Emerge il racconto di un testimone a meno di 24 ore da quanto accaduto a Canneto sull’Oglio, in provincia di Mantova, nella serata di ieri. Una badante polacca ha ucciso una donna in un museo, accoltellandola, per poi ferire altre tre persone, fortunatamente nessuna in gravi condizioni. La Rai ha intervistato un collega della vittima, un uomo che lavora al Museo Civico di piazza Gramsci, dove si è verificato l’omicidio: «Ho sentito delle urla – racconta il testimone – ero di servizio al piano superiore poi siamo corsi immediatamente giù per vedere cosa stesse succedendo e abbiamo quindi chiamato i soccorsi. Quindi siamo scesi in piazza per dare una mano, poi la gente è riuscita a bloccare la signora. La vittima era una dipendente comunale – ricorda il collega – dava una mano, era anche una guida museale, una brava persona che lavorava qui da tanti anni. Un altro volontario – conclude – ha preso tre coltellate alla schiena, adesso sta bene ma se l’è vista brutta». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
COME UN FILM DELL’ORRORE
Come in un film dell’orrore quanto accaduto ieri sera in quel di Canneto sull’Oglio in provincia di Mantova. Come vi abbiamo già raccontato, una donna di 58 anni armata di due coltelli ha aggredito quattro persone nei pressi del Museo Civico, uccidendone una e ferendo le altre tre. Si è poi scoperto che la badante polacca soffriva di problemi psichici e già durante la sera precedente aveva rischiato di fare seriamente del male: come riferito da diversi organi di informazione online, infatti, la polacca aveva aggredito una donna che stava prendendo delle sigarette ad un distributore automatico sito in quel di piazza Garibaldi; fortunatamente la vittima se l’è cavata senza alcuna ferita, prendendo ad ombrellate la polacca e sfuggendo. La donna si trova ora in carcere con gravissime accuse a suo carico, a cominciare da quella di omicidio volontario. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
“ECCO COME SONO INTERVENUTO”
Una giornata che i cittadini di Canneto sull’Oglio, in provincia di Mantova, non si dimenticheranno per diverso tempo quella di ieri: una donna di origini polacche di 58 anni, ha accoltellato a morte una signora presso il museo civico, per poi ferire altre tre persone, prima di essere fermata dalle forze dell’ordine. A riuscire a intervenire, bloccando definitivamente la furia omicida dell’assassina, è stato il comandante della polizia municipale di Asola Marco Quatti. Si trovava fuori servizio e stava andando a trovare il padre presso la casa di riposo dinanzi al museo, quando ha assistito alla scena ed ha deciso di fare la propria parte: «Teneva in mano due coltelli da macellaio – le parole del vigile riportate dall’edizione online del quotidiano La Repubblica – e mi veniva incontro. Io le dicevo ‘mettili giù’ – ha proseguito il suo racconto Quatti – e lei mi urlava ‘vai via’, finché non si è avvicinato un mio amico in bici e io le ho lanciato la bici sulle gambe, disorientandola. Un’altra persona le ha dato una bastonata sulla mano, poi le ho dato un calcio sulla pancia e lei ha mollato i coltelli e poi è stato facile immobilizzarla». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
FOLLIA A CANNETO
Pomeriggio di follia a Canneto sull’Oglio, comune di quattromila abitanti in provincia di Mantova. Una donna di 58 anni, Barbara Chmurzynska, ha accoltellato più persone all’interno e all’esterno del Museo Civico. La badante ha attaccato la segretaria del museo, deceduta dopo essere stata trasportata d’urgenza in ospedale per la gravità dei fendenti ricevuti. Poi si è precipitata verso l’esterno dell’edificio, aggredendo prima un ragazzo e poi altre due persone, una donna invalida in carrozzina spinta dal figlio. L’accoltellatrice, evidentemente in preda ad un raptus, è stata bloccata da varie persone. Decisivo l’intervento del comandante dei vigili urbani che prima le ha tirato contro una bicicletta verso le gambe per farla cadere, poi con una bastonata sulla mano è riuscito a disarmarla e atterrarla. Stando a quanto riportato da Rainews, pare che Barbara Chmurzynska in passato avrebbe accusato problemi psichici tanto da essere seguita dai servizi sociali del Comune. «Aveva gli occhi fuori dalle orbite», ha dichiarato il comandante dei vigili urbani di Asola, Marco Quatti, in merito alle condizioni in cui è stata trovata la badante polacca che pare già in mattinata avrebbe tentato l’aggressione di alcuni passanti. (agg. di Silvana Palazzo)
RAPTUS DELLA BADANTE, UNA VITTIMA
Si chiama Barbara Chmurzynska, la badante polacca di 58 anni residente a Canneto (Mantova) da pochi mesi che oggi pomeriggio è entrata nel museo civico come una normale turista e che ad un certo punto ha iniziato ad urlare frasi sconclusionate aggredendo con due grossi coltelli da cucina chiunque gli capitasse a tiro. A riportarlo è La Gazzetta di Mantova, sottolineando come la donna, arrestata con l’accusa di omicidio e lesioni volontarie dovrà rispondere di un bilancio pesantissimo. In primis la morte della bibliotecaria volontaria del museo, Paola Beretta, dipendente comunale morta sul colpo dopo essere stata raggiunta da un fendente sotto il costato. Ma il bilancio di questo raptus omicida inspiegabile avrebbe potuto essere ben peggiore: se l’è cavata il 30enne Davide Malinverni, volontario della Protezione Civile che al museo stava andando per salutare alcuni amici, nonostante sia stato colpito tre volte alla schiena, sotto l’ascella e ad un braccio. Così come è stato dichiarato fuori pericolo Antonio Barisani, 65 anni, trasferito in elicottero all’ospedale di Brescia e finito sotto i colpi della badante polacca mentre era intento a spingere la madre sulla sedia a rotelle. (agg. di Dario D’Angelo)
MORTA BIBLIOTECARIA MUSEO
Un vero e proprio raptus, è quello che ha colto una donna di 58 anni che nel museo civico di piazza Gramsci a Canneto, Mantova, ha accoltellato a morte la bibliotecaria, Paola Beretta, lasciandola priva di vita in una pozza di sangue. La signora, una badante di origini polacche da poco in città, secondo quanto riportato da La Gazzetta di Mantova avrebbe poi tentato di dare seguito alla sua furia omicida: prima accoltellando all’uscita del musero un ignaro ragazzo di 30 anni che stava andando a salutare alcuni amici, poi ferendo di striscio un signore di 66 anni che stava spingendo la carrozzina della madre. L’attentatrice, dopo aver fatto cadere la donna sulla sedia a rotelle, ha tentato di infierire anche sull’uomo, che è però riuscito a respingerla da terra difendendosi a calci. La badante è stata finalmente bloccata dai passanti che le hanno prima lanciato addosso una bici e poi l’hanno atterrata con una bastonata. Tra i feriti, il più grave è il 30enne, colpito da 3 coltellate: trasportato in elicottero in ospedale, non sarebbe in pericolo di vita. (agg. di Dario D’Angelo)
DONNA ACCOLTELLA PASSANTI A MANTOVA
Ore di paura a Canneto sull’Oglio (Mantova) dove una donna, una badante polacca, per ragioni ancora da chiarire ha accoltellato dei passanti ferendo gravemente una donna che, stando a fonti non ufficiali riportate da La Voce di Mantova, sarebbe poi deceduta. Sempre lo stesso portale sottolinea come i fatti, verificatisi alle ore 17:30 di oggi, sabato 1 settembre 2018, avrebbero preso le mosse con l’ingresso della straniera all’Ecomuseo. E proprio all’interno di quest’area la badante polacca avrebbe accoltellato la prima vittima, quella poi rivelatasi più grave, ma la sua azione sarebbe continuata anche all’esterno, in piazza Gramsci, dove ad essere raggiunte dai suoi fendenti sarebbero state almeno altre 2 persone prima che la donna, in seguito ad una colluttazione, venisse finalmente tratta in arresto.
PERSONALE MUSEO SOTTO CHOC
Un evento evidentemente fuori dall’ordinario quello verificatosi alle 17:30 di oggi a Canneto sull’Oglio, Mantova, dove una badante polacca ha accoltellato i passanti uccidendo una donna e ferendone diverse. Secondo quanto riferito da La Stampa, la signora dell’est avrebbe agito “probabilmente in preda ad un raptus” nel museo civico di piazza Gramsci che ospita la collezione del giocattolo storico. E proprio il personale del museo, stando al quotidiano torinese, sarebbe tuttora sotto choc per quanto accaduto davanti ai propri occhi. Sul luogo dell’aggressione in pochi minuti sono accorsi gli uomini e le donne delle forze dell’ordine, che hanno blindato il paese e fermato la donna. A bloccarla materialmente, da quel che si apprende, sarebbe stato il comandante della polizia municipale di Asola. Sul posto anche elicotteri e mezzi di soccorso.