Il Comune di Roma ha capito come risolvere il problema delle buche stradali. Ha deciso di affidare la loro riparazione ai detenuti. È stato lanciato il progetto “Mi riscatto per Roma” realizzato da Autostrade, ministero della Giustizia e, appunto, Comune di Roma. Prevede la formazione di 15 detenuti tra quelli a bassa pericolosità e pene ridotte che dovranno occuparsi della manutenzione delle strade con interventi di pulizia delle caditoie, riparazioni delle buche a caldo e ripasso delle strisce pedonali, in particolare nel centro storico. Il protocollo, presentato oggi in Campidoglio, permetterà ai detenuti di avere un attestato professionale e darà loro la possibilità di essere inseriti nel mondo del lavoro. «L’anno scorso la sperimentazione è avvenuta sul verde di Roma, che ha aree verdi per oltre 40 milioni di chilometri quadrati, con lo sfalcio, il taglio dell’erba e il ripristino dei parchi», ha dichiarato la sindaca della Capitale, Virginia Raggi. Da qui l’intenzione di ampliare il progetto.



MINISTRO BONAFEDE: “MODELLO DA ESPORTARE”

Dopo la sperimentazione sul verde di Roma, ci si concentrerà sulle strade, in particolare sulla segnaletica orizzontale, sulla pulizia delle caditoie e dei tombini. «Riteniamo che questo porti benefici non solo alla città di Roma, ma anche ai romani e ai detenuti in primis, che possono ritornare nella loro città con un rapporto di rispetto», ha dichiarato la sindaca Virginia Raggi nella conferenza stampa di presentazione del progetto. I primi interventi interesseranno le strade adiacenti al penitenziario di Rebibbia. Autostrade per l’Italia fornirà gratuitamente la formazione, inoltre verranno testate nuove smart Technology in collaborazione con Google e Pirelli per fornire informazioni sul manto stradale e pianificare così la manutenzione delle strade. «Continueremo ad investire su questo tipo di progetti, è un punto di partenza prestigioso e chiederò agli altri sindaci d’Italia di portare avanti questo tipo di iniziative. Ho intenzione di mettere su una task force proprio per estendere queste pratiche virtuose», ha annunciato il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede.

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