Vi abbiamo anticipato che è in corso a Foggia la marcia dei berretti rossi, ribattezzata così proprio in onore dei braccianti e dell’indumento solitamente utilizzato nei campi agricoli durante il lavoro. La manifestazione è stata organizzata dal’Usb e precede di qualche ora l’iniziativa sostenuta da Cgil, Cisl e Uil e altre associazioni per ricordare i sedici braccianti morti negli ultimi giorni per le strade pugliesi. Due incidenti stradali analoghi che hanno fatto montare la rabbia: per le strade di San Severo, direzione Foggia, gli slogan più utilizzati sono “basta morti sul lavoro” e “mai più schiavi”. Una guerra al caporalato e contro lo sfruttamento della manodopera. Presente anche il noto attivista sindacale e sociale Aboubakar Soumahoro, che è stato tra i promotori dello sciopero di oggi e del corteo di protesta. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
USB CONTRO CONTE E SALVINI
Nuova incidente stradale a Foggia: un tir si è scontrato contro un furgone carico di braccianti, dodici di lro hanno perso la vita. Una nuova tragedia, dunque, con il conducente Rocco Abate che ha ripercorso ai microfoni dell’Ansa quanto accaduto: “Stanotte non ho chiuso occhio. Via via i dolori delle ferite crescono e, con i dolori, anche la consapevolezza di quello che è successo. Ma è stata una tragedia inevitabile, vista la dinamica”. L’uomo ha riportato alcune lesioni alle costole sul lato sinistro e contusioni a piede, ginocchio e spalla, ed ha sottolineato sull’autista del furgone: “Al 99,99% dormiva. Non può essere stata una distrazione momentanea perché il furgone ha camminato spostandosi verso di me per 15-20 secondi, a velocità credo sostenuta, considerando il terribile impatto che ha distrutto anche il mio tir”.
Nel frattempo è iniziata la marcia dei berretti rossi organizzata dall’Usb dell’ex ghetto di Rignano, in provincia di Foggia: una iniziativa per i diritti dei braccianti impegnati quotidianamente nelle campagne. E non mancano gli attacchi al Governo: “Ci sono voluti 16 braccianti morti in 48 ore perché il governo decidesse di muoversi: il presidente del Consiglio Conte in visita a Foggia se fosse un parlamentare eletto si potrebbe dire che è attento al suo collegio. Salvini pure, ma con la divisa da sceriffo a presiedere il Comitato per l’ordine e la sicurezza. Di Maio invece lancia un concorso straordinario per l’assunzione di ispettori del Lavoro”, si legge in una nota dell’Usb. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
POLEMICA SUI CORPI A TERRA PER ORE
La questione dei braccianti morti a Foggia alimenta le polemiche e non solo per quanto accaduto prima dei decessi. Come si può leggere su FanPage pare infatti che i cadaveri dei braccianti siano stati lasciati per ore a terra abbandonati senza pietà. Dopo lo scontro tra un furgone e un tir nel pomeriggio sono stati abbandonati letteralmente in mezzo alla strada fino a buona parte della serata. Questo ha costretto a una riflessione anche morale per la mancanza di rispetto totale nei confronti delle persone che hanno perso la vita. Ma di chi è la colpa? Perché i corpi non sono stati rimossi immediatamente? Eppure vigili del fuoco e soccorritori hanno effettuato il loro dovere in tempo, riuscendo a portare in salvo anche quelli che erano sopravvissuti dal terribile incidente. FanPage ha però documentato in maniera precisa come i dodici braccianti agricoli morti siano stati abbandonati a lungo a terra, alzando di certo un polverone. (agg. di Matteo Fantozzi)
VERTICE COL PREMIER CONTE
Se il Premier Giuseppe Conte ha spiegato che dietro i due incidenti che hanno portato alla morte di diversi migranti impiegati come braccianti “non c’è alcuna dignità ma solo lavoro sfruttato” e che il Governo dovrà operare affinché questo non accada più, Matteo Salvini ha fatto la sua comparsa a Foggia in una veste insolitamente conciliante nel vertice convocato presso la Prefettura del capoluogo pugliese e, dopo aver teso simbolicamente la mano ai migranti (“Aiutiamoci”) ha spiegato quale saranno le direttrici del suo intervento da Ministro dell’Interno: “Svuoteremo progressivamente i ghetti” ha detto il leader del Carroccio, aggiungendo che in una società avanzata non è possibile che esistano ancora e che per fare questo “sono a disposizione già alcuni milioni di euro per superare la fase emergenziali. “Ho detto ai ragazzi sfruttati che il Ministro è al loro fianco” ha detto Salvini a proposito della vicenda che al momento vede la Procura locale indagare non solo in merito all’incidente che è costato la vita ad alcuni braccianti ma pure in merito al fatto che i migranti fossero in mano a dei caporali che li sfruttavano. (agg. di R. G. Flore)
NUOVA STRAGE DI BRACCIANTI A FOGGIA: LA RICOSTRUZIONE
SALVINI, “MAFIA AIUTATA DA IMMIGRAZIONE FUORI CONTROLLO”
Matteo Salvini è arrivato a Foggia per il vertice in prefettura dopo i due incidenti in cui sono morti complessivamente sedici braccianti agricoli stranieri. Il vertice segue l’incontro, sempre in prefettura, con il premier Giuseppe Conte. Entrambi hanno incontrato una delegazione di migranti. Salvini parlando con i migranti, prima di farsi alcune foto insieme, ha detto loro «aiutiamoci reciprocamente». Per il leader della Lega comunque il problema del caporalato è strettamente legato all’emergenza dei migranti. «Questi episodi ci dicono che l’immigrazione fuori controllo aiuta la mafia. Se non ci fossero disperati da sfruttare, sarebbe complicato per loro fare affari. Aver ridotto gli sbarchi forse riduce anche la possibilità di fare affari alla criminalità organizzata», ha dichiarato in conferenza stampa. L’idea è che combattendo gli sbarchi si riducono questi problemi. D’altra parte ha garantito la crescita dell’organico: «La Polizia ha fatto tantissimi controlli, ma 116 uomini sono pochi, non possono fare miracoli». E per questo chiede un intervento normativo.
FOGGIA, BRACCIANTI MORTI: APERTE DUE INCHIESTE
«La politica ha abbandonato la provincia di Foggia». Così Matteo Salvini nella conferenza stampa dopo il vertice in prefettura. Intanto la procura ha aperto un’inchiesta sul caporalato: si indaga per verificare se i braccianti morti fossero nelle mani dei caporali. Sono due, dunque, le indagini aperte. «Una riguarda l’incidente stradale, per capire la dinamica e tutto ciò che può averlo causato, anche se c’è da dire che in entrambi i casi sono morti i due autisti dei pullmini sui quali erano stipati i poveri migranti. L’altra indagine è stata avviata sul caporalato», ha dichiarato il procuratore capo Ludovico Vaccaro. Inoltre, si sta cercando di individuare le aziende in cui gli immigrati hanno lavorato «per verificare anche le eventuali condizioni disumane in cui lavoravano. Si stanno verificando gli orari, per vedere da che ora a che ora hanno lavorato, capire se c’è stato sfruttamento ed intermediazione».