Il livello dello scontro è sempre lo stesso, non cala e non diminuisce: l’idea che il Commissario Toti e il Governo nella parte grillina siano sempre più ai ferri corti durerà, pensiamo, almeno fino alla stabilizzazione di un piano certo per la demolizione e soprattutto per la ricostruzione. Per il Governatore, il piano è chiaro: costruire subito, intervenire per Genova e solo dopo pensare alla “guerra totale” contro Autostrade: lo ha ribadito ancora questa mattina, dopo gli screzi di ieri per le forti critiche piovute addosso dalla portavoce Liguria de Movimento 5 Stelle (qui sotto tutti i dettagli, ndr). «La ricostruzione in tempi rapidi del ponte Morandi di Genova è l’unico obiettivo importante, il resto è solo gazzarra inconcludente. Una serie di No da parte del Governo stanno facendo affondare Genova». Non solo, il Governatore attacca ironicamente Toninelli, spiegando «il Ministro mi insegue con i suoi tweet, si vede che non c’è la moglie a casa». 



2 DECRETI LEGGE: GOVERNO VS AUTOSTRADE

Il governo giallo-verde, ed in particolare l’ala del Movimento 5 Stelle, vuole fare piazza pulita eliminando Autostrade. Come riferisce l’edizione online de Il Secolo XIX, obiettivo di Di Maio, che è sempre stato uno dei fautori del pugno duro fin dalle prime ore post-tragedia Morandi, punta ad estromettere Aspi da tutta la rete nazionale, nonché dalla ricostruzione del ponte di Genova. L’iter burocratico non sarà affatto semplice, visto che Autostrade per l’Italia intende difendere con forza la propria posizione, ma il governo sta pensando ad un escamotage: un doppio decreto legge, uno per la revoca della concessione, e l’altro per la ricostruzione del ponte. Il dl sarebbe «l’unico strumento legislativo – si legge sull’edizione online del quotidiano ligure – capace di produrre l’effetto di diluire nel tempo il contenzioso che è alle porte». In tale modo si potrebbero evitare sospensive a breve di Tar e Consiglio di Stato, che il governo ovviamente teme. Il ministro del lavoro punta ad assegnare i lavori della ricostruzione del nuovo Morandi, senza la gara europea prevista, e soprattutto, vorrebbe assegnarli a Fincantieri. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



UNA MAIL “SOSPETTA”

La mail inviata da Autostrade il giorno del crollo del Ponte Morandi a Genova, indica come i consultenti chiamati a verificare la sicurezza del Ponte abbiano, di fatto, cambiato opportunisticamente versione in seguito alla tragedia. Un’indiscrezione che, se verificata, sarebbe inquietante. Ci sono infatti testimonianze e documenti che parlano di come Autostrade in diversi periodi precedenti al crollo avesse espresso perplessità e preoccupazione riguardo la condizione dei tiranti, mentre nella mail successiva al disastro si parla di problematiche connesse con il progetto originario del Ponte, prodotto da Morandi. I consulenti di autostrade precedentemente avevano parlato di sensori da inserire per riuscire a risolvere il problema di stabilità dei tiranti: due versioni in contrasto sulle quali ora gli inquirenti saranno chiamati a fare ulteriore luce, in una vicenda già tragica e oscura. (agg. di Fabio Belli)



PD ATTACCA MOVIMENTO 5 STELLE

Nel giorno in cui sono stati annunciati i nuovi sensori piazzati sui monconi (venerdì prossimo) e sono partiti i primi interrogatori in Procura a Genova, non si placano le polemiche sulla ricostruzione e il nodo ancora non risolto dello scontro Governo-Autostrade sul fronte concessioni. «Sono andato a Genova dopo il crollo del ponte e ho visto la tenacia e l’orgoglio della gente di Certosa, il quartiere diviso dopo la tragedia. Questo governo usa questa situazione per dividere il Paese anziché unirlo», attacca dalla Festa Nazionale dell’Unità di Ravenna il segretario dem Maurizio Martina. Mentre lo scontro tra Toti e Di Maio prosegue su diversi binari, tornare un attimo sui problemi concreti delle persone a Genova è forse opzione utile e preferibile: per tutte le persone genovesi che hanno visto danneggiarsi i propri veicoli nelle conseguenze del crollo Morandi, il Commissario Toti ha spiegato oggi in Regione «Stiamo avviando contatti con il Pubblico Registro Automobilistico per ottenere la rottamazione d’ufficio dei veicoli coinvolti, senza aggravio di spese per i cittadini. Questo ci consentirà di predisporre possibili misure di ristoro, da inserire nella Legge di stabilità regionale per l’anno 2019». Dal sindaco Bucci al Commissario, con tutta la Protezione civile locale, l’obiettivo è unico: «Stiamo mettendo in campo ogni provvedimento utile a migliorare la vita dei cittadini colpiti dal crollo di ponte Morandi». 

