Stelio Spadaro è morto: lo storico esponente della sinistra Giuliana è scomparso all’età di 84 anni a Trieste. Nato nel 1934 a Isola d’Istria, Spadaro è stato insegnante di storia e filosofia ed è stato uno dei protagonisti della trasformazione del Partito comunista in Partito democratico della Sinistra. Primo segretario del Pds nel 1991, abbandonò la sua funzione nel 1998, quando nacquero i Democratici di Sinistra. Come sottolineato dai colleghi de Il Piccolo, Stelio Spadaro è stato anche tra i promotori dell’operazione del 1993 che vide l’imprenditore Riccardo Illy alla guida del Comune di Trieste: una vera e propria svolta, dopo decenni di governo di Democrazia Cristiana e Lista per Trieste. Un punto di riferimento della Sinistra giuliana dunque, un innovatore che “ebbe un ruolo di primo piano nel percorso di rielaborazione delle controverse memorie delle tragedie avvenute nel Novecento al confine orientale”.
IL RICORDO DI PIERO FASSINO
Tramite Twitter, l’ex sindaco di Torino ed esponente del Partito Democratico Piero Fassino ha espresso cordoglio per la scomparsa dell’84enne: “Ci ha lasciato #StelioSpadaro, dirigente triestino @PCI, @DS, @PD. Esule istriano ha dedicato la sua vita a superare le ferite di un confine ingiusto e ad affermare le ragioni del dialogo e convivenza tra i popoli. Con affetto ne ricordiamo passione, lucidità, generosità, umanità”. Lungo e commovente il ricordo su Facebook di Roberto Consolini, che ha sottolineato: “Un insegnante poco conformista, come anticonformista e coraggioso è stato il dirigente politico: gli dobbiamo l’intuizione di aver aperto una stagione importante, con il sostegno a Riccardo Illy nella corsa a sindaco, che ha avviato quell’alleanza tra una sinistra deideologizzata e il civismo che ha saputo, soprattutto a livello locale, realizzare importanti esperienze di governo. Ricordo tante conversazioni con lui, anche durante il mio mandato di sindaco, ricche di consigli e di incoraggiamento. E ricordo che mi alzavo dal tavolino del caffè che fungeva da suo studio alla fine dei nostri incontri e, mentre me ne andavo dopo esserci salutati, venivo raggiunto spesso da un “ Te voio ben sa?””.