Prendendo spunto da Vangelo di oggi di Luca, il passaggio in cui Gesù passa la notte pregando per poi scegliere i dodici apostoli, definiti “i primi vescovi”, Francesco ha lanciato oggi un allarme preoccupante. “In questi tempi sembra che il Grande Accusatore ce l’abbia con i vescovi per creare scandalo. I vescovi devono quindi ricordare tre aspetti fondamentali: la loro forza è essere uomini di preghiera, avere l’umiltà di sapere di essere stati scelti da Dio e rimanere vicino al popolo” ha detto. La preghiera è il punto fondamentale, ha spiegato, in quanto è “la consolazione che un vescovo ha nei momenti brutti”. Nella preghiera il vescovo ha la consapevolezza che Gesù sta pregando per lui e così trova forza e consolazione che lo fanno pregare per sé e per il suo popolo. “A noi, la preghiera e l’annuncio della Parola”. Non dice: “A noi, l’organizzazione dei piani pastorali …”, ha detto citando San Paolo.
“SEMBRA CHE SATANA CE L’ABBIA CON I VESCOVI PER CREARE SCANDALO”
Il secondo aspetto è l’umiltà: “Il vescovo che ama Gesù non è un arrampicatore che va avanti con la sua vocazione come fosse una funzione, forse guardando a un’altra possibilità di andare avanti e di andare su: no. Il vescovo si sente scelto. E ha proprio la certezza di essere stato scelto. E questo lo porta al dialogo con il Signore: “Tu hai scelto me, che sono poca cosa, che sono peccatore …”: ha l’umiltà. Perché lui, quando si sente scelto, sente lo sguardo di Gesù sulla propria esistenza e questo gli dà la forza”. Infine il vescovo deve stare insieme al suo popolo, non rimanerne distante, non cercare rifugio dai potenti. Tutto questo, ha sottolineato, è importante ricordarlo oggi perché “in questi tempi in cui sembra che il Grande Accusatore si sia sciolto e ce l’abbia con i vescovi”. Il Grande Accusatore che gira per il mondo cercando come accusare, “La forza del vescovo contro il Grande Accusatore è la preghiera, quella di Gesù su di lui e quella propria; e l’umiltà di sentirsi scelto e rimanere vicino al popolo di Dio, senza andare verso una vita aristocratica che gli toglie questa unzione. Preghiamo, oggi, per i nostri vescovi: per me, per questi che sono qui davanti e per tutti i vescovi del mondo”.