M5S VS TOTI: “MINA VAGANTE, GRAVI ATTACCHI AL GOVERNO”

«Toti sembra essere a tutti gli effetti una mina vagante, che risponde esclusivamente a comitati d’affari, a logiche personali e personalistiche. A tutti e a tutto, meno che al governo cui deve rispondere e che lo sta aiutando, e agli interessi del territorio»: Alice Salvatore torna sulla polemica contro il Governatore Toti, mostrando tutta la distanza ancora attuale tra l’amministrazione ligure e il Governo di sponda grillina. «Se Toti non perdesse tempo a imbastire tristi palcoscenici ma si occupasse dei suoi compiti di commissario all’emergenza, senza fare campagna politica continua, se lavorasse in silenzio e con abnegazione, probabilmente non si verificherebbero ritardi sciocchi e terribili», attacca ancora duramente l’esponente M5s dopo che il Commissario per l’emergenza a Genova aveva indicato e denunciato, “basta ritardi e polemiche su Autostrade, si ricostruisca subito”. In una intervista a Famiglia Cristiana, lo stesso Toti invita tutti alla calma per poter far finalmente risorgere Genova dall’incubo del crollo: «Capisco la sete di giustizia, ma la giustizia va esercitata con i giusti tempi. Ho piena fiducia nella procura di Genova. So che se ci saranno responsabilità queste saranno severamente punite. Tutte le istituzioni devono fare la propria parte,mettendo da parte le polemiche politiche. La città ha già sofferto molto e non è giusto unire a questa sofferenza una prolungata agonia». Sul fronte demolizione, oggi sono stati effettuati i primi sopralluoghi dei vigili del fuoco e delle aziende che dovranno installare i sensori sui monconi del ponte Morandi, a Genova: stando all’iter deciso dal Comune, «se le condizioni meteo lo permetteranno, venerdì 14 settembre potranno essere avviate le prime installazioni degli strumenti utili al monitoraggio» riporta l’Ansa.  

PRIMI INTERROGATORI IN PROCURA

Primo interrogatorio per il crollo del ponte Morandi. I magistrati stanno procedendo in tribunale a Genova, nell’ambito dell’inchiesta sulla tragedia. In Procura sta parlando in qualità di persona informata sui fatti Enrico Valeri, responsabile del coordinamento della viabilità di Autostrade. La notte del 14 agosto Valeri scrisse al Cesi, società di consulenza ingegneristica e strutturale chiedendo lo studio sul viadotto eseguito nel 2016. Secondo La Stampa, i magistrati potrebbero chiedergli cosa successe quella sera ma soprattutto chi gli diede l’ordine di contattare il Cesi. Si tratta di un interrogatorio che ha un valore investigativo importante. Dovrebbe permettere ai magistrati di circoscrivere con precisione cosa sia successo nella catena di comando di Autostrade nelle ore successive al crollo. E se ci sia stato qualche big di Autostrade – come ad esempio il direttore delle operazioni centrali Paolo Berti, il direttore della manutenzione Michele Don Ferri Mitelli o il direttore del primo tronco Stefano Marigliani – a chiedere a Valeri di contattare il Cesi o se sia stata una sua iniziativa personale. (agg. di Silvana Palazzo)

TOTI: “ANCHE MIT HA COLPE PESANTI”

Non si placa il livello dello scontro fra il Governatore Giovanni Toti e il Ministro Di Maio, e più in generale il Movimento 5 Stelle: dopo il nuovo “rilancio” del vicepremier M5s sulla nazionalizzazione delle Autostrade, il Commissario per l’emergenza del ponte Morandi replica durissimo «Se il Governo pensa in un rigurgito di centralismo della passata legislatura di fare una battaglia nazionale passando su Genova o imporre a Genova qualche ritardo pur di conquistare altri obbiettivi o di dettare l’agenda alle istituzioni locali siamo in un territorio opposto. Due anni per far partire l’infrastruttura è intollerabile e non succederà a Genova perché per farlo dovranno passare sulla mia faccia, sul mio corpo e su questa Regione». Non solo, per Toti l’appoggio del Governo è importante e prezioso, ma «Se le battaglie politiche nazionali legittime o non legittime, e non entro nel merito, dovessero ritardare anche di soli cinque minuti l’apertura di quel cantiere mi vedrebbero ferocemente contrario». Secondo la portavoce M5s Liguria, Alice Salvatore «Non è accettabile l’ultimatum che Toti si permette di dare al governo evocando o, peggio, minacciando una possibile ‘pioggia di ricorsi’ se solo qualcuno oserà mettere in dubbio il suo ruolo di commissario». Di contro, ancora Toti non usa mezzi termini quando afferma «Continuo ad essere contrario alle nazionalizzazioni, che non vuol dire che il governo non debba verificare il sistema delle concessioni e non solamente sul lato del concessionario società Autostrade, che ha certamente le sue colpe. Mi pare che anche il Ministero guidato da Toninelli abbia importanti responsabilità individuate dalla magistratura». 

