Il taglio di un punto sul primo scaglione Irpef, che passerebbe quindi dal 23 al 22% sui redditi tra 8mila e 15mila euro porterebbe un beneficio a tutti compreso tra i 90 e i 150 euro l’anno. Sono i calcoli effettuati dalla Uil, che ha calcolato gli effetti delle ipotesi di riduzione che sta studiando il governo attraverso la manovra. Per chi dichiara un reddito di 9mila euro l’anno il guadagno fiscale sarebbe di 7 euro al mese, pari a 90 euro netti l’anno. La riduzione d’imposta si stabilizzerebbe a 12 euro circa per i redditi di qualsiasi importo superiori ai 15mila euro lordi l’anno, con un risparmio rispetto al sistema attuale di 150 euro l’anno. La riforma Irpef a cui si sta lavorando prevede tre aliquote rispetto alle attuali cinque, portando un vantaggio maggiore per i redditi medio-alti. Per questo Domenico Proietti parla di «elevato carico fiscale sui redditi medio bassi». Il segretario confederale della Cil auspica «una riforma fiscale che preveda, contemporaneamente, detrazioni significative per lavoratori dipendenti e pensionati, i soggetti a più alta fedeltà fiscale». (agg. di Silvana Palazzo)
FRIZIONI CON DI MAIO PER REDDITO CITTADINANZA
A vedere la Manovra presentata nei punti “generali” dal Ministro Tria pare più un simil-Padoan che non un Governo con il Movimento 5 Stelle al proprio interno. Eppure così al momento appare la Legge di Bilancio, almeno per quanto avanzato dal titolare del Mef: in questo approfondimento oggi in prima pagina, Stefano Folli ha spiegato i possibili scenari che potrebbero sbrogliarsi nelle prossime settimane. Intanto va registrato una decisa “frizione” tra Mef e vicepremier M5s sulla misura più importante per la base grillina, ovvero il reddito di cittadinanza: «ipotesi di un mini sussidio da 300 euro al mese a 4 milioni di persone. I vincoli del ministro Tria ridimensionando le promesse da 17 a 5 miliardi di euro», scriveva oggi Repubblica da fonti molto vicine a Tria. Nel pomeriggio Di Maio attacca il quotidiano ma di fatto lancia un ultimatum allo stesso Ministro dell’Economia: «La fake news del giorno è de La Repubblica, secondo la quale il Reddito di Cittadinanza sarà solo di 300 euro a 4 milioni di persone. Non contenti hanno rilanciato nell’articolo ancora una volta la bufala delle file ai Caf il 4 marzo, una menzogna smentita in tutte le salse ma che continua a essere diffusa dai giornali dell’establishment in spregio dei cittadini del Sud raccontati come persone che vanno in giro a fare l’elemosina. Se non è razzismo poco ci manca». Se è una fake news tanto meglio per il Governo, se invece ci sono fondamenti di verità allora Di Maio ha subito voluto “mettere i puntini sulle i”, della serie “uomo avvisato…”. (agg. di Niccolò Magnani)
NUOVA RIUNIONE LEGA SULLA MANOVRA
Il governo vuole procedere subito alla riduzione dell’Irpef con la legge di bilancio, l’attesa manovra economica. Il ministro dell’Economia Giovanni Tria ha rotto gli indugi sul taglio dell’Irpef. Allo studio ci potrebbe essere una revisione più ampia rispetto all’ipotesi circolata nei giorni scorsi, cioè quella di tagliare solo l’aliquota più bassa dal 23 al 22% fino a 15mila euro. E questo è un intervento già di per sé molto costoso. Servirebbero infatti circa 3 miliardi di euro e avrebbe effetti maggiori sul primo scaglione, su 18,4 milioni di contribuenti. Ma poco più di 10 milioni di questi soggetti sono già nella no-tax area. Proprio a causa degli elevati costi dell’operazione era anche emersa l’ipotesi di un rinvio al 2020 dell’intero pacchetto intervenendo successivamente ma in maniera più corposa. Oggi si è tenuto il secondo incontro della Lega sui temi economici in vista del varo della manovra: le priorità sono diritto alla pensione e lavoro per centinaia di migliaia di persone, pace fiscale e chiusura con Equitalia, flat tax. Nei prossimi giorni ci saranno approfondimenti e verifiche sui temi singoli. (agg. di Silvana Palazzo)
VIA LE ACCISE SULLA BENZINA: ECCO QUANTO COSTERÀ
Fra le prime mosse previste nella manovra economica del governo, vi è il taglio delle accise, ovvero, quelle tasse anacronistiche che vanno ad influire pesantemente sul prezzo finale del carburante. Durante la campagna elettorale il vice presidente del consiglio, Matteo Salvini, aveva promesso un taglio di 11.3 centesimi per ogni litro. Il Sole 24 Ore ha provato a fare due calcoli per cercare di capire quanto costerà questa riduzione del carburante allo stato, tenendo conto dei consumi del 2017. Se venissero tagliati 11.3 centesimi solo sulla benzina, lo stato perderebbe 1.13 miliardi di introiti, mentre se la sforbiciata venisse allargata anche al gasolio, a quel punto si arriverebbe ad altri 3.1414 miliardi di euro, per un totale di 4.27 miliardi, iva a parte. Un mancato introito decisamente pensate per le casse dello stato, che il governo dovrà cercare di ottenere con altre manovre. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
LE PAROLE DI TRIA
Nella giornata di oggi erano molto attese le parole del Ministro dell’Economia, Giovanni Tria, che ha delineato di fatti quale sarà il perimetro entro cui si muoverà il Governo per la prossima Manovra finanziaria e come tutti i provvedimenti promessi in campagna elettorale da Lega e Movimento 5 Stelle potranno essere declinati con un respiro di legislatura. Nei vari interventi, dei quali farà discutere quello in cui si è detto favorevole allo sblocco delle grandi opere del Tav e della Tap, il titolare del MEF ha anche rilasciato una battuta sul reddito di cittadinanza, cavallo di battaglia da anni dei pentastellati e, a margine di un dibattito presso la Summer School di Confartgianato, Tria ha precisato che si tratta di una misura che “se disegnata bene, aiuta la crescita”, dunque mostrandosi possibilista sulla sua realizzazione anche se non anticipando le tempistiche. “Il problema di fondo di come lo si disegna deve essere affrontato” ha ripetuto il Ministro, ricordando che va valutato, ad esempio, “il costo addizionale e quali fondi serviranno in più per realizzare il reddito di cittadinanza affinché abbia effetti positivi” dato che, a suo dire, redistribuisce il reddito più che la domanda. (agg. di R. G. Flore)
TONINELLI, “ATTENDIAMO ANALISI”
Tanti gli argomenti affrontati nelle scorse ore dal ministro dell’economica, Giovanni Tria. Si è parlato della manovra economica, ma anche della realizzazione del treno ad alta velocità che dovrebbe collegare Torino a Lione, un cantiere progettato ormai da anni, ma continuamente interrotto. Sulla questione il titolare del ministero economico si dice favorevole, ma poco dopo sono giunte le parole del ministro dei trasporti, Danilo Toninelli, che rispondendo indirettamente a Tria, ha ammesso: «Procede l’analisi costi-benefici sul progetto dell’alta velocità Torino-Lione – le parole in audizione alla Camera – e alla fine di questa valutazione faremo la nostra scelta politica». Quindi l’esponente grillino ha aggiunto: «Non posso non tornare a ribadire quanto abbiamo sottoscritto nel Contratto di Governo, ovvero, il nostro impegno a ridiscuterne integralmente il progetto nell’applicazione dell’accordo tra Italia e Francia». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
“SPERO SI FACCIA LA TAV”
Un’uscita “politica” da parte del componente del governo più spesso accusato di essere troppo “tecnico”: Giovanni Tria, ministro dell’Economia, si schiera a favore delle grandi opere. Il titolare delle Finanze, come riportato dall’Huffington Post, parlando della Tav Torino-Lione e del gasdotto Tap in Puglia ha chiarito:”Personalmente spero che si facciano e che il problema si sblocchi, che ci sarà una soluzione anche perchè si tratta di grandi collegamenti internazionali”. Tria, parlando alla summer school di Confartigianato, ha anche confermato che “una pace fiscale ci sarà. Sarà tanto più motivata quanto più cambierà il sistema fiscale”. Da capire però se arriveranno commenti da parte del M5s rispetto alla dichiarazione di Tria su Tav e Tap, con Di Maio che poche ore fa aveva ribadito la contrarietà di fondo del M5s ai due progetti in attesa dell’analisi costi/benefici. (agg. di Dario D’Angelo)
TRIA, “OK TAGLIO IRPEF IN MANOVRA”
Torna a parlare il ministro dell’economia, Giovanni Tria. Dopo il recente intervento di chiusura al Forum Ambrosetti, il titolare del dicastero economico ha presenziato presso la Summer School dell’artigianato, e l’occasione è stata propizia per aggiornare sui temi in merito alla manovra economica in programma. In particolare, Tria si é soffermato sul tema del taglio della prima aliquota irpef, come voluto fortemente dalla Lega: «Bisogna trovare gli spazi in modo molto graduale – afferma Tria a riguardo – per una partenza di un primo accorpamento e una prima riduzione delle aliquote sui redditi familiari. Bisogna vedere le compatibilità di bilancio ma sono molto favorevole a partire, ma il tutto deve essere comunque attuato in modo molto graduale».
PRESENTE ANCHE IL VICE, GARAVAGLIA
«Oggi – ha aggiunto l’esponente del governogialloverde – c’è una complessità di aliquote, aliquote alte, e una massa di Tax expenditures. Non si capisce mai chi vince e chi perde. La flat fax va finanziata con le tax expenditures ma è un processo complesso e richiede tempo». Alla Summer School vi era anche Massimo Garavaglia, il vice di Tria, che ha anch’egli affrontato il tema del taglio delle aliquote: «Si pensa ad introdurre una dual tax Ires, al 24% per quello che tiri fuori e al 15% strutturale su quello che resta dentro l’azienda». Tale manovra, seconda Garavaglia, dovrebbe incentivare le assunzioni e la capitalizzazione.