Una maestra del centro Malaguzzi di Reggio Emilia è indagata per maltrattamenti ed è stata sospesa per sei mesi dall’insegnamento. Tirava i capelli ai bambini, li prendeva per il collo e li tempestava di pizzicotti così forti che sulla pelle comparivano i lividi. I maltrattamenti della donna, 55 anni, sarebbero avvenuti durante la scorsa primavera. La notizia delle indagini dei carabinieri della caserma di Santa Croce e del nucleo operativo della compagnia di Reggio, coordinate dal sostituto procuratore Stefania Pigozzi, ha fatto scalpore in città perché la scuola è simbolo dell’eccellenza reggiana nelle scuole d’infanzia. All’interno del centro Malaguzzi c’è la sede Reggio Children, istituzione che si occupa di educazione dell’infanzia. La maestra è stata subito allontanata e, fa sapere il Comune, le è stato sospeso anche lo stipendio. I maltrattamenti, come riportato dal Resto del Carlino, sono stati accertati attraverso intercettazioni audio e video.
MALTRATTAMENTI SU BAMBINI: MAESTRA D’ASILO SOSPESA
La maestra indagata e sospesa per maltrattamenti si rivolgeva ai bambini di una sezione del Ramazzini con atteggiamento rabbioso e toni minacciosi. Li strattonava violentemente, li afferrava per il collo o tirando loro i capelli, li rovesciava con rabbia dalla brandina su cui si sdraiavano per il riposino pomeridiano, li stringeva forte e dava pizzicotti a braccia e gambe provocando anche dei lividi. Questo quanto accertato dalle intercettazioni audo e video disposte dalla procura. I bambini venivano apostrofati con frasi del tipo «piangi pure… non mi interessa sentirti piangere», incutendo paura e disagio nei piccoli. Le indagini sono partite dalla denuncia di una mamma da cui, come riportato dal Resto del Carlino, si desumeva che la figlia minore fosse stata vittima di maltrattamenti. Il Comune dal canto suo ha comunicato l’allontanamento immediato dell’insegnante e di aver avviato «un proprio procedimento disciplinare relativo alla persona interessata: si è provveduto alla sospensione della persona dall’esercizio dell’insegnamento in ogni scuola e alla sospensione dell’erogazione dello stipendio».