SINDACO GENOVA: “DEMOLIZIONE ENTRO FINE MESE”

Il sindaco di Genova Marco Bucci ha annunciato in mattinata che il ponte Morandi verrà demolito entro fine mese: «Se ci danno tutte le autorizzazioni, i tempi tecnici per l’apertura del cantiere per la demolizione di quanto resta del ponte Morandi spero che a fine mese, prima settimana di ottobre si può cominciare la demolizione. Questo secondo le informazioni che ho disponibili a oggi». Intervistato invece a L’aria che tira, il vicepremier Di Maio non solo annuncia che il Decreto Salva Genova è quasi pronto in CdM, ma rilancia un nuovo capitolo dell’ennesima questione sulla nazionalizzazione di Autostrade. «Se parliamo di rimettere a gara le autostrade ci sono due possibilità: o tornano ad Autostrade ed è l’arte dei pazzi o ci facciamo colonizzare da un concessionario straniero. Quindi necessariamente devono tornare allo Stato, vogliamo chiamarla gestione pubblica e non nazionalizzazione?», spiega il Ministro del Lavoro che si dice «assolutamente d’accordo con Matteo Salvini. Anche nella mozione che abbiamo votato in Parlamento è prevista una gestione pubblica nel futuro». 

QUASI PRONTO IL DECRETO “SALVA GENOVA”

Il Decreto Salva Genova è quasi pronto, il problema è che il Governo è diviso nel contenuto e nel merito di quanto si propone alla città ligure per ripartire dopo l’orrendo crollo del 14 agosto scorso. Di Maio e Toninelli vorrebbero esautorare del tutto Autostrade per l’Italia, togliendo la concessione e non permettendo la presenza del board di Aspi nella ricostruzione del ponte Morandi. Ieri il vicepremier M5s ha promesso «brutte sorprese nei prossimi giorni per Autostrade per l’Italia», e questo fa pensare del tutto che il decreto Salva Genova possa contenere anche la sospensione della concessione di Aspi nel tratto del Morandi. Di contro però, con il sostegno a Fincantieri che resta per entrambi i partiti di Governo un’ottima scelta, v’è da segnalare la volontà della Lega di indirizzare il decreto più verso gli interventi diretti e di sostegno alla città di Genova nell’amministrare la fase di transito dal Morandi crollato al nuovo ponte firmato Renzo Piano. Come scrive oggi il Secolo XIX, «è in corso la mediazione della Lega, consapevole che un’azione del genere potrebbe aprire un grande contenzioso e ritardare la ricostruzione del viadotto con conseguenze esiziali per Genova e la Liguria».

CALATRAVA “ESCLUSO” PER RICOSTRUZIONE PONTE

In tutto questo, la novità di ieri dell’ennesima “dimissione” di un membro della Commissione Mit – Bruno Santoro, ingegnere che aveva svolto delle consulenze presso Aspi in passato nel merito del ponte Morandi – porta il livello delle indagini sulle responsabilità ad un passo critico, con diverse polemiche specie sull’asse Di Maio-Toti, con una intensa querelle andata in scena proprio ieri sui tempi della demolizione. Intanto, ha cercato di proporre una propria idea di ponte anche l’archistar spagnolo Santiago Calatrava, il padre di alcuni dei ponti più famosi al mondo (da noi a Venezia e Reggio Emilia i più noti, il secondo proprio sopra un’autostrada). «Anche lui, disponibile a progettare il ponte sul Polcevera. Offerta, però, per il momento gentilmente declinata dall’amministrazione regionale», riportano i colleghi genovesi del Secolo XIX, con la netta risposta data proprio dal sindaco Bucci «È stato spiegato che c’è Renzo Piano e che è genovese».