Liliana Morando è una delle centinaia di persone che hanno perso la casa a causa del crollo del ponte Morandi di Genova. Da dodici anni viveva in via Porro con le due figlie Bruna e Orietta in un palazzo che si trova esattamente sotto quello che resta del viadotto crollato. Dopo che entrambe le sorelle erano rimaste vedove, avevano deciso di tornare ad abitare con la loro mamma, dove erano nate e cresciute. Questo però fino al 14 agosto, giorno in cui è avvenuta la terribile tragedia. «Se viene freddo e pioggia io sono in ciabatte, scarpe non ne ho. È rimasto tutto là», ha detto ai microfoni di Mattino Cinque con voce tremolante. Non le è stato possibile tornare all’interno della casa per recuperare tutto ciò che vi è conservato, quindi deve accontentarsi di quello che è riuscita a prendere prima di lasciare la casa. «Io sono ancora scombussolata», ha raccontato l’anziana. Clicca qui per il video.
NONNA LILIANA TRA GLI SFOLLATI DI GENOVA
Quando il ponte Morandi di Genova è crollato nonna Liliana non subito compreso cosa stesse accadendo. Anzi, all’inizio neppure si è resa conto che il problema era il crollo del viadotto. Pensava ad un evento sismico. «Ho pensato fosse il terremoto e invece era andato giù il ponte», ha raccontato l’anziana quasi in lacrime ai microfoni di Mattino Cinque. «Chi l’avrebbe mai detto…», ha aggiunto con parole piene di sconforto. La signora Liliana al momento è ospite di un amico in un piccolo appartamento insieme alle figlie. Tutto quello che le donne sono riuscite a portare via dalla loro casa, che al momento non è raggiungibile per motivi di sicurezza, è conservato in una stanza. È esattamente quel che resta di tre vite ed è racchiuso in pochi metri quadrati. «Ci sono documenti, presi alla rinfusa… Sono andata in confusione. C’è qualche piumino e qualche maglia di mia mamma», ha raccontato una delle figlie di Liliana al programma di Canale 5.