Non si interrompono le ricerche della piccola Iuschra, scomparsa nel nulla sull’altopiano di Cariadeghe lo scorso 19 luglio, mentre era in gita con il Grest della Fobap. A Serle le operazioni di ricerca proseguono incontrastate senza tuttavia portare a nessun risultato apprezzabile. Il padre della bambina Md Gazi Liton, anche in assenza di buone notizie non si arrende e ogni giorno, da ormai oltre una settimana, sale su un autobus e raggiunge un luogo differente camminando per chilometri alla ricerca di un piccolo indizio, fino ad arrivare persino a Desenzano del Garda. L’uomo ha una teoria ben precisa ed una ipotesi agghiacciante che in qualche modo però rappresenta anche una sorta di speranza: “Forse è caduta da qualche parte, forse qualcuno l’ha rapita? Voglio sapere dov’è”, ha detto intervistato dalla trasmissione di Rai1, La vita in diretta. Un’ipotesi, quella del rapimento, che però non sembra trovare alcuna conferma anche alla luce dell’assenza di elementi di supporto. Ma allora, dov’è la piccola Iuschra, una composta bambina di 11 anni, autistica, letteralmente inghiottita nel nulla?
NUOVO APPELLO DISPERATO DEL PADRE
Il papà di Iuschra, Md Gazi Liton, con gli occhi lucidi e la paura di non poter più riabbracciare la sua bambina, anche oggi a La vita in diretta ha voluto lanciare l’ennesimo appello disperato: “Chiedo a chiunque abbia potuto vedere mia figlia, sentire qualcosa, di chiamare per favore il 112 o anche noi”. Lo dice nel suo italiano incerto ma quanto basta per far arrivare dritto, forte e chiaro, il suo messaggio di aiuto. L’uomo ha quindi descritto ancora una volta la piccola: “una bambina autistica ma molto intelligente, le piace vestirsi in modo colorato e truccarsi ma anche indossare orecchini e collane”, dice. Infine, prima di congedarsi, il papà ha voluto destinare un pensiero di speranza: “Vorrei riabbracciare mia figlia”, ha concluso. La famiglia della piccola si era già rivolta nei giorni scorsi alle autorità affinché potessero riprendere le ricerche ma fino ad oggi le operazioni compiute non sarebbero servite a nulla se non ad ampliare l’ansia e il tormento dei suoi genitori.