La Bocconi di Milano tra le migliori università del mondo: è questo quanto emerso da una classifica pubblicata oggi sulle pagine del Financial Times e nella quale l’ateneo milanese compie un salto dal decimo al sesto posto (su 100 posizioni), ponendosi così tra le eccellenze in ambito universitario mondiale. A rendere possibile questo primato, alcuni elementi fondamentali come la crescita della internazionalizzazione per quanto riguarda studenti e docenti, ma anche la totale assistenza all’inserimento nel mondo del lavoro di laureandi e laureati ed ovviamente i progressi in termini professionali e di salario che la frequentazione ai corsi dell’ateneo garantiscono. Dopo il corso in Finanza, anche la laurea magistrale in International management si è confermata ai vertici dell’importante classifica internazionale. Il salto di ben quattro gradini rispetto al passato ha rappresentato per la Bocconi di Milano un traguardo che ha inorgoglito non poco il Rettore dell’ateneo, Gianmario Verona, che ai microfoni del Tg5 ha commentato: “E’ un risultato straordinario che è figlio di uno sforzo corale del nostro corpo docenti di altissima qualità e del personale amministrativo che cerca di erogare servizi che aiutino i nostri studenti a immettersi il più velocemente possibile nel mercato del lavoro”.
UNIVERSITÀ BOCCONI DI MILANO: 100% DEI LAUREATI HA UN LAVORO
Secondo quanto emerso, il 100% degli studenti laureati nel corso di International management della durata di due anni e che segue quello triennale, a distanza di tre mesi dal termine degli studi ha già un posto di lavoro. Come evidenzia il Tg5, ciò è reso possibile grazie ad una serie di importanti fattori, a partire dai numerosi eventi organizzati all’estero – tra Parigi e Shangai – dove solitamente vengono organizzati incontri tra aziende e studenti. Importante anche l’assistenza fornita a laureandi e laureati da parte della stessa Bocconi che arriva a trovare un lavoro su misura per ciascun giovane che ha appena terminato il corso di studi presso l’Ateneo milanese. La classifica realizzata e pubblicata oggi tra le importanti pagine del Financial Times si basa per il 50% sulle interviste degli studenti che hanno lasciato le università da tre anni e per il restante 50% su indicatori che si basano sulle caratteristiche dei vari istituti e sui loro programmi. Nel questionario ai laureati di tutto il mondo ha un peso determinante il salario percepito a distanza di tre anni dalla laurea. In merito a quello di chi esce dalla Bocconi si parla di 77 mila dollari, circa 66.400 euro lordi all’anno. Uno stipendio certamente di tutto rispetto ma di gran lunga inferiore a quello della svizzera University of St. Gallen, stabilmente al primo posto del Ft global master in management. In questo caso il salario raggiunge quasi i 109 mila dollari annui.