Secondo il senatore Pillon, autore della riforma, l’applicazione di essa garantirà un minor ricorso al contenzioso giudiziario, riducendo enormemente i costi economici e soprattutto sociali per le famiglie e per le centinaia di migliaia di minori coinvolti ogni anno”. Ma non si fa cenno ai costi inevitabili per il mediatore che dovrà occuparsi delle cosiddette “coppie conflittuali” quelle che non riescono a accordarsi come prevede la riforma soprattutto nella condivisione paritetica (ugual tempo) dei figli. Un costo da aggiungere a quello degli avvocati ovviamente (Agg. Paolo Vites)
RIFORMA DELL’AFFIDO
Secondo la segretaria di Possibile, Beatrice Brignone, la riforma dell’affido condiviso «è un altro colpo ai diritti delle donne, l’introduzione di una ulteriore dose di macchiamo nella società italiana. La cancellazione dell’assegno per i figli separati, cosiddetto di mantenimento, è vergognosa e pericolosa». In realtà, come spiegato dallo stesso Pillon, «Spese non saranno al 50%, ma divise per capitoli di spesa, suddivise in base al piano genitoriale e attribuite a ciascuno dei genitori in base a criteri di proporzionalità; verranno pagate direttamente le spese necessarie per il figlio e verranno disinnescate criticità che sorgono spesso sul tema del mantenimento». Nel testo non vengono affrontare le relazioni tra due coniugi, così come rimane invariato l’assegno coniugale: «interessano solo se hanno una ricaduta sul minore», spiega il firmatario della Lega. Ancora negativa la Brignone che attacca il Governo: «il livello di disuguaglianza tra donne e uomini è abissale. I numeri delle violenze domestiche sono una emergenza sociale e addirittura i bambini non sono al sicuro neanche durante i colloqui protetti». (agg. di Niccolò Magnani)
GLI ESPERTI: “UNA FOLLIA, COSÌ INDIETRO DI DECENNI”
Non sono pochi gli esperti di diritto famigliare, politiche della famiglia e anche psicoterapeuti che guardano al ddl Pillon come un qualcosa di avverso, tutto l’opposto al tentativo di “rivoluzionare” un sistema che fino ad oggi non si può certo dire abbia funzionato alla perfezione. Dal punto di vista politico, il testo sarebbe da migliorare per i parlamentari di Forza Italia, che hanno presentato un loro ddl con Alessandra Gallone prima firmataria: «È un obbrobrio giuridico», sentenza Francesco Giro (FI), mentre l’avvocato esperto del diritto di famiglia, Cesare Rimini, parla di «autentica follia, ogni caso è diverso dall’altro e non si può usare una schedina precompilata». Da ultimo, durissimo l’intervento della psicoterapeuta Maddalena Cialdella: «il ddl ci porta indietro di decenni!». L’iter intanto avanza in Senato, con la difesa strenua del suo firmatario Simone Pillon: «Con la nostra riforma, le istanze del minore saranno punto fermo e bussola nella complicata gestione che una separazione comporta. Tempi paritetici di frequentazione, lotta a ogni rifiuto genitoriale, mediazione qualificata per le coppie che non siano capaci di trovare da sole un accordo». (agg. di Niccolò Magnani)
IL MONITO DI MARA CARFAGNA
La vicepresidente della Camera dei Deputati, Mara Carfagna, nonché esponente di Forza Italia, ha lanciato un monito riguardo la legge presentata in Senato che rivede le leggi sull’assegno di mantenimento nei divorzi: un cambiamento che la Carfagna si augura non penalizzi eccessivamente le donne, soprattutto al Sud: “Mi auguro che la legge tenga conto del fatto che oggi in Italia solo una donna su due lavora, che in alcune aree del Mezzogiorno questa percentuale è ancora più bassa e che molte perdono il lavoro proprio quando nasce il primo figlio. La ‘bigenitorialità perfettà prevista dalla proposta di legge della maggioranza potrebbe dunque trasformarsi in una morsa per migliaia di madri già in difficoltà e ripercuotersi inevitabilmente sulla vita dei figli. Ecco perché sarebbe opportuno perfezionare il testo nell’interesse esclusivo dei bambini.” (agg. di Fabio Belli)
IL RUOLO DEL MEDIATORE
Cambiano le leggi sul divorzio con il Senato che sta lavorando alla cancellazione dell’assegno di mantenimento. Diventa a questo punto davvero importante la figura del mediatore. Il ddl fissa infatti una nuova durata massima di mediazione tra l’ex coppia in termine di sei mesi. Inoltre gli incontri con il mediatore da ora saranno a pagamento rispetto a quanto accadeva in precedenza. Da capire meglio e approfondire poi è la “bigenitorialità perfetta” con il “doppio domicilio per il minore“. Ci muoviamo a grandi passi verso il futuro con delle novità che sicuramente vogliono tutelare tutti con maggiore equilibrio rispetto al passato. Sarà molto importante però cercare anche di informare i cittadini per fargli capire al meglio come comportarsi qualora si dovessero ritrovare in queste condizioni di difficoltà. (agg. di Matteo Fantozzi)
RIFORMA DELL’AFFIDO
Il principio a cui si ispira la proposta di legge presentata al Senato in materia di divorzio da parte della Lega è quello della “bigenitorialità perfetta” e punterebbe a rimettere al centro della famiglia, seppur oramai divisa, la figura del padre che, secondo il senatore Simone Pillon, sarebbe oramai ridotto a un papà-bancomat e a cui spesso è reso difficile stare coi figli. Ad ogni modo, la proposta che oggi ha cominciato il suo iter parlamentare presso Palazzo Madama, e che rivedrebbe le norme contenute in un testo approvato nel lontano 2006, sta già facendo discutere e la rete Dire dei centri antiviolenza ha annunciato che darà battaglia contro il ddl, promettendo pure una grande manifestazione in quel di Roma il prossimo 10 novembre: entrando nello specifico, i testo di legge riscriverebbe di fatto la legge sull’affido condiviso, ispirandosi a un principio “fifty fifty” tra papà e mamme, cancellando inoltre l’assegno di mantenimento e prevedendo anche una doppia domiciliazione per i figli delle coppie divorziate. (agg. di R. G. Flore)
DDL SU “BIGENITORIALITA’ PERFETTA”
La proposta è della Lega, a nome del senatore Simone Pillon, e sta già facendo discutere anche se l’intento del ddl che approda a Palazzo Madama è quello di introdurre in Italia il principio della cosiddetta “bigenitorialità perfetta” tra marito e moglie in caso di divorzio, con la conseguente cancellazione dell’assegno di mantenimento: il progetto di legge prevedrebbe così la possibilità per i figli delle coppie che si lasciano di avere diritto al doppio domicilio e di poter trascorrere lo stesso tempo sia col papà sia con la mamma che dunque saranno tenuti anche alla equa divisione delle spese. Peraltro, la proposta arriva a poche ore di distanza dalla pubblicazione di alcuni dati in merito che certificano come in Italia negli ultimi tempi vi sia stato un vero e proprio boom di divorzi. Inoltre, se venisse approvata, la legge stravolgerebbe le norme introdotte nel 2006 sull’affido condiviso dei figli e sembrano andare nell’ottica di non colpevolizzare eccessivamente i papà che, a detta dello stesso Pillon, oramai sarebbero ridotti a dei “bancomat” o a “genitori della domenica”. (agg. di R. G. Flore)
“PUNIREMO FALSE VITTIME”
La proposta di legge della Lega in tema divorzio con la possibile abolizione dell’assegno di mantenimento sta facendo discutere. Presentata al Senato da Simone Pillon, avvocato specializzato in diritto di famiglia, il disegno di legge va incontro alle “lamentele di tantissimi genitori, distrutti dal fatto di vedere il proprio figlio al massimo due o tre ore al mese”. Intervistato da Vanity Fair, il senatore del Carroccio ha sottolineato: “Riferimento a padri-bancomat? Sì, ma anche alle madri, che hanno visto il loro figlio andare nelle mani del partner. Noi faremo in modo che il bimbo passi uguale tempo con entrambi”. E ha poi aggiunto: “Noi scriviamo che in caso di violenza domestica non ci può essere affido condiviso. Ma le dico di più: vogliamo punire tanto la violenza quanto le false accuse di violenza. A cosa mi riferisco? A quelle accuse fatte strumentalmente, usate come minaccia per ottenere la custodia del figlio e alienarlo dal partner. Come le puniremo? Se uno o una va a fare una denuncia falsa, calunniando il compagno, sarà trattato come un partner che fa violenza. Dovrà risarcire il danno e perderà la responsabilità genitoriale”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
SENATO CANCELLA ASSEGNO DI MANTENIMENTO?
Divorzio, proposta al Senato per cancellare assegno di mantenimento: parliamo del disegno di legge Pillon, firmato dalla Lega e che si ispira al principio di bigenitorialità perfetta. L’obiettivo del ddl è quello di riscrivere la legge del 2006 sull’affido condiviso dei figli dopo separazioni e divorzi: come sottolineato dal Corriere della Sera, la proposta ha iniziato l’iter a Palazzo Madama oggi, lunedì 10 settembre 2018, in commissione Giustizia ed è stata firmata anche dai senatorindrea Ostellari, Massimo Candura e Emanuele Pellegrini della Lega e Angela Anna Bruna Piarulli, Grazia D’Angelo, Elvira Lucia Evangelista, Mario Michele Giarrusso e Alessandra Riccardi del Movimento 5 Stelle. La novità principale riguarda la cancellazione dell’assegno di mantenimento, ma prende in considerazione anche l’istituzione del doppio domicilio per i minori e l’introduzione dell’obbligo della figura del mediatore familiare in caso di figli di minore età. Francesco Navarria, presidente dell’Associazione Paterfamilias, ha commentato a tal proposito: “L’associazione Paterfamilias di Catania approva e condivise la proposta di legge finalmente prevede una uguaglianza genitoriale e ritiene facilmente comprensibile anche lo stupore delle associazioni femministe”.
DIVORZIO, DDL AL SENATO
Con questo disegno di Legge, Pillon della Lega ha l’obiettivo di introdurre qualche modifica volta a rimettere al centro la famiglia e i genitori per quanto concerne le decisioni per i figli. L’assegno di mantenimento al genitore collocatario, per lo più la madre, verrà cancellato: sia a madre che padre spetterà metà del sostentamento. Il motivo? I figli avrebbero due case, doppio domicilio e tempo equamente diviso tra mamma e papà: non dovranno dunque trascorrere meno di dodici giorni al mese con entrambi i genitori, così da avere “un rapporto equilibrato e continuativo con entrambe le figure genitoriali”. Per quanto riguarda l’introduzione del mediatore familiare, invece, parliamo della figura volta a guidare gli ex coniugi nella gestione della separazione. Una mediazione di durata massima di sei mesi e gli incontri saranno a pagamento.