settimane, metteremo insieme le informazioni che abbiamo con una valutazione di pericolosità rispetto a determinati parametri, a prescindere da chi sia il proprietario». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



PICCOLA FRANA SOTTO IL CAMPIDOGLIO

Le 25 opere d’arte della chiesa San Giuseppe dei Falegnami sono state salvate e recuperate. Lo riferisce la soprintendenza archeologica di Roma: «I più importanti ovvero le tele e il crocefisso sono intatti e non hanno presentato danni. Lievissimi danneggiamenti sono stati registrati su alcuni candelabri». Come riportato da Tgcom24, avanza l’ipotesi che a causare il crollo siano state i tarli che hanno divorato il legno di sostegno. Intanto è avvenuto un altro cedimento nella zona della chiesa di San Giuseppe dei Falegnami. Poco prima delle 14 si sono staccati alcuni pezzi di muro alle spalle del gabbiotto dei vigili urbani di via del Monte Tarpeo, adiacente al Foro Romano. Non ci sono feriti. L’area è stata subito transennata: da un primo controllo della soprintendenza è emersa una infiltrazione d’acqua nella parete, forse legata al maltempo. (agg. di Silvana Palazzo)



CONTINUA RECUPERO OPERE D’ARTE

Mentre gli inquirenti si stanno interessando a mettere sotto la lente di ingrandimento i precedenti restauri (in un arco di tempo che comprende gli ultimi 10 anni) per capire se ci sono stati errori o mancanze che hanno portato ieri al repentino e rovinoso crollo del tetto della Chiesa di San Giuseppe dei Falegnami a Roma, intanto continua il lavoro dei Vigili del Fuoco che si stanno dedicando non solo alla messa in sicurezza della struttura che risale al Cinquecento ma provvedono al recupero di tutte le opere d’arte custodite al suo interno. Durante la mattinata è infatti continuato senza sosta il lavoro di rimozione delle parti pericolanti della struttura e di consolidamento, mentre per quanto riguarda le pareti e gli affreschi che per ovvie ragioni non possono essere portate via si sta provvedendo alla copertura con materiali idonei. (agg. R. G. Flore)



IN CORSO VERIFICHE SUI PRECEDENTI RESTAURI

Dopo il crollo integrale del tetto della chiesa di San Giuseppe dei Falegnami a Roma, avvenuto ieri in una delle strutture cinquecentesche più belle della Capitale e che per fortuna non ha causato alcuna vittima, adesso a finire sotto accusa sono i precedenti restauri effettuati nella cappella negli ultimi anni dal Mibact, il Ministero dei Beni Artistici e Culturali. Al momento, va detto, le cause di quello che è stato un vero e proprio sbriciolamento del tetto sono ancora ignote e per questo sono in corso delle indagini volte ad appurare la bontà degli interventi di restauro eseguiti negli ultimi dieci anni e la loro efficaci dato che un cedimento strutturale di questa portata era impensabile e, nel caso vi fosse stata della gente al suo interno, avrebbe potuto causare una strage. In particolar modo, è nel mirino degli inquirenti un intervento datato 2012, sul quale il Mibact aveva assicurato che è stato eseguito a regola d’arte, e che aveva riguardato proprio la copertura dell’edificio. (agg. R. G. Flore)

VOLTA DI SAN GIUSEPPE RESTAURATA NEL 2012

Disastro colposo. E’ questa l’accusa a carico di ignoti da parte della Procura di Roma, che ha aperto un’inchiesta in queste ore a seguito del crollo della volta della chiesa di San Giuseppe dei Falegnami, a pochi passi dal Campidoglio in Roma. L’area è stata prima messa in sicurezza dai vigili del fuoco, che hanno coperto anche il tetto per evitare infiltrazioni, ed è stato poi posta sotto sequestro dagli inquirenti. Verrà quindi disposta una consulenza tecnica per ricostruire l’accaduto e verificare se ci siano state delle responsabilità nella manutenzione dello stesso edificio. Il sovrintendente archeologico di Roma ha commentato così l’accaduto: «Si è trattato di un improvviso cedimento strutturale: la capriata non ha retto ed ha buttato giù tutto il tetto». Sulla copertura: «Solitamente viene fatta con dei tubi innocenti per evitare le infiltrazioni d’acqua». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

“DOVEVAMO SPOSARCI DOMENICA”

La soprintendenza di Roma ha avviato da questa mattina lo studio approfondito dei resoconti dei lavori che negli ultimi decenni ha riguardato la Chiesa col tetto crollato ieri pomeriggio: nello stesso tempo, come informa l’Ansa, i funzionari tecnici stanno lavorando al recupero delle opere all’interno di San Giuseppe dei Falegnami. «È stata una vera e propria implosione. Abbiamo recuperato le prime tele in maniera coordinata con la soprintendenza e adesso procederemo con ulteriori attività. Su tutto c’è il coordinamento anche della Procura con cui dobbiamo interfacciarci per valutare quello che possiamo fare nel rispetto di quella che sarà la necessità di mettere sotto sequestro alcune parti e fare le attività di indagine», spiega Marco Ghimenti, comandante dei vigili del fuoco di Roma. È divenuto invece virale la situazione ai limiti dell’assurdo, con conclusione per fortuna positiva, del matrimonio che sarebbe dovuto celebrarsi proprio questa domenica: «Ci è crollato il mondo addosso, uno si sposa una volta nella vita. Inizialmente abbiamo pensato che sfortuna… poi riflettendo sul fatto che sarebbe potuto accadere anche domenica, quando dovevamo sposarci noi, con 150 invitati forse qualcuno ci ha protetto da una strage… Ora stiamo andando a vedere San Marco la chiesa di fronte dove abbiamo trasferito subito il matrimonio», hanno spiegato i due promessi sposi solo “sfiorati” dal crollo del tetto, due giorni prima del loro matrimonio. (agg. di Niccolò Magnani)

ROMA, CROLLO TETTO SAN GIUSEPPE DEI FALEGNAMI

E’ crollato nel primo pomeriggio di ieri il tetto della chiesa San Giuseppe dei Falegnami, dislocata nel centro storico di Roma. Si tratta di una chiesa di enorme valore, costruita nel ‘500, e situata presso il Foro Romano, e la volta non ha retto il tempo, o forse l’incuria, ed è crollata su se stessa. Poteva essere una tragedia se solo l’incidente fosse capitato questo weekend, ma fortunatamente, il destino ha voluto che non vi fosse nessuno all’interno dell’edificio, chiuso al momento del crollo. Pochi istanti dopo la distruzione, erano già sul posto i vigili del fuoco, in compagnia delle forze dell’ordine, e per tutta la notte sono proseguiti i lavori per mettere in sicurezza il sito, e nel contempo, per recuperare i dipinti più Importanti. QUI LA CRONACA DELLE PRIME ORE DOPO IL CROLLO

200 TELE PRESENTI ALL’INTERNO

Nella chiesa vi sono infatti ben 200 tele, come “Lo sposalizio delle vergini” di Orazio Bianchi, “La morte di San Giuseppe” di Bartolomeo Colombo, e “La natività” di Carlo Maratta, già recuperati, (riferisce Repubblica), e portati in un deposito a San Giovanni. A breve l’operazione di recupero sarà terminata, dopo di che si provvederà a ricoprire il tetto visto che a Roma è in arrivo la pioggia. Non sono mancate ovviamente le polemiche, visto che il precedente restauro della copertura della chiesa era stato effettuato soltanto pochi anni fa, precisamente nel 2012, lavori che il ministero dei Beni Culturali considerò “fatti bene”.