È un termine di cui avemmo volentieri fatto a meno di conoscerne il significato: fino a qualche tempo fa infatti sentire “stesa” non ci avrebbe detto nulla di che, da qualche mese invece la città di Napoli ha “fatto conoscere” il dramma di una mera guerra per il controllo del territorio da parte dei vari clan camorristi. È di ieri sera la nuova “stesa” – raid intimidatorio – che per fortuna non ha lasciato vittime o feriti ma che ha spaventato per l’ennesima volta la cittadinanza, anche in pieno centro del capoluogo partenopeo. Come riporta l’Ansa, «la Polizia di Stato ha recuperato 18 bossoli in piazza Mercato, dopo una segnalazione giunta ieri sera al 113. I colpi sono stati esplosi da sconosciuti intorno alle 21». Al momento sono vagliati i video della sorveglianza per capire se si possa risalire ai protagonisti della “stesa” camorrista di piazza Mercato: ricordiamo che questo termine indica nello specifico dei colpi sparati all’impazzata da giovanissimi membri di “neo-clan”. Lo fanno per segnare il territorio, per far capire che nuove leve stanno crescendo nella camorra e vogliono prendere il posto dei “vecchi clan”, decapitati da arresti e condanne dure da parte dello Stato.
IL SINDACO ATTACCA IL GOVERNO: “NON FA NULLA”
Le nuove cosche cercano così “visibilità” con il “mito” della camorra che si alza sempre più tra le giovani vite che in mezzo alla strada non fanno altro che imbattersi nella criminalità più bieca e “attrattiva” laddove “zoppica” una proposta educativa seria (da parte di famiglie e società) e un battaglia serrata da parte delle forze dell’ordine contro le continue “stese” in piena Napoli. «”Cosa fa il governo per rafforzare, ad esempio, la presenza delle forze di polizia nelle nostre strade? Ha rafforzato gli organici? Ha intrapreso misure concrete? Nulla», attacca a testa basse il sindaco Luigi de Magistris. Solo qualche giorno fa, va segnalato, era lo stesso primo cittadino che chiedeva maggiore autonomia, riaffermando la necessità una “Napoli città autonoma” con moneta propria e debito dallo stato cancellato; oggi però, sul fronte “stesa”, torna la richiesta di intervento del Governo, addirittura accusato di fare poco per la città di Napoli. «Vedo che alcuni parlamentari napoletani di M5S parlano come se fossero in campagna elettorale oppure all’opposizione del governo nazionale. Se volete che la sicurezza si consolidi a Napoli, come altrove, andate dal “vostro” ministro dell’Interno – scrive il sindaco in un post al veleno contro M5s, Lega e soprattutto Salvini – e ditegli di rafforzare le presenze delle forze di polizia, di fare concorsi, di acquistare autovetture, di pagare gli straordinari per avere più pattuglie in strada di notte».