Vi abbiamo riportato la notizia del licenziamento dei sei custodi assenteisti della Reggia di Caserta, reso possibile grazie alla Legge Madia del Mibact. Una norma importante per uno dei temi più delicati in ambito lavorativo. Attuato nel giugno del 2016, il decreto prevede il licenziamento ‘sprint’ per i dipendenti pubblici assenteisti colti in flagrante: trenta giorni di tempo. Al centro il tema della falsa attestazione della presenza in servizio, che grazie alla nuova normativa si manifesta quando viene messa in atto “qualunque modalità fraudolenta” per certificare la presenza in ufficio del dipendente mentre in realtà si trova altrove. Il primo passaggio è la sospensione, che deve essere immediata, ovvero nell’arco di 48 ore dal fatto: la decisione può spettare al responsabile del servizio in cui il dipendente lavora oppure il capo dell’ufficio dei procedimenti disciplinare, e contestualmente va inviata la contestazione scritta con convocazione presso l’ufficio dei procedimenti. La convocazione in questione deve essere calendarizzata per almeno quindici giorni dopo. Tempi stretti e certi per combattere una patologia come quella dell’assenteismo. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



IL COMMENTO DEL DIRETTORE

Anziché svolgere il proprio lavoro andavano a fare shopping o sbrigavano faccende personali. Sei i “furbetti del cartellino” della Reggia di Caserta accusati di diversi episodi di assenteismo e per questo licenziati in tronco. Intanto alla Reggia c’è poca voglia di parlare dopo la notizia dei licenziamenti. «Non commento i provvedimenti che sono di competenza del Ministero, ma ribadisco solo quanto già detto quando scoppiò la vicenda, ovvero che quando una patologia viene accertata e combattuta è sempre una cosa positiva», ha dichiarato Mauro Felicori, come riportato dal Corriere della Sera. Il provvedimento è arrivato pochi giorni dopo l’avviso di conclusione delle indagini preliminari, ma la vicenda è scoppiata il 3 maggio scorso quando la Squadra Mobile di Caserta notificò la misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla Polizia giudiziaria emessa dal gip del tribunale di Santa Maria Capua Vetere. (agg. di Silvana Palazzo)



MINISTRO BONGIORNO: “SERVONO ANCHE CONTROLLI BIOMETRICI”

Sei custodi della Reggia di Caserta accusati di assenteismo sono stati licenziati dal ministero dei Beni culturali pochi giorni dopo l’avviso di conclusione delle indagini preliminari, applicando la legge Madia e quindi senza attendere l’esito del processo. Licenziamento in tronco per i furbetti del cartellino. «Intendo approfondire ogni profilo di quanto accaduto presso la Reggia di Caserta e chiederò gli atti al ministero competente», ha dichiarato il ministro per la Pubblica Amministrazione, Giulia Bongiorno, a SkyTg24. E promette dura lotta contro l’assenteismo: «Dev’essere combattuto senza tentennamenti, nell’interesse non soltanto dei cittadini ma anche di tutti i dipendenti onesti, corretti e diligenti, che – tengo a sottolinearlo – rappresentano la stragrande maggioranza. Oltre alle sanzioni, sono indispensabili – in un’ottica di prevenzione – i controlli biometrici». (agg. di Silvana Palazzo)



SINDACALISTA: “VIOLATA PRIVACY”

Timbravano il cartellino e poi lasciavano la Reggia di Caserta per andare al bar, in pizzeria o più semplicemente a fare una passeggiata. Questa la ragione che ha spinto il ministero dei Beni culturali a licenziare sei custodi, accusati di truffa. Lo hanno fatto con effetto immediato, senza attendere il processo, come prevede la legge Madia. Dopo il primo commento del direttore della Reggia di Caserta, Mauro Felicori, arriva il commento sulla vicenda di Angelo Donna, responsabile della Uil-Pa. «La Uil-Pa non difende i furbetti del cartellino, ma i lavoratori, che hanno non solo diritti, ma anche doveri. Ci chiediamo però come mai la magistratura si sia accorta di questa situazione, mentre l’amministrazione no», dichiara il responsabile del sindacato, dipendente dell’area di vigilanza in cui prestavano servizio i sei custodi licenziati. Un altro sindacalista, che preferisce restare anonimo, parla invece «sciacallaggio sulla pelle dei lavoratori, si tratta di atti che sarebbero dovuti restare riservati, che magari neanche sono stati notificati ancora direttamente ai destinatari. Quei sei hanno sbagliato, ma non meritano questo trattamento che viola anche la privacy». (agg. di Silvana Palazzo)

CUSTODI ASSENTEISTI A REGGIA CASERTA: 6 LICENZIATI

Reggia di Caserta, licenziati i sei custodi assenteisti: applicata la legge Madia del Ministero dei Beni Culturali. La vicenda risale all’agosto di due anni fa: l’indagine è stata avviata a seguito di alcuni furti di poco valoreche evidenziarono la condotta assenteista da parte di sei dipendenti. I custodi in questione timbravano il cartellino per poi allontanarsi dal posto di lavoro. Applicato, dunque, il provvedimento firmato dalla Madia (Partito Democratico) del Mibact. Una inchiesta nata dai dubbi legati alla facilità delle rapine: si è scoperto successivamente che i custodi non erano al loro posto davanti ai monitor delle telecamere di sicurezza. Il Mattino evidenzia che le microcamere degli investigatori registrarono le condotte non corrette dei dipendenti, tra chi andava al bar e chi a fare una passeggiata fuori dal perimetro del monumento, o ancora chi si allontanava in macchina.

DIRETTORE REGGIA DI CASERTA: “COMBATTERE PATOLOGIE”

Sulla vicenda è intervenuto Mauro Felicori, direttore della Reggia di Caserta: “Non commento i provvedimenti che sono di competenza del Ministero. Ribadisco solo quanto già detto quando scoppiò la vicenda, ovvero che ‘quando una patologia viene accertata e combattuta è sempre una cosa positiva’”. Felicori ha poi evidenziato che i problemi legati alle presenze dei dipendenti “verranno superati quando saranno risolte le difficoltà di applicazione della piattaforma europea Web, sistema già adottato da diversi mesi: si tratta di un software che permette di controllare in maniera efficace le presenze, ma che va adeguato a una struttura complessa come la Reggia”. Dalla sparizione di una buvette e di due biciclette al licenziamento di sei “furbetti del cartellino”: una indagine nata per un furto di poco valore sfociata in una importante vittoria contro l’assenteismo.