«Abbiamo intenzione di inviare personale in Italia per valutare il riferito forte incremento di atti di violenza e di razzismo contro migranti, persone di discendenza africana e Rom»: era cominciato tutto così il caso politico degli ultimi due giorni, sull’asse ONU e Governo italiano. Con quelle parole, la neo-Alto Commissario per i Diritti Umani aveva sancito per Italia e Austria il grave pericolo di razzismo e violenze all’interno dei propri confini sul delicato caso migranti; a quello aveva seguito l’ira del Ministro Salvini – «a rischio i nostri fondi alle Nazioni Unite. Sappiamo che l’organizzazione ha periodicamente qualche braccio di ferro con alcuni Stati membri, alcuni sono usciti da certe agenzie» – e la dura reprimenda anche della solitamente “diplomatica” Farnesina, con il Ministro Moavero Milanesi che in mattinata oggi ha spiegato «È un’iniziativa che dispiace. Trovo la terminologia utilizzata e gli epiteti destinati all’Italia non appropriati e infondati». In serata, ora, arrivano le parole di difesa dell’ONU alla stessa ex presidente del Cile (qui tutti i dettagli e il focus sulla sua figura internazionale, ndr) dopo le critiche ricevute dal Governo italiano: «L’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Michelle Bachelet, ha fatto un discorso molto dettagliato” e tutte le sue “affermazioni sono nell’ambito del suo mandato», ha fatto sapere il portavoce del Palazzo di Vetro, Stephane Dujarric, raggiunto dall’Ansa. Intanto nei prossimi giorni arriveranno per davvero gli ispettori sul nostro territorio, anche se ancora resta “oscura” la modalità di azione e controllo che dovranno esercitare.
I POPULISMI, DA KURZ A TRUMP
Dall’Italia all’Austria, ma non solo: la denuncia dell’Onu e l’appello per difendere i più deboli (migranti e rom) arriva fino ai confini dell’Occidente, con ovviamente l’America di Trump presa “dentro” dall’invettiva di Michelle Bachelet, neo Alto commissario Onu per i diritti umani. «Sono irragionevoli le separazioni dei bambini dalle rispettive famiglie di migranti messa in atto dall’amministrazione Trump ai confini con il Messico», spiega la commissaria che attacca durissima anche le “sue” altre priorità. Si va dalle persecuzioni dei Rohingya in Birmania alle emergenze umanitarie in Nicaragua, Cina, in Yemen e in Siria. Insomma, l’Italia e l’Austria sono considerati alla stessa stregua di persecuzioni, repressioni, guerra civile e omicidi di massa: forse, al di là di essere pro o contro le linee molto dure di Salvini, è una decisione alquanto “rischiosa”, per essere gentili. Guido Crosetto, Fratelli d’Italia (dunque non del Governo), ha forse riassunto meglio di tutti la vicenda sul piano squisitamente politico e diplomatico: «Ho girato mezzo mondo, guardando senza filtri ideologici e politici i luoghi che ho visitato. Così, a memoria, senza pensarci troppo, mi vengono in mente una cinquantina di nazioni nei quali manderei gli ispettori ONU se ne fossi il Segretario. Ma tra questi non c’è l’Italia».