Continua a morire la gente in mare in Libia. Nuovo bilancio drammatico: cento morti a inizio mese, tra loro venti bambini. Continuano i naufragi al largo delle coste africane e questa notizia arriva dopo l’altro evento drammatico registrato a fine giugno: una barca che trasportava un centinaio di migranti è affondata a est di Tripoli. In quell’occasione è stato provvidenziale l’intervento della Guardia Costiera della Libia, che ha potuto salvare almeno sedici superstiti. Rinvenuti i corpi senza vita di tre bambini annegati, che secondo i testimoni avevano tutti “meno di un anno”. Un naufragio che è stato causato dalle crepe nello scafo, con il motore dell’imbarcazione che è andato a fuoco. E soprattutto i migranti erano troppi per le possibilità del barcone. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
“USTIONI CHIMICHE ESTESE”
Nuova tragedia in mare: secondo quanto riportato da Medici Senza Frontiere, lo scorso 1 settembre 2018 oltre cento persone sono morte in un naufragio al largo delle coste della Libia. Tra le vittime ci sarebbero venti bambini, tra cui due piccoli di appena diciassette mesi. Vi abbiamo riportato il drammatico racconto di uno dei superstiti, con Msf che poco fa ha aggiunto su Twitter: “Secondo testimonianze +100 persone sono morte in #naufragio al largo della #Libia il 1/09. Sopravvissuti sono stati portati a Khoms, est di #Tripoli, altri intercettati dalla guardia costiera libica. Abbiamo fornito assistenza: alcuni di loro avevano ustioni chimiche estese”. I migranti erano a bordo di due gommoni secondo una prima ricostruzione e provenivano da diversi Paesi: Sudan, Mali, Nigeria, Camerun, Ghana, Libia, Algeria ed Egitto. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
MIGRANTI, OLTRE 100 MORTI AL LARGO DELLA LIBIA
Medici Senza Frontiere ha annunciato che un naufragio sulla costa della Libia di un barcone di migranti, avvenuto lo scorso 1 settembre, ha provocato circa 100 vittime. Una terribile tragedia avvenuta prima dell’arrivo dei soccorritori europei: l’allarme era già stato lanciato ma i soccorritori hanno trovato la barca già naufragata. Tra le vittime ci sarebbero anche 20 bambini, dei quali due di età inferiore ad un anno e mezzo. Solo due corpi sono stati recuperati, particolarmente drammatica la testimonianza di un sopravvissuto: “Il primo gommone si è fermato per un guasto al motore, mentre il nostro ha continuato a navigare ma ha cominciato a sgonfiarsi verso l’una del pomeriggio. Eravamo 165 adulti e 20 bambini.“
IMBARCAZIONE CAPOVOLTA, INUTILI I SOCCORSI
Di etnie e nazionalità molto diverse gli occupanti della barca naufragata: egiziani, sudanesi, ghanesi, maliani, camerunensi, nigeriani, algerini ed anche libici che erano partiti direttamente dalla costa, naufragando poco dopo. Al momento del naufragio, sempre secondo il racconto di chi è riuscito a scampare alla furia del mare: “Il telefono satellitare ci ha mostrato che non eravamo lontani da Malta. Abbiamo chiamato la guardia costiera italiana e mandato le nostre coordinate, chiedendo assistenza mentre le persone cominciavano a cadere in acqua. Ci hanno detto che avrebbero mandato qualcuno. Ma il gommone ha cominciato ad affondare. I soccorritori europei sono arrivati in aereo e lanciato zattere di salvataggio ma eravamo già in acqua e la barca già affondata e capovolta. Se fossero arrivati prima, molte persone si sarebbero potute salvare“. Con oltre 100 persone accertate che hanno perso la vita, i superstiti non sarebbero più di 55/